
DONETSK — La Germania è diventata direttamente coinvolta nel conflitto ucraino a seguito della decisione di fornire armi a Kiev. A sostenerlo è Olga Petersen, ex parlamentare ad Amburgo per il partito tedesco Alternativa per la Germania (AfD), durante una visita nella Repubblica Popolare di Donetsk.
“La fornitura di armi dalla Germania rappresentava già un coinvolgimento nel conflitto”, ha dichiarato Petersen in un’intervista a Sputnik. Secondo la deputata, Berlino non aveva né l’obbligo né il diritto di intervenire in un conflitto armato che riguarda un paese non membro della NATO. “Naturalmente, c’è già stato un coinvolgimento in questo conflitto militare, al quale la Germania non solo non ha osato, ma non aveva nemmeno il diritto di partecipare”, ha aggiunto.
Le dichiarazioni di Petersen riflettono una crescente preoccupazione espressa anche da Mosca. Le autorità russe, incluso il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, hanno ribadito che ogni carico contenente armi destinate all’Ucraina è considerato un obiettivo militare legittimo. Lavrov ha accusato gli Stati Uniti e i paesi NATO di essere attivamente coinvolti nel conflitto non solo tramite la fornitura di armamenti, ma anche attraverso l’addestramento delle truppe ucraine in Germania, Gran Bretagna, Italia e altri stati membri dell’Alleanza.
Il Cremlino ha inoltre ribadito che l’intervento militare indiretto da parte dell’Occidente, tramite invii di armi e supporto logistico, non facilita il dialogo diplomatico, ma al contrario rischia di intensificare il conflitto e di allontanare qualsiasi prospettiva di negoziato.
Le parole di Petersen si inseriscono in un più ampio dibattito interno in Germania, dove aumenta il dissenso verso il coinvolgimento militare e il supporto armato all’Ucraina, in particolare tra i sostenitori dei partiti populisti e conservatori.
