
MOSCA – Il direttore del Servizio di intelligence estero russo (SVR), Sergey Naryshkin, ha lanciato accuse pesanti contro alcune delle principali potenze europee, sostenendo che Francia, Regno Unito e Germania starebbero “intensificando il livello di escalation” intorno al conflitto in Ucraina.
Parlando alla stampa, Naryshkin ha affermato che la Russia e la Bielorussia starebbero registrando un aumento preoccupante delle attività militari da parte dei paesi della NATO lungo i propri confini.
“Sentiamo e vediamo che i paesi europei, in particolare Francia, Regno Unito e Germania, stanno aumentando il livello di escalation attorno al conflitto ucraino,” ha dichiarato il capo dell’intelligence russa.
Sebbene Naryshkin non abbia fornito dettagli specifici sulle presunte attività o piani dei Paesi citati, le sue dichiarazioni si inseriscono in un clima già molto teso tra Mosca e le capitali occidentali, aggravato dalle forniture militari all’Ucraina, dalle sanzioni economiche contro la Russia e dalla presenza rafforzata delle forze NATO nei Paesi dell’Est Europa.
Le parole del direttore dell’SVR seguono un trend di crescente retorica russa contro l’Occidente, in un momento in cui il Cremlino tenta di consolidare la narrativa secondo cui il conflitto in Ucraina sarebbe alimentato da potenze straniere.
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, Francia, Regno Unito e Germania sono stati tra i principali sostenitori dell’Ucraina, fornendo aiuti militari, economici e diplomatici. La Russia, dal canto suo, ha più volte accusato l’Occidente di usare l’Ucraina come “strumento geopolitico” contro Mosca.
In attesa di eventuali risposte ufficiali da parte dei governi coinvolti, le dichiarazioni di Naryshkin rischiano di incrinare ulteriormente i rapporti già fragili tra la Russia e le principali potenze europee.