
(AGENPARL) – Mon 28 April 2025 *Indagine Sole 24 Ore, assessore Thomas De Luca: “Adattamento ai
cambiamenti climatici è tema centrale dell’azione del governo della Regione
Umbria”*
(aun) – Perugia 28 apr. 025 – Il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti
climatici non si fa con singole iniziative ma cambiando strutturalmente la
pianificazione strategica a 360 gradi, per questo la Regione Umbria sta
lavorando attraverso iniziative di legge e atti di pianificazione che
possano disegnare concretamente la capacità di mitigazione di quella che è
la grande sfida dei nostri tempi.
In questa direzione la Regione Umbria ha avviato, in pochi mesi, un
cambiamento radicale di prospettiva. Siamo l’unica regione italiana insieme
alle Marche tra i 164 progetti presentati ad avere ottenuto il
finanziamento per il progetto “Umbria Region Adaptation to Climate Change”
(URACC) in partenariato con 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare
dell’Umbria: un primo contributo di 210 mila euro dall’Unione Europea
attraverso il bando “Pathways2Resilience (P2R)” destinato a supportare le
Regioni europee nello sviluppo dei propri Piani di adattamento ai
cambiamenti climatici.
Questo dopo aver visto la Regione Umbria essere la prima regione in Europa
ad inserire nel proprio Statuto un articolo dedicato, l’11-ter, alla crisi
climatica e la Presidente assegnare una specifica delega alle politiche di
mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Non solo, stiamo anche agendo concretamente per dare risposte immediate.
Poche settimane fa la Giunta regionale ha stanziato anche 700 mila per il
progetto RIMU Clima, parte del PR FESR 2021-2027, per il potenziamento dei
presidi territoriali per un monitoraggio più efficace finalizzato a
migliorare la nostra capacità di prevenire e gestire i rischi naturali
legati ad eventi estremi. Risorse che i vari servizi, dalla Protezione
Civile a quelli dell’agricoltura utilizzeranno per attività specifiche
volte a migliorare la rete meteorologica e prevenire i rischi.
Intenzione del mio assessorato è quella di delineare il Programma stategico
territoriale (PST), istituito dalla legge regionale 21 gennaio 2015 e mai
approvato dopo 10 anni, come lo strumento con cui declinare in ogni aspetto
della vita della nostra regione l’adattamento ai cambiamenti climatici
individuando le azioni necessarie alla mitigazione del rischio territoriale
ed ambientale, al risanamento delle singole componenti dell’ecosistema ed
alla valorizzazione delle specificità.
L’analisi presentata oggi dal Sole 24 Ore aggiornata al periodo 2014-2024 e
basata sui dati forniti da 3bmeteo conferma che l’Umbria è particolarmente
vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici. La classifica sulla
qualità del clima dei 107 capoluoghi di provincia relega Terni al penultimo
posto e sempre Terni ha il dato peggiore in assoluto rispetto a caldo
estremo (media annua dei giorni in cui la temperatura supera i 35 gradi) e
ondate di calore (media annua degli sforamenti sopra i 30 gradi per tre
giorni consecutivi). Stiamo facendo i conti con variabili come notti
tropicali, escursione termica, intensità pluviometrica, circolazione
dell’aria, riduzione della disponibilità idrica e con il significativo
impatto sulla nostra regione a livello economico, sociale ed ambientale.
Per questo, oltre ad intercettare nuove risorse attraverso funzioni
dedicate a questo specifico compito nella nuova riorganizzazione, ogni euro
speso dalla Regione Umbria dovrà essere messo a sistema per garantire che
le nostre comunità siano pronte ad affrontare i sempre più visibili e
tangibili effetti della crisi climatica. La Conca ternana è l’hotspot
climatico più importante della regione e come tale deve essere affrontato
sin da subito potenziando i presidi sociali e sanitari per affrontare le
ondate di calore.