
(AGENPARL) – Mon 28 April 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Varese
COMUNICATO STAMPA
28/04/2025
GdiF VARESE: CHIUSA PARTITA IVA RICONDUCIBILE A UN RAPPRESENTANTE
FISCALE OPERANTE PER CONTO DI 1385 SOGGETTI ECONOMICI ESTERI.
Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio,
anche virtuale, eseguendo mirati e specifici accertamenti hanno individuato numerosissime partite IVA,
riportanti denominazioni di origine sinica, operanti nel settore dell’e-commerce e rappresentate dal medesimo
soggetto di origine cinese.
Dall’analisi, sono emersi, sin da subito, numerosi indici di rischio derivanti da: l’elevato numero di soggetti
rappresentati; la recente costituzione del rappresentante fiscale; la presentazione della dichiarazione dei redditi
indicante un volume dei ricavi irrisorio; l’assenza di pagamento di tributi e assenza di qualsiasi bene o contratto
intestato nonché precedenti di polizia in capo al soggetto rappresentante in quanto arrestato per sfruttamento e
favoreggiamento della prostituzione.
Pertanto, evidenziata la totale inesistenza e inadeguatezza del soggetto a poter rappresentare tale mole di partite
IVA, è stata chiesta e ottenuta la cessazione della partita IVA da parte della Direzione Provinciale dell’Agenzia
delle Entrate competente.
Tale attività testimonia l’attività della Guardia di Finanza in tema di prevenzione e supporto alla compliance
nell’ottica di prevenire le frodi e di intervenire tempestivamente, prima dell’emersione dell’evasione o di
condotte distorsive del mercato e di mancata pretesa erariale. In quest’ottica, si specifica che in tema di
cessazione delle partite IVA operanti tramite il rappresentante fiscale, di recente, è stato previsto che sarà
necessaria una garanzia da prestare, coincidente con cauzione in titoli di stato, fideiussione bancaria o polizza
fideiussoria, in base alle partite IVA rappresentate che andrà da un minimo di 30 mila euro a un massimo di due
milioni di euro.
La Guardia di Finanza contrasta le frodi non solo sul piano repressivo ma anche nella prospettiva di prevenzione
degli illeciti fiscali e di stimolo alla compliance. In questo senso, nei confronti delle imprese coinvolte nei
circuiti di frode viene sistematicamente richiesta la cessazione delle relative partite IVA.