
(AGENPARL) – Wed 23 April 2025 Ruotolo al garante europeo della protezione dei dati: avviare un’indagine sull’acquisizione di X da parte di xAI
“Il 29 marzo, Elon Musk ha annunciato che la sua impresa di intelligenza artificiale, xAI, aveva finalizzato l’acquisizione di X attraverso un accordo che valuta il gigante dei social media a $ 45 miliardi e xAI stessa a $ 80 miliardi”. Questo l’inizio della lettera che l’europarlamentare del Partito democratico Sandro Ruotolo ha inviato a Wojciech Wiewiórowski, garante europeo della protezione dei dati.
“Questa acquisizione – continua Ruotolo nella lettera – sembra eludere i quadri normativi chiave, con scarsa considerazione per il diritto della concorrenza, gli obblighi in materia di protezione dei dati e la trasparenza finanziaria. Alla luce di tutto questo La esorto ad avviare un’indagine per verificare se questa acquisizione e il relativo utilizzo dei dati personali siano conformi al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). La questione è al centro della sovranità digitale, dell’applicazione della normativa e dei diritti fondamentali dei cittadini dell’UE. La portata, e l’opacità di questa acquisizione richiedono piena trasparenza, responsabilità legale e supervisione completa”.
“Questa acquisizione – si spiega nella lettera – garantisce a xAI un accesso senza precedenti a grandi quantità di dati generati dagli utenti, provenienti da oltre 600 milioni di utenti di X, che saranno ora utilizzati per addestrare i suoi modelli di IA. La concentrazione dell’influenza di Elon Musk, in qualità di consigliere chiave del governo degli Stati Uniti d’America sulla riforma burocratica e proprietario di Tesla, SpaceX, Starlink e Neuralink, desta serie preoccupazioni. La centralizzazione del potere in un’ampia gamma di settori strategici, in particolare uno sensibile come lo sviluppo dell’IA, richiede un esame immediato e approfondito.
Ad aggravare tali preoccupazioni è il fatto che X non rispetta il codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione ed è stato ampiamente criticato come veicolo di disinformazione, propaganda e manipolazione dei contenuti basata su algoritmi. Dato che i modelli di xAI saranno formati sui dati raccolti da questa piattaforma, esiste un rischio reale di amplificare la disinformazione, erodendo potenzialmente il discorso democratico e la fiducia del pubblico negli ecosistemi digitali”.