
(AGENPARL) – Tue 29 April 2025 Festival dell’identità toscana, politiche sociali significa: “persone al
centro”
Scritto da Pamela Pucci, martedì 29 aprile 2025
Le ‘Persone al centro’ delle politiche sociali della Regione Toscana, con
le loro esigenze e fragilità, ma anche con i loro diritti e la loro voglia
di autonomia e di riscatto. ‘Persone al centro’ è il titolo
dell’appuntamento conclusivo del Festival dell’identità toscana, che si è
tenuto a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati, ma è anche il concetto chiave
che l’assessorato regionale al sociale ha voluto trasmettere nella mattina
dedicata alle politiche innovative che hanno caratterizzato negli ultimi
mesi l’operato della Regione Toscana nel welfare.
“La Toscana – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani -è una
Regione che pone grande attenzione a questo aspetto del welfare culturale
che è fondamentale per ritardare processi di degenerazione e siamo attenti
nel sostenere con progetti concreti il nostro agire da operatori sociali.
La questione è sotto gli occhi di tutti: noi oggi in Italia abbiamo circa
2 milioni di persone che hanno a che fare con la demenza senile e che si
portano dietro il loro contesto familiare quindi possiamo calcolare che ci
sono 6 milioni di persone, più del 10% degli italiani che vivono
direttamente o indirettamente il tema della demenza senile.
“Le persone al centro — ha detto il presidente Eugenio Giani – è un
obiettivo di sistema perché significa orientare le nostre politiche e gli
interventi regionali in maniera tale che ci sia una relazione tra i servizi
territoriali, le persone, le loro famiglie. Significa impostare i percorsi
in relazione ai bisogni, ai diritti, alle aspirazioni delle persone, per
prendersene cura in maniera complessiva. Questo è il filo rosso che tiene
insieme tutto, anche stamani in cui parliamo di giovani, di anziani, di
persone con disabilità”.
“I sistemi di protezione sociale – ha detto l’assessora al sociale Serena
Spinelli aprendo i lavori – sono anche un sistema economico, c’è tanto
mondo del lavoro, c’è tanta qualità della vita delle persone. E questo
Paese dovrebbe ritornare a riflettere su che cosa è l’economia che si
organizza intorno alla cura, è un’economia positiva, un’economia di
qualità, che determina inclusione e coesione. Molte delle nostre attività
territoriali, inoltre, sono svolte insieme al mondo straordinario del terzo
settore, creano occasioni e opportunità sul territorio e quindi creano
comunità. Una comunità coesa, che ha la capacità di comprendere come ci
si approccia alle difficoltà e alle fragilità, prima ancora che queste
esplodano, è una comunità che si sente in grado di aiutarsi
vicendevolmente, è un modello di sviluppo. Fa bene dunque la Toscana a
considerarlo tale e ad insistere su questo”.
I lavori della mattina si sono articolati in varie sessioni, dedicate al
desiderio di autonomia dei care leavers, al ruolo delle assistenti
familiari, ai servizi culturali pensati per contrastare la demenza senile,
al lavoro della Stamperia Braille e della Scuola cani guida.
I care leavers sono i giovani cresciuti fuori dalla famiglia di origine, in
comunità residenziali o in affido a seguito di provvedimento giudiziario,
che divenuti maggiorenni desiderano avviare un proprio autonomo progetto di
vita. Per loro la Toscana favorisce l’autonomia abitativa con un progetto
che fa da sperimentazione a livello nazionale. Con l’inserimento di un
nuovo articolo nella legge 65/2010 per il sostegno all’autonomia abitativa
dei giovani, la Toscana prevede un aiuto per tre anni al pagamento del
canone di locazione per i giovani tra diciotto e ventuno anni che risiedono
al di fuori del nucleo familiare di origine a seguito di un provvedimento
di tutela dell’autorità giudiziaria. Il contributo va dai 2700 ai 4200
euro l’anno, ripartiti in quote semestrali anticipate, a seconda della
presenza di figli o il tipo di abitazione scelta. Previsto uno specifico
bando regionale per l’accesso ai contributi.
Per quanto riguarda le assistenti familiari, comunemente definite
‘badanti’, i dati Inps parlano di 43.858 persone impegnate in questo
settore nel 2024, un numero costantemente in crescita nell’ultimo decennio
(erano 38.368 nel 2013). I larga parte risultano provenienti da Paesi
stranieri, ed in particolare dall’est europeo, anche se le badanti italiane
sono più che raddoppiate in dieci anni passando dalle 4.009 del 2013 alle
8.761 del 2024. Per definire meglio la figura dell’assistente familiare
all’interno della rete di cura socio-sanitaria e per consentire l’emersione
del lavoro non regolare (che secondo alcuni studi arriva fino al 60%), la
Toscana ha predisposto sistemi di accreditamento presso i Comuni, in modo
da favorire l’incontro di domanda e offerta, e progetti coma ‘Pronto
badante’, attivo dal 2016, che orienta la famiglia o la persona anziana che
necessita di assistenza verso i servizi territoriali disponibili, illustra
gli adempimenti amministrativi necessari e fornisce le informazioni utili
al miglioramento della qualità della vita all’interno dell’ambiente
domestico. Inoltre per gli anziani in stato di fragilità è disponibile un
libretto di famiglia da 300 euro, una tantum, per 30 ore di assistenza
familiare da utilizzare per le prime necessità.
Sulla predisposizione di un’offerta culturale mirata verso il pubblico più
anziano o con demenze, è attivo in Toscana il sistema dei ‘Musei Toscani
per l’Alzheimer’, che consente di usufruire della guida di persone esperte
e di visite concepite proprio per le persone che soffrono di questa
malattia degenerativa. La Giunta regionale nel 2023 ha favorito programmi