
(AGENPARL) – Fri 25 April 2025 25 aprile a Montemurlo, un minuto di silenzio per Papa Francesco, “uomo di pace” e un appello del sindaco ad una nuova Resistenza contro le barbarie
Tante persone e associazioni in piazza della Repubblica per le celebrazioni degli 80 anni della Festa della Liberazione
Il Comune di Montemurlo ha celebrato l’80esimo anniversario della Festa della Liberazione dal nazifascismo con la cerimonia in piazza della Repubblica di fronte al municipio. Tanti i cittadini e le associazioni presenti alla commemorazione che è iniziativa con la deposizione, da parte del sindaco Simone Calamai di una corona d’alloro al monumento ai caduti, accompagnato dal suono del silenzio, eseguito dal trombettista, Stefano Pratesi, della Filarmonica Giuseppe Verdi di Montemurlo. Il sindaco era accompagnato dalla consigliera provinciale, Federica Palanghi, e “scortato” dal capitano della Tenenza dei carabinieri di Montemurlo, Quintino Preite, e dalla comandante della polizia municipale di Montemurlo, Enrica Cappelli. All’inizio della cerimonia il sindaco ha voluto dedicare un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco “un uomo di pace, un faro di speranza in un mondo ferito dalla guerra, dall’indifferenza e dall’odio” ed ha ricordato la sua visita a Prato e i suoi richiami alla dignità della persona (una dignità che non può mai prescindere dalla dignità del lavoro e dal rispetto dei diritti) e alla chiesetta di Barbiana «un gesto che ha reso la dignità della Chiesa al prete degli ultimi, don Lorenzo Milani». Il sindaco ha poi ricordato che «Il 25 aprile è per l’Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche». Calamai ha anche citato il “manifesto di Ventotene” « documento di pace, di libertà e di spirito di collaborazione che deve guidare anche l’Europa di oggi e proteggerla dalle spinte di chi la vorrebbe debole e divisa». Nel discorso Calamai ha anche ricordato gli eccidi nazifascisti, Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto, sottolineando che :«la Resistenza rappresentò il senso più profondo di una lotta di giustizia contro queste stragi, contro questi eccidi di innocenti e riscattò l’onore della patria, gettata nel fango da Mussolini e dai fascisti»
Il sindaco ha concluso il suo discorso celebrativo facendo un appello alla pace: «Le macerie di Gaza, dell’Ucraina, del Sudan e di tanti, troppi altri fronti di guerra, sono le ferite evidenti di questa umanità offesa e straziata»- per il sindaco Calamai «C’è bisogno di una nuova resistenza contro la barbarie e contro la guerra. Serve uno sforzo comune per la pace, e come 80 anni fa, ciò che ci unisce deve prevalere su egoismi di parte, in nome della difesa della libertà ed ha concluso il suo discorso citando le parole di un prete che la Resistenza l’aveva fatta in prima persona, padre Davide Maria Turoldo: “Tra i morti della Resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi. Ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo, e parlavano lingue diverse, e avevano pelle di diverso colore, eppure nella libertà e nella dignità umana si sentivano fratelli”.
In allegato alcune foto della mattinata
Fabiana Masi
Ufficio stampa Comune di Montemurlo