
(AGENPARL) – Thu 08 May 2025 Automotive, Barbera (Prc): “Stellantis licenzia con la complicità del governo
Meloni che tace. Difendiamo lavoro e produzione”
“Gli annunci di oltre 1.000 nuove uscite incentivate negli stabilimenti
Stellantis di Termoli, Melfi, Pomigliano e Pratola Serra confermano quello
che denunciamo da anni: non c’è nessun piano industriale per il rilancio
del settore automotive in Italia, ma solo una lenta e drammatica ritirata
industriale, fatta sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori. Il
cosiddetto “Piano Italia”, sbandierato dal governo Meloni lo scorso
dicembre come svolta per l’automotive, si rivela oggi per quello che è
sempre stato: propaganda vuota. Mentre Stellantis smantella pezzo dopo
pezzo il sistema produttivo nazionale, licenziando o spingendo fuori
migliaia di lavoratori, il governo resta a guardare, incapace e, nei fatti,
complice di questa operazione di desertificazione industriale.La situazione
descritta dalla Fiom-Cgil, con oltre 16.000 posti persi dal 2015, l’uso
cronico della cassa integrazione, l’assenza di investimenti nei siti
produttivi e nessuna certezza sul futuro della gigafactory di Termoli,
rappresenta una crisi strutturale che non può più essere ignorata. Stellantis,
gruppo che incassa miliardi di profitti e incentivi pubblici, non può
continuare a operare senza vincoli, senza un piano condiviso, senza
garantire occupazione, produzione e salari. È inaccettabile che mentre si
distribuiscono dividendi agli azionisti, si chieda ai lavoratori di
andarsene “volontariamente”, senza prospettiva di ricambio generazionale né
rilancio industriale. Denunciamo con forza l’assenza del governo, che ha il
dovere di intervenire subito: bloccando i piani di ridimensionamento e
uscite incentivate; Imponendo un piano industriale vincolante con
investimenti reali; convocando immediatamente un tavolo a Palazzo Chigi,
come richiesto dalla Fiom; sostenendo con fondi pubblici solo chi produce,
assume e innova nel nostro Paese, non chi delocalizza e smantella. Serve
una mobilitazione nazionale per salvare l’industria automobilistica
italiana e l’indotto, che coinvolge migliaia di lavoratori nella
componentistica. Non possiamo restare in silenzio di fronte all’ennesima
emergenza sociale causata da logiche di profitto e dall’abbandono politico
del lavoro industriale”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.