
(AGENPARL) – Tue 06 May 2025 (ACON) Trieste, 6 mag – La semplificazione delle procedure di
autorizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili, con la facolt? di estendere il procedimento unico
anche ai progetti sottoposti a valutazione d’impatto ambientale.
Sanzioni pi? tenui per le istanze tardive relative al rinnovo
delle concessioni di derivazione d’acqua. E ancora: la
possibilit? di presentare una domanda di nuova attivit?
estrattiva nelle cave, per chi abbia raggiunto la percentuale di
scavo del 70 per cento del volume previsto nell’autorizzazione.
Sono le principali novit? introdotte dal capo IV del ddl 47,
cosiddetto Omnibus, illustrate oggi ai commissari della IV
Commissione dall’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio
Scoccimarro e dai suoi Uffici.
Sotto la presidenza di Alberto Budai (Lega), al termine di
un’articolata discussione i consiglieri della Quarta hanno
approvato a maggioranza gli articoli dal 18 al 35, con le
Opposizioni che hanno scelto la linea dell’astensione ad
eccezione di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), esplicitamente
contrario a cinque articoli.
Il ddl multisettoriale introduce anche un’importante novit? in
relazione alle grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico,
concedendo alla Regione la possibilit? di trasferire a Comuni e
Comunit? di montagna le quote dei canoni di concessione e il
controvalore della quota di energia ceduta a titolo gratuito,
nelle more della definizione dei procedimenti giudiziari di
impugnazione. E – come ha chiarito l’assessore al consigliere del
Pd Francesco Martines che l’aveva interpellato su questo punto –
senza alcun rischio per i municipi di dover tenere congelati i
fondi, pari a 5 milioni all’anno, per evitare il rischio di
doverli restituire in caso di sconfitta legale. “I Comuni – ha
garantito Scoccimarro – potranno usare quei soldi: nel caso
dovessero perdere la causa in Tribunale, la Regione ha previsto
uno specifico fondo per fornire loro una garanzia”.
Il consigliere Honsell ha invece criticato la norma che riduce le
“penalit?” per le mancate domande di rinnovo autorizzatorio:
“Rischiamo di agevolare chi ha violato la norma precedente”.
Posizione non condivisa dall’assessore, convinto che si tratti
nella gran parte dei casi “di una dimenticanza e non di un dolo”.
L’esponente di Open ? poi convinto che la semplificazione decisa
in relazione agli impianti a fonti rinnovabili vada a scapito del
dibattito pubblico, mentre la Giunta ritiene che le tutele di
trasparenza e partecipazione restino invariate.
Prima di ritirarli su proposta di Scoccimarro (che le ha
assicurato di voler esaminare con attenzione le sue proposte in
vista della discussione in Aula), la consigliera di Avs Serena
Pellegrino ha illustrato tre emendamenti al ddl che hanno per
tema “le criticit? naturalistiche dei bacini idrografici”, con la
necessit? che “i lavori di manutenzione in quelle aree rispettino
precisi protocolli su tempistiche e salvaguardia del paesaggio in
quanto i corsi d’acqua sono habitat importanti, veri corridoi
ecologici”.
Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha chiesto chiarimenti sulla
norma che avalla nuove richieste di attivit? estrattiva, “per
evitare di dare nomi e cognomi a una legge”, mentre la collega di
gruppo Manuela Celotti ha preannunciato un emendamento sul tema
delle competenze di Comuni e Consorzi di bonifica relative ai
corsi d’acqua, “per evitare i casi in cui due enti diversi fanno
domanda di contributo per lo stesso corso d’acqua”.
Nel corso del dibattito sono emersi anche temi pi? generali, come
il botta e risposta tra l’assessore e i consiglieri di
Opposizione sulla recente legge che disciplina il fotovoltaico e
gli impianti a fonti rinnovabili. “Siamo la prima Regione
italiana ad approvare una norma che non viene impugnata dallo
Stato e ora ? un modello per la Lombardia”, ha rivendicato
Scoccimarro. “La legge non viene impugnata solo perch? ha maglie
troppo larghe”, gli ha replicato Pellegrino, a cui ha dato man
forte Moretti.
Si ? parlato anche dell’impianto a biogas di Pagnacco-Tavagnacco,
con le Opposizioni a reclamare un intervento della Regione e
l’assessore a spiegare di essere contrario ma anche a ricordare
che bisogna fare i conti con le possibilit? offerte dalla legge:
“La cosa pi? logica ? che l’azienda si convinca a spostarne la
sede”, ha detto Scoccimarro. Che su richiesta di Martines ha
parlato anche di energia nucleare, precisando il suo personale
“no”, espresso a suo tempo anche nel referendum post-Chernobyl,
ma aprendo alla possibilit? di realizzare mini-centrali “che
forse porterebbero benefici e non danni”.
ACON/FA
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