
(AGENPARL) – Tue 29 April 2025 *RAMELLI. BIGNAMI (FDI): SUA MORTE DIVENTI SIMBOLO DI LIBERTÀ, NON TORNI
STAGIONE DI MORTE PER LE PROPRIE IDEE*
“Cinquant’anni fa dopo 47 giorni di agonia si spegneva la vita di un
giovane diciannovenne, Sergio Ramelli, vigliaccamente aggredito da un
commando di Avanguardia operaia. Assassinato perché aveva idee diverse,
perché credeva e amava la propria Patria senza avere paura di dirlo. Per
questo si iscrisse al Fronte della Gioventù. E anche per questo fu ucciso.
Ma Sergio iniziò a morire prima di quel 29 aprile del 1975, prima delle
sprangate, quando per le sue idee fu isolato, perseguitato, discriminato
senza che nessuno osasse opporsi a tutto ciò. Una sorte che toccò a tanti
in quel periodo solo che Ramelli non fu fortunato, perché poi la morte
arrivò per davvero. A 50 anni di distanza quel brutale omicidio ci parla
ancora e ci racconta di una stagione di odio e di violenza, dove i morti
non erano tutti uguali, ma ne esistevano di serie A e di serie B, dove
davanti alla legge non tutti erano giudicati allo stesso modo e dove i
silenzi e le omertà garantivano impunità assoluta. A Sergio Ramelli toccò
vivere tutto questo. Oggi lo ricordiamo, come facciamo ogni anno, perché il
suo sacrificio non resti vano e sia monito per le nuove generazioni
affinché non torni quella stagione in cui si poteva morire per le proprie
idee. Perché erano diverse. La morte di Sergio Ramelli diventi, quindi, un
simbolo di libertà. Sarebbe il miglior modo per ricordare quel ragazzo così
violentemente strappato alla vita”.
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati,
Galeazzo Bignami.
Roma, 29 aprile 2025