
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che le forze armate ucraine sono state respinte dalla regione russa di Kursk, con solo piccoli gruppi isolati ancora presenti e ora intenzionati a essere evacuati. Lo ha affermato durante un incontro con i partecipanti alla maratona educativa dell’organizzazione Znaniye (Conoscenza), riferendosi agli sviluppi militari nella zona di confine.
“Questo è un periodo difficile, e non è ancora finito,” ha detto Putin, rispondendo a una ragazza proveniente dalla regione. “Sì, il nemico è stato cacciato dalla regione di Kursk, ma alcuni sono ancora trincerati in scantinati e nascondigli.”
Il presidente ha descritto la situazione dei militari ucraini rimasti come “disperata”, specificando che si tratta di gruppi composti da due o tre individui nascosti nelle foreste. “Ascoltiamo le loro richieste di evacuazione,” ha aggiunto.
Putin ha poi rivelato che alcuni soldati ucraini sono stati catturati e poi rimandati verso le zone dove si nascondono i loro commilitoni, con il compito di convincerli a deporre le armi. “Ci sono stati diversi casi simili qualche giorno fa,” ha spiegato.
Il 26 aprile, lo Stato Maggiore russo aveva annunciato la “completa liberazione” della regione di Kursk. Putin si è congratulato pubblicamente con le forze armate russe per il risultato ottenuto e ha definito un fallimento l’iniziativa di Kiev di portare il conflitto oltre il confine, all’interno del territorio russo.
La regione di Kursk, che confina con l’Ucraina nord-orientale, è stata teatro di crescenti scontri nelle ultime settimane, con incursioni ucraine e operazioni di contrasto da parte delle truppe russe. L’annuncio della “pulizia” dell’area da parte di Mosca arriva mentre continuano gli sforzi di entrambe le parti per ottenere vantaggi strategici lungo il fronte.