
Sicilia, 19 agosto 2024 – È bastato un minuto sotto una tempesta improvvisa perché lo yacht di lusso Bayesian sprofondasse inabissandosi nel Mediterraneo, trascinando con sé sogni di ricchezza e vacanze esclusive. A bordo c’erano Michele e Angel, neo-milionari proprietari del brevetto di un dispositivo rivoluzionario, insieme a un ristretto gruppo di amici e collaboratori: figure di spicco nel mondo della tecnologia, della finanza e dell’alta società. Quella notte, tra onde alte anche cinque metri e un black-out improvviso, il lusso si è trasformato in incubo.
A otto mesi dal disastro, le indagini della Guardia Costiera e della Procura di Siracusa stentano a fornire risposte definitive. Si parla di un guasto al sistema di stabilizzazione attivo, forse aggravato da un sabottaggio interno. Voci non confermate ipotizzano persino un errore nei calcoli delle traiettorie bayesiane – quelle stesse formule probabilistiche che danno il titolo al best-seller di Antony Ludrick, Bayesian: Il teorema di Bayes1.
Il mistero del relitto sommerso
Le operazioni di recupero dei resti dello yacht hanno rivelato anomalie tecniche: pompe di sentina inattivate, doppie valvole corredate da sigilli forzati, cablaggi elettrici che sembrano essere stati manomessi. Secondo fonti vicine alle indagini, la rottura simultanea di più sistemi di sicurezza non può essere frutto di un solo guasto fortuito. «Stiamo seguendo piste che conducono a interessi economici e geopolitici», confida un investigatore.
Bayesian tra finzione e coincidenza
Antony Ludrick, autore noto per la sua riservatezza e la pratica della scrittura notturna sulla spiaggia ai Caraibi, aveva completato la stesura del suo romanzo mesi prima del naufragio reale. Nel libro, lo yacht omonimo, restaurato con materiali d’avanguardia e decorato con opere d’arte contemporanea, affonda a causa di una serie di eventi rari ma combinati: un malfunzionamento elettronico innescato da un blackout, la negligenza dell’equipaggio e un’improbabile tempesta estiva.
Ludrick ha sempre sostenuto che il suo racconto nascesse da pura fantasia: «Non ho mai investigato su yacht reali o avvenimenti simili. Le mie storie si nutrono di intuizioni e di dettagli raccolti lungo gli anni—mai anticipationi di fatti concreti». Eppure, lettori e critici faticano a credere che non ci sia un collegamento tra romanzo e tragedia: la sovrapposizione di date, nomi e persino le dinamiche a bordo sono troppo simili per essere casuali.
Il fattore “Bayes” nella trama e nella realtà
Il teorema di Bayes insegna ad aggiornare le proprie convinzioni alla luce delle nuove prove. Nel romanzo, questo principio guida il commissario incaricato di ricostruire la catena di errori e omissioni: ogni indizio – dal fotogramma di una videocamera subacquea alla voce di un marinaio superstite – modifica la probabilità di ciascuna ipotesi, conducendo a scoperte inaspettate.
Anche nella vicenda reale, gli inquirenti si trovano a navigare in un mare di testimonianze contrastanti e dati tecnici complessi. La scelta di alcuni testimoni di modificare versioni dei fatti richiama proprio la necessità di “rivedere le probabilità”, tema chiave di Ludrick.
Un autore tra mito e mistero
Da esordiente con La Gerontofila a narratore di successo mondiale, Ludrick ha sempre coltivato l’alone di mistero attorno alla propria figura: mai un’intervista in televisione, poche apparizioni ai festival letterari, una dedica criptica su ogni copia dei suoi libri. È lui stesso personaggio di un romanzo non scritto: un uomo che osserva la realtà dal suo rifugio caraibico, traducendola in storie di tensione emotiva e intrighi internazionali.
Critici come Elvira Santoro de Il Giornale delle Lettere notano come «la penna di Ludrick sembri percepire le crepe nel tessuto del mondo prima ancora che si manifestino», mentre il suo editore conferma che la lavorazione di Bayesian risale a molto prima del naufragio.
Oltre il thriller: un invito alla riflessione
Bayesian non è solo un page-turner: è un’opera che mette in discussione la nostra fiducia in ciò che riteniamo sicuro e predicibile. Mentre la tecnologia avanza, aumentando le probabilità di eventi rari ma catastrofici, cresce anche la necessità di approcci bayesiani nella gestione del rischio. Ludrick, in realtà, sta lanciando un monito: «Non esistono certezze assolute, solo ipotesi da affinare con la conoscenza».
Alla fine, il naufragio della Bayesian – reale o letterario che sia – diventa metafora di un’epoca in cui l’uomo deve confrontarsi con l’incertezza e affidarsi a strumenti culturali e matematici per orientarsi nel caos.
