
Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura (CAT) ha pubblicato oggi le sue osservazioni conclusive su sei Stati esaminati durante l’82ª sessione svoltasi a Ginevra: Armenia, Francia, Mauritius, Monaco, Turkmenistan e Ucraina. I rapporti evidenziano preoccupazioni specifiche e raccomandazioni su violazioni sistematiche o isolate del divieto assoluto di tortura, previsto dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Armenia
Il Comitato ha accolto positivamente la riforma dei Codici Penale e di Procedura Penale, che introduce una definizione più ampia di tortura e nuove misure alternative alla detenzione. Tuttavia, ha criticato la pena minima troppo lieve per il reato di tortura e il persistente sovraffollamento delle carceri, con un elevato numero di detenuti in attesa di giudizio. Allarme anche sulla mancanza di servizi psichiatrici comunitari e sul ricorso alla contenzione fisica e chimica, per cui si raccomanda una drastica riduzione.
Francia
Parole dure sono state rivolte alla Francia, per le numerose segnalazioni di uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto contro minoranze etniche e religiose. Il Comitato chiede un organismo investigativo indipendente e misure di risarcimento per le vittime. Grave anche la situazione nelle carceri, in particolare nei territori d’oltremare, dove si registra sovraffollamento e maltrattamenti. Viene raccomandata la creazione di un meccanismo vincolante di controllo carcerario.
Mauritius
Destano forte preoccupazione le accuse di torture e decessi in custodia cautelare, nonché le interferenze della polizia nelle indagini interne. Il Comitato chiede che la Commissione indipendente per i reclami alla polizia abbia risorse adeguate e pieni poteri investigativi. Particolare attenzione è richiesta ai casi di decesso in detenzione, che dovrebbero essere oggetto di indagini indipendenti in linea con il Protocollo del Minnesota.
Monaco
Criticità strutturali sono state sollevate per la “Maison d’arrêt de Monaco”, ritenuta inadatta alla detenzione prolungata. Si raccomanda il trasferimento in un nuovo edificio conforme agli standard internazionali. Il Comitato ha inoltre denunciato condizioni lavorative precarie per i migranti, soprattutto nei settori edilizio e nautico. Monaco è esortata a rafforzare la protezione dei lavoratori e a depenalizzare l’immigrazione irregolare.
Turkmenistan
Preoccupazione profonda per i trattamenti brutali documentati, tra cui torture sistematiche per estorcere confessioni e discriminazioni verso persone LGBTQ+. La mancanza di indagini indica un grave clima di impunità. Pur accogliendo con favore la figura del Difensore civico, il Comitato ne critica la debolezza operativa. Si chiede la creazione di un meccanismo di monitoraggio indipendente in tutti i luoghi di detenzione.
Ucraina
Riconosciute le difficoltà causate dalla guerra, il Comitato ha comunque espresso preoccupazione per le segnalazioni di torture e maltrattamenti verso prigionieri di guerra russi. Ricorda che il divieto di tortura è assoluto, anche in tempo di guerra, e che non è soggetto a reciprocità. Si raccomandano indagini tempestive, garanzie procedurali per i detenuti e visite mediche indipendenti condotte in condizioni riservate.
Con queste conclusioni, il Comitato ONU contro la tortura sollecita gli Stati membri a rafforzare l’attuazione delle norme internazionali sui diritti umani e a combattere con decisione ogni forma di maltrattamento, abuso e impunità. Le raccomandazioni pubblicate rappresentano un importante strumento di pressione per assicurare trasparenza, responsabilità e tutela delle persone più vulnerabili.
