
(AGENPARL) – Mon 05 May 2025 Seduta del Comitato di controllo con l’assessore regionale Fabio Barcaioli
(Acs) Perugia, 5 maggio 2025 – Il Comitato per il controllo e la valutazione
dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduto da Andrea Romizi, si
è riunito questo pomeriggio a Palazzo Cesaroni per affrontare la tematica
delle politiche giovanili e dell’attuazione delle misure regionali sulla
materia. L’assessore regionale Fabio Barcaioli, rispondendo alle
sollecitazioni e alle domande dei commissari, ha evidenziato che “servono
interventi trasversali, che riguardino l’istruzione, così come la sanità
e lo sport. Il primo strumento è il Tavolo di coordinamento sulle materie
giovanili, già previsto ma ancora non costituito, che ha il compito di
coordinare gli interventi regionali con quelli dei Comuni delle 12 zone
sociali. C’è poi la Consulta per le politiche giovanili, costituita da 35
membri, che rappresenta un interlocutore per le istituzioni, essendo formata
da rappresentanti di realtà e associazioni. La partecipazione sarà
l’elemento caratterizzante dei nuovi interventi della Giunta in materia di
politiche giovanili. Abbiamo cercato di emulare le migliori pratiche adottate
da altre istituzioni, regionali e nazionali: stiamo rilanciando il sito
UmbriaGiovani e vorremmo anche affiancarci un Magazine, come avviene con
ottimi risultati in Toscana”.
GLI INTERVENTI
Fabrizio Ricci (Avs): “Positiva la scelta di avvitare questi strumenti di
partecipazione, dato che la partecipazione dei giovani è essenziale.
Scontiamo il fatto che molti decisori politici hanno una età media piuttosto
alta per occuparsi di queste materie in modo efficace. Sarebbe utile capire
se ci saranno azioni anche nella direzione dei patti educativi
territoriali”.
Maria Grazia Proietti (Pd): “Dobbiamo registrare la crescita della
violenza, anche e soprattutto verso le donne, che manifesta la presenza di un
problema educativo molto serio. L’approccio trasversale dovrà quindi
affrontare anche i problemi legati alla marginalità degli immigrati e dei
loro figli, nati in Italia ma con difficoltà ulteriori rispetto agli
altri”.
Andrea Romizi (FI): “Non dobbiamo dimenticarci dell’importanza del
benessere psicologico, tema estremamente sentito e rilevante nelle nostre
comunità. Con una crescente attenzione in tante famiglie. Servirebbe anche
una risposta chiara sul tempo pieno a scuola, che per molte famiglie
rappresenta una risposta importante da vari punti di vista. Su questi punti,
utile è il confronto con le zone sociali ed i comuni. A titolo
esemplificativo, il Comune di Perugia, in passato, alcuni anni fa ha attivato
‘Ottavo Segno’, un nuovo servizio di sostegno psicologico rivolto ai
giovani del Distretto del Perugino, al fine di intercettare e prevenire il
disagio giovanile”.
Laura Pernazza (FI): “Ci sono scuole che sono state demolite e dovranno
essere ricostruite (3 nella provincia di Terni: Amelia, San Gemini e Alviano)
con i fondi del Pnrr. Abbiamo chiesto di dare priorità al tempo pieno in
questo tipo di strutture, altrimenti nonostante il grande investimento ci
troveremo nella difficoltà di sostenere queste strutture, senza neanche il
numero minimo di alunni per costituire le classi”.
LE CONCLUSIONI.
L’assessore Barcaioli ha infine spiegato che “il magazine UmbriaGiovani
tratterà temi da stabilire, visto che esiste un accordo tra Regione e Comune
di Perugia per la costituzione di un’apposita redazione, a cui spetterà il
compito di scegliere in autonomia i temi da affrontare. Non possiamo e non
vogliamo andare a determinare quali saranno i temi che verranno affrontati.
C’è una discrasia tra le competenze regionali e le esigenze dei giovani.
La costituzione dei patti educativi può avvenire solo se viene coinvolto
il mondo giovanile, attraverso il Tavolo e la Consulta. Serve una nuova idea
di scuola, che si aggiorni e che sia sostenibile anche finanziariamente. Il
calo dei trasferimenti statali, la denatalità, la difficoltà di mantenere
aperte le scuole, ci chiedono di re-immaginare la scuola, non più come luogo
di apprendimento mattutino ma come presidio sociale e culturale aperto tutto
il giorno. Questo però non può avvenire con le sole risorse della Regione o
dei Comuni. Il prossimo Piano regionale dell’offerta formativa, ad esempio,
dovrà passare dalla Consulta, affinché sia anch’esso partecipato.
Servirebbe un nuovo approccio anche all’interno delle nostre università
che accolgono ogni anno circa 30mila studenti. Il contrasto al disagio
riguarda sia le politiche giovanili che quelle sanitarie e sociali. La
Regione non ha progetti diretti contro il disagio ma finanzia quelli di
Comuni e Asl. Dovremmo anche capire come rendere attrattiva, per un giovane,
l’idea di rivolgersi a qualcuno che può fornire un aiuto, anche
psicologico. Quali luoghi potrebbero garantire un accesso discreto e
riservato a coloro che hanno bisogno di sostegno. Le politiche giovanili si
basano soprattutto su quei giovani che sono attivi, partecipano, studiano e
fanno sport. Sul tempo pieno a scuola non c’è disponibilità da parte
dell’Ufficio scolastico regionale, che non dispone di personale. Vorremmo
affrontare la questione come ‘tempo integrato’ più che pieno, che non
deve riguardare solo l’istruzione ma anche il sociale, iniziando a cercare
i fondi per realizzare questo obiettivo in collaborazione con il Terzo
settore, con singoli progetti da finanziare tramite il fondo sociale europeo.
In Umbria la percentuale delle scuole con il tempo pieno è troppo bassa,
anche rispetto alle Regioni confinanti. L’offerta formativa dovrebbe essere
ottimizzata, per evitare che i Comuni che non sono in grado di offrirla
vengano penalizzati. C’è in effetti il timore di investire fondi per
strutture in cui poi mancheranno gli alunni e si rischierà di arrivare alla
chiusura del plesso. Il Ministero non ci aiuta in termini finanziari e questo
penalizza soprattutto le aree marginali”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80132