
(AGENPARL) – Thu 24 April 2025 Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui
Comunicato Stampa
24 aprile 2025
Myanmar: Save the Children, oltre 40.000 persone, compresi bambini, un mese dopo il terremoto vivono in rifugi temporanei non idonei alle condizioni metereologiche avverse
L’Organizzazione ha finora distribuito cibo a oltre 22.000 persone e quasi 10.000 kit di emergenza per la casa, oltre ad avere installato più di 600 rifugi per le persone colpite dal terremoto e allestito spazi sicuri in cui i bambini possono giocare e ricevere supporto emotivo.
Oltre 40.000[1] persone vivono in tende e altri rifugi di fortuna a un mese dal devastante terremoto in Myanmar, mentre l’attività sismica in corso rende impossibile il ritorno alle proprie case o l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Circa 200.000 persone, tra cui molte donne e bambini, sono sfollate a causa del terremoto e circa 42.000 di queste vivono in 145 rifugi temporanei costruiti con materiali che non resistono a condizioni meteorologiche avverse, come forti piogge e caldo estremo.
Molti degli sfollati non hanno inoltre accesso a fonti affidabili di acqua potabile o pulita per lavarsi, risorse fondamentali per limitare la diffusione di malattie trasmesse dall’acqua e dalle zanzare, come colera e dengue, e di infezioni cutanee.
Il terremoto di magnitudo 7.7, il più forte degli ultimi cento anni, ha colpito il Myanmar centrale il 28 marzo, riducendo in macerie molti edifici. Si stima che almeno 3.700 persone siano morte e altre 4.800 siano rimaste ferite, sebbene le cifre reali siano probabilmente molto più alte, a causa delle difficoltà nella raccolta dei dati e della scarsa rendicontazione che rendono difficile comprendere la reale portata del disastro[2].
L’attività sismica quasi quotidiana ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità di riparare o ricostruire le strutture prima della stagione delle piogge in Myanmar, che in genere inizia a maggio. Le forti piogge di inizio mese hanno allagato un campo per famiglie sfollate vicino a Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar.
Tin Tin*, 32 anni, madre di un bambino di 4 anni, ha raccontato che la sua casa di famiglia, costruita in legno, è stata danneggiata dal terremoto e che ha dovuto dormire con la famiglia su un campo da calcio esposto alle intemperie. Dall’inizio di aprile vivono in un rifugio temporaneo fatto di teli di stoffa cerata verde e bambù, che per ora è adeguato, ma non lo sarà quando arriveranno il caldo estremo o la pioggia battente.
“Dovremo rimanere qui finché la nostra casa non sarà riparata e non sarà sicuro tornarci. Ma non so quando ciò accadrà, perché ci sono ancora scosse di assestamento e al momento non abbiamo una fonte di reddito. Fino ad allora, questo rifugio è un posto che possiamo chiamare casa” ha detto Tin Tin.
“L’incubo è tutt’altro che finito per i bambini in Myanmar. Molti vivono in rifugi temporanei che si rivelano inadeguati a lungo termine. Le comunità sono inoltre preoccupate di come saranno ristrutturati edifici importanti, comprese le scuole, prima della stagione dei monsoni, che porterà con sé ulteriori disagi per le famiglie già in difficoltà. I donatori devono rispondere con urgenza con finanziamenti rapidi, flessibili e pluriennali che consentano sia un soccorso immediato che una rapida ripresa, ma questo non deve avvenire a scapito dei bisogni umanitari esistenti, cronicamente sottofinanziati. È il momento di agire: le vite di tante persone dipendono da questo” ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore Regionale Asia ad interim di Save the Children.
Save the Children e i suoi partner sono presenti nella maggior parte delle aree colpite dal terremoto in Myanmar e stanno lavorando 24 ore su 24 per fornire sostegno urgente a bambini e famiglie con beni essenziali salvavita di emergenza a coloro che hanno perso la casa e i loro beni.
Ad oggi, Save the Children ha distribuito cibo, tra cui riso, legumi, sale e pesce in scatola, oltre a cibo pronto al consumo, a oltre 22.000 persone. Ha anche distribuito quasi 10.000 kit di emergenza per la casa, tra cui materassini, zanzariere, teloni, corde di nylon e bambù, e installato oltre 600 rifugi per le persone colpite dal terremoto. Ha anche allestito spazi sicuri in cui i bambini possono giocare e ricevere supporto emotivo.
Save the Children opera in Myanmar dal 1995, fornendo programmi salvavita di assistenza sanitaria, cibo e nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia.
*Il nome della persona intervistata è stato modificato per motivi di protezione
Qui è possibile scaricare alcune foto di Tin Tin:https://www.contenthubsavethechildren.org/Share/44j8es3ruk3u055s5ygj8fpltyuv0j05
Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/dona-anche-tu-emergenza-in-corso
[1]https://ahacentre.org/wp-content/uploads/2025/04/AHA-Situation_Update-no9-M7.7-Mandalay-EQ-14-AprilF.pdf
[2]https://reliefweb.int/report/myanmar/myanmar-earthquake-response-situation-report-no-3-18-april-2025
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