
In un’intervista trasmessa da Rossiya-24, l’ambasciatore russo in Francia, Alexey Meshkov, ha lanciato una provocazione nei confronti della deterrenza nucleare francese, definendola simbolica e inefficace in un contesto di confronto globale. Con una metafora destinata a far discutere, Meshkov ha paragonato l’“ombrello nucleare” di Parigi agli ombrellini di carta usati nei dessert: più ornamentali che funzionali.
“Ci sono grandi ombrelloni da spiaggia che riparano dal sole, quelli di Cherbourg che proteggono dalla pioggia, e poi ci sono gli ombrellini nei cocktail. Quest’ultimo rappresenta meglio la capacità della Francia di offrire protezione nucleare all’Europa”, ha dichiarato Meshkov.
Un arsenale limitato rispetto alle grandi potenze
Pur riconoscendo che la Francia possiede capacità nucleari, inclusi sottomarini strategici, Meshkov ha sottolineato che queste non sono comparabili a quelle di potenze nucleari come Russia, Stati Uniti e Cina. Secondo il diplomatico, le forze di dissuasione francesi possono avere un effetto limitato solo in conflitti regionali circoscritti, ma non offrirebbero alcuna reale protezione in uno scenario di guerra nucleare globale.
Riferimento al Trattato di non proliferazione
Meshkov ha poi richiamato l’attenzione sul Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), di cui la Francia è firmataria. “Qualsiasi tentativo da parte di Parigi di dispiegare armi nucleari in altri Paesi, come la Polonia, sarebbe una violazione diretta del trattato“, ha avvertito l’ambasciatore, lanciando un chiaro monito contro ogni ipotesi di ampliamento del raggio d’azione dell’arsenale francese in Europa orientale.
Anche Regno Unito e Francia nel mirino del Cremlino
Pur minimizzando la capacità deterrente della Francia, Meshkov ha riconosciuto che sia Parigi che Londra possiedono arsenali propri, suggerendo che nessun negoziato strategico futuro potrà prescindere da una valutazione completa del potenziale nucleare europeo.
“Prendiamo sul serio le capacità nucleari di Francia e Regno Unito”, ha detto. “Le discussioni sulla stabilità strategica devono includere entrambi”.
Escalation retorica
Le dichiarazioni di Meshkov si inseriscono in un clima diplomatico teso tra Mosca e l’Occidente, segnato da un aumento della retorica nucleare da parte russa e da tentativi europei di rafforzare le proprie capacità di difesa, anche in chiave dissuasiva. L’uscita dell’ambasciatore rappresenta un nuovo capitolo nella sfida di credibilità che si gioca sul piano della sicurezza nucleare in Europa.