
(AGENPARL) – Tue 29 April 2025 Federico Marini
PRIMO MAGGIO FESTA LAVORO E LAVORATORI – 66mila i
lavoratori dell’artigianato sardo, il 20,5% degli addetti del totale
dell’economia sarda. Imprese artigiane sarde come modello di occupazione
buona, sicura e stabile. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato
Sardegna): “Il lavoro è parte integrante della dignità dell’uomo ma anche
partecipazione e futuro”. Tutti i dati del lavoro sardo nelle MPI e realtà
artigiane.
Associazioni “Il 1° maggio, Festa del Lavoro e dei Lavoratori, ogni anno ci ricorda un principio
Territoriali fondamentale: il lavoro è molto più di un mezzo di sostentamento. È una parte integrante
Sud Sardegna
della dignità dell’uomo, della sua crescita personale, della sua realizzazione. In questo
Cagliari contesto, le imprese artigiane sarde rappresentano un modello esemplare di come
Via Riva Villasanta 241
E’ questo il commento di Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato
Oristano
Via Campanelli, 41 Imprese Sardegna, alla Festa dedicata al Lavoro, alle Lavoratrici e ai Lavoratori.
Nuoro di un progetto condiviso, non esistono distanze formali tra chi guida l’impresa e chi vi
Via Brig.Sassari, 37 lavora – continua Meloni – l’imprenditore artigiano conosce personalmente ogni
collaboratore, le sue ambizioni, i suoi bisogni, la sua storia. È un rapporto fondato sulla
Sassari fiducia, sulla responsabilità sociale e su una visione inclusiva dell’attività economica, in
Via Alghero, 30
risorse umane, in questo mondo, è insostituibile perché sono le donne, i giovani, le
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 famiglie a costituire l’ossatura di queste realtà produttive – aggiunge il Presidente –
prende cura del proprio team, ne valorizza i talenti, li accompagna nella crescita. Non è
raro vedere operai diventare collaboratori strategici, apprendisti trasformarsi in
imprenditori a loro volta. Questo spirito di accompagnamento è radicato nella cultura
dei “Maestri artigiani”, che non temono la concorrenza, ma anzi vedono nella nascita di
nuove imprese un arricchimento per tutta la comunità”.
Confartigianato Sardegna, per questo ribadisce, con forza, come la formazione
continua sia imprescindibile perché non si tratta solo di preparare i giovani all’ingresso
nel mondo del lavoro, ma anche di aggiornare chi già lavora per affrontare la complessità
Confartigianato Imprese Sardegna
dei mercati moderni, in continua evoluzione. Digitale, innovazione, sostenibilità: queste
sono le sfide che l’artigianato isolano sta abbracciando, senza mai perdere quel sapere
antico che ha reso grande il tessuto produttivo isolano. Il lavoro, dunque, è anche identità,
realizzazione personale e orgoglio. “Il lavoratore di oggi, e soprattutto quello di domani
– prosegue il Presidente Meloni – cerca soddisfazione, crescita, equilibrio tra vita e
professione. Gli artigiani lo sanno bene: è la passione, unita alla competenza, a costruire
ogni giorno quel “buon lavoro” che dà senso alla fatica e apre le porte al futuro”.
Ma l’Associazione Artigiana sottolinea come, ancora oggi, purtroppo, le imprese
artigiane debbano fare i conti con difficoltà rilevanti quali l’aumento dei costi generali e
dell’energia, la burocrazia asfissiante e, soprattutto, la carenza di manodopera qualificata.
“Nonostante queste criticità, la maggior parte degli artigiani sardi sceglie di non
riversare questi problemi sui lavoratori o sui clienti – sottolinea – ma di assorbire, per
quanto possibile, gli aumenti per garantire continuità, qualità e stabilità al proprio
lavoro e al tessuto sociale che ne dipende”.
Per Confartigianato Sardegna, inoltre, non va dimenticato come molte imprese
artigiane abbiano già messo in campo pratiche di welfare aziendale, spesso non
formalizzate come le mense, la flessibilità nei turni, il supporto nelle difficoltà personali
ovvero tutti quei piccoli grandi gesti che fanno la differenza e che mostrano quanto
l’artigianato sia una scuola di umanità prima ancora che di tecnica. Perché per gli
imprenditori il futuro passa anche dal rafforzamento del capitale umano e dalla capacità
di attrarre i giovani mostrando loro che l’impresa artigiana non è un ripiego, ma
un’opportunità di realizzazione vera. E per farlo, occorre superare il divario tra scuola e
mondo del lavoro, promuovendo la cultura della manualità, della competenza, della
creatività come elementi fondanti di una carriera soddisfacente e piena.
“In Sardegna, il mondo artigiano rappresenta un esempio concreto di questo
modello di sviluppo – rimarca il Presidente di Confartigianato Sardegna – le
imprenditrici e gli imprenditori, insieme ai loro collaboratori, ogni giorno
contribuiscono alla crescita economica e sociale dell’isola. Creano lavoro sicuro,
stabile, inclusivo. E lo fanno con il cuore e con la testa, consapevoli che l’impresa non è
mai solo un insieme di numeri, ma una comunità viva fatta di persone, di storie, di
speranze condivise”. “È questo il messaggio più forte che il Primo Maggio ci consegna –
conclude Meloni – il lavoro è dignità, è partecipazione, è futuro. E in ogni bottega, in
ogni laboratorio, in ogni piccola impresa artigiana, questa verità risuona forte, ogni
giorno dell’anno”.
La diffusione del lavoro artigiano sul territorio.
In Sardegna i 66.401 lavoratori (33.771 dipendenti e 32.630 indipendenti)
Confartigianato Imprese Sardegna
dell’artigianato, che rappresentano il 20,5% degli addetti del totale economia (2^ regione
per peso più elevato, preceduta nel ranking regionale solo dalle Marche), contribuiscono
alla realizzazione del 7,8% del valore aggiunto del territorio (rientrando nella top 10 per
più ampio contributo dell’artigianato alla ricchezza territoriale con valore > del 6,6%
nazionale) e il 2,3% del valore aggiunto realizzato da tutto l’artigianato italiano.
L’artigianato fornisce contributo rilevante al mercato del lavoro.
Nel 2024 sull’Isola l’occupazione sale su base annua dello 2,6%, pari a 15mila
occupati in più. La crescita è data sia dell’aumento dei lavoratori dipendenti (+5mila) che
di quelli indipendenti (+10 mila) (Istat, 2025). Anche nell’ultimo triennio 2021-2024,
periodo particolarmente turbolento, caratterizzato dalle conseguenze dell’invasione
dell’Ucraina da parte della Russia, da uno shock energetico, dalla stretta monetaria più
pesante della storia dell’Euro, dalla caduta del commercio internazionale e delle
incertezze derivante dallo scoppio della crisi in Medio Oriente, l’occupazione del
territorio risulta in salita (+5,2%, pari a 29mila occupati in più), contribuendo in generale
alla crescita occupazionale nazionale (+6,1%) e nello specifico a quella del Mezzogiorno
(+8,0%) che nel periodo in esame mostra un dinamismo del mercato del lavoro più
marcato.
L’ampio contributo delle MPI alla domanda di lavoro lo si coglie dai dati
previsionali: delle 61.210 entrate di lavoratori programmate dalle imprese nel trimestre
aprile-giugno 2025 il 63,7% (41.210 entrate) sono pianificate da micro e piccole imprese
con 1-49 dipendenti (Unioncamere Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2025).
Occupazione giovanile.
Nel mondo della micro e piccola impresa e nell’artigianato sardo è più alta la quota
di dipendenti giovani. Nelle imprese fino a 49 addetti – di cui fa parte la totalità delle
imprese artigiane – la quota di dipendenti under 30 è del 16,4%, 7,9 punti superiore
all’8,5% delle medie e grandi imprese con almeno 50 addetti, e sale al 18,8% nelle micro
imprese fino a 9 addetti, dove è più elevato il peso dell’artigianato. L’occupazione