
(AGENPARL) – Sat 03 May 2025 L’assessore ? intervenuto al convegno che si ? tenuto a Codroipo
Trieste, 3 mag – “I sindaci dei Comuni devono avere titolo per
partecipare alla discussione sui livelli dei servizi rivolti ai
cittadini; tuttavia, ? fondamentale che evitino di entrare – come
purtroppo sta accadendo – nei meccanismi di gestione delle
modalit? di erogazione delle prestazioni sanitarie e, talvolta,
persino andando ben oltre le competenze esercitate direttamente
dalla Regione attraverso le Aziende sanitarie”.
Lo ha affermato oggi a Codroipo l’assessore regionale alla
Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo al convegno “Comuni ed
Aziende sanitarie per la tutela della salute dei cittadini”.
Secondo l’esponente della Giunta regionale, ? necessario
distinguere chiaramente tra aspettative e bisogni della
popolazione, mettendo al centro le condizioni reali e lasciando
alle Aziende sanitarie l’autonomia gestionale e, quindi, la piena
assunzione delle responsabilit? operative.
“La capacit? di risposta – ha aggiunto Riccardi – deve poi essere
valutata secondo modelli precisi. In questo Paese, anni fa, ?
stata compiuta la scelta giusta: quella di superare i comitati di
gestione delle unit? sanitarie locali, dove i sindaci
partecipavano ad assumere scelte di gestione, compresa la
destinazione puntuale del personale. Ogni tanto si avvertono
rigurgiti di quella mentalit?, e credo che si tratti di un
esercizio estremamente pericoloso”.
Riccardi ha quindi sottolineato: “E non mi riferisco solo agli
amministratori locali, quanto a una (fortunatamente limitata)
parte della componente professionale che, nel momento in cui non
vede soddisfatte determinate richieste, finisce per alimentare
iniziative che poi trovano eco in posizioni assunte dai consigli
comunali. E spesso, leggendo certi atti, non posso che provare
preoccupazione perch? non sono quelli i luoghi nei quali si
possono stabilire il numero dei posti letto di una struttura
sanitaria”.
Infine, l’assessore ha ribadito che un consiglio comunale non pu?
decidere il numero dei posti letto in terapia intensiva o
sub-intensiva, n? il numero degli interventi nell’ambito della
rete oncologica. “Diversamente – ha concluso -, si finirebbe per
entrare in dinamiche che non giovano alla salute delle persone”.
ARC/GG
031538 MAG 25