
Mosca – I prezzi del petrolio non influenzeranno in alcun modo l’atteggiamento della Russia nei confronti dei propri interessi nazionali. Lo ha ribadito con fermezza Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, durante un incontro con i giornalisti, in risposta a recenti dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump.
“In ogni caso, i prezzi del petrolio non possono essere un fattore che influenzi l’atteggiamento della Russia nei confronti dei suoi interessi nazionali,” ha affermato Peskov. “Gli interessi nazionali della Russia sono al di sopra di tutto, al di sopra del prezzo del petrolio.”
Le parole del portavoce arrivano a seguito delle dichiarazioni di Trump, secondo cui il recente calo del prezzo del petrolio starebbe spingendo la Russia verso un atteggiamento più conciliante nella risoluzione del conflitto in Ucraina. Tuttavia, il Cremlino ha smentito qualsiasi correlazione diretta tra l’andamento dei mercati energetici e la propria politica estera o di sicurezza.
Secondo i dati di mercato, il prezzo dei futures sul petrolio Brent con consegna a luglio 2025 è sceso al di sotto dei 59 dollari al barile sulla borsa ICE di Londra, registrando il minimo dal 9 aprile. Il calo è attribuito a un contesto di preoccupazioni economiche globali e a un potenziale eccesso di offerta.
Nonostante le fluttuazioni dei prezzi, Mosca mantiene una linea strategica che, secondo il Cremlino, non sarà compromessa da pressioni economiche o speculative.