
Il Primo Maggio è una data importante per la Massoneria che considera il lavoro quale strumento di libertà e di crescita dell’individuo. Qualità, sicurezza, dignità, sono termini chiave che devono connotare tutte le attività produttive. Riscoprire il valore del lavoro è perciò un preciso dovere che dobbiamo sentire ogni giorno e fare nostro, per esercitare una cittadinanza responsabile nel mondo globalizzato. Il lavoro è il cemento di ogni società evoluta. In particolare è il nesso lavoro, sicurezza e dignità che va enfatizzato e difeso in questa fase di profonda mutazione. Con queste parole il Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, Luciano Romoli, celebra una festa che ha un forte radicamento storico. “Rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano lo sviluppo della persona umana”, l’art. 3 della Costituzione risulterebbe un’utopia se non ci si adoperasse – prosegue Romoli – per costruire un orizzonte politico e sociale inclusivo, in cui ciascun lavoratore possa, assecondando le proprie facoltà spirituali oltre che intellettuali, contribuire fattivamente alla crescita del sistema Paese. Ricordiamoci che il lavoro rimane il primo e più autentico indicatore di progresso”.
Più di mille incidenti mortali registrati nell’ultimo anno sono la dimostrazione che la tecnologizzazione dei processi non è sufficiente al raggiungimento di un livello di civiltà paragonabile alla diffusione pervasiva della tecnoscienza. “Saper porre la pietra grezza per costruire il tempio”, condividere gli sforzi nell’obiettivo comune di elevare l’uomo in universale senza discriminazioni, educare attraverso il lavoro a un sentimento condiviso di Fratellanza e di eguaglianza sostanziale, sono valori molto precisi che hanno ispirano la Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M., lungo il cammino dei secoli.
“L’universo produttivo si sta evolvendo a ritmi mai sperimentati nel passato, siamo obbligati – prosegue l’analisi del Gran Maestro – a individuare nuovi diritti e nuove tutele, in una ricerca cultuale e giuridica che non ha mai fine. Esiste un tema salariale, molto grave e urgente, che si intreccia alla trasformazione industriale in atto. Sono fenomeni che vanno compresi e governati meglio di quanto non abbiamo saputo fare negli ultimi tempi. Serve l’impegno di tutti per cercare di ridurre il divario geografico e territoriale che sta assumendo dimensioni preoccupanti e per arginare la questione giovanile, testimoniata dall’esodo intollerabile di tante intelligenze”.
Celebrare il Primo Maggio significa dunque per la Massoneria non solo onorare le conquiste passate, ma rinnovare una promessa: fare del Lavoro, in tutte le sue forme, uno strumento al servizio del bene comune, ritrovando un bilanciamento tra i poteri dello Stato, le attività d’impresa, e i bisogni dei lavoratori. Costruire insieme una piena “età dei diritti” potrebbe essere l’obiettivo da coltivare insieme che, come sosteneva Norberto Bobbio, sappia porre in questione Il posto dell’uomo nel mondo, collocazione che appare incerta in questa età mutante in cui ordine naturale e disordine umano sembrano oscillare in un inestricabile capriccioso binomio.
