
(AGENPARL) – Mon 14 April 2025 *COMUNICATO STAMPA**Quando la scienza incontra il territorio: UNISS e
Centri **di educazione ambientale insieme per studiare i rischi climatici **in
Baronia e nel Nuorese*
14 aprile 2025
SASSARI. Un’importante iniziativa di ricerca ma anche di sensibilizzazione
ambientale prende il via grazie alla collaborazione tra un gruppo di
ricerca del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali (DUMAS)
dell’Università degli Studi di Sassari, coordinato da Donatella Carboni,
professoressa ordinaria di Geografia, e i Centri di Educazione Ambientale e
alla Sostenibilità (CEAS) di Baronia e Nuorese. Come macro-obiettivo, c’è
quello di aumentare la consapevolezza e la capacità di adattamento nelle
comunità locali, in linea con la Strategia Regionale di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici (SRACC) della Regione Sardegna. La partecipazione
attiva della popolazione è ritenuta essenziale Le azioni prenderanno avvio
con un’indagine sul territorio, rivolta alle scuole e alla cittadinanza.
Gli esiti di questa ricerca saranno alla base di un percorso partecipativo,
finalizzato a migliorare la consapevolezza delle comunità locali sui rischi
climatici e sugli strumenti operativi di protezione civile per la
mitigazione del rischio. Attraverso queste attività nonché l’individuazione
di buone pratiche di trasferimento rispetto alla comunicazione del rischio
e di strategie di gestione delle emergenze, il progetto permetterà di
individuare i punti di forza e di debolezza anche informativa, supportando
le amministrazioni locali nella diffusione dei Piani di Protezione Civile
Comunali, rafforzando le strategie locali per favorire approcci
multilivello tra istituzioni e cittadini. Nei territori coinvolti
(Siniscola, Lula, Osidda, Onanì, Alà dei Sardi, Nuoro, Bolotana) il
progetto si rivolge a tutte le categorie di cittadini, applicando un
approccio interdisciplinare e partecipativo che unisce la ricerca
accademica e le pratiche territoriali per favorire impatti concreti
sull’adattamento delle comunità locali. L’intensificarsi degli eventi
meteoclimatici estremi è ormai un dato di fatto, come evidenziato
dall’European Extreme Events Climate Index (E3CI). Solo nell’ottobre 2024,
in Europa si sono registrati record di temperature massime in Slovenia,
isole Faroe e Finlandia, seguite da Croazia e Norvegia, mentre in Lituania
e Lettonia si sono verificati inattesi fenomeni di siccità. Anche in
Italia, l’indice cumulativo degli eventi climatici estremi ha raggiunto
nell’aprile 2024 il valore di 2.7, rispetto a un minimo di 1, segnalando un
aumento significativo rispetto al decennio precedente (2014-2024). In
Sardegna, tra il 2021 e ottobre 2024 si sono registrati 7 picchi di
temperature massime, mai riportate prima, 26 eventi di siccità (quasi
quanti quelli dell’intero periodo 2011-2020, pari a 27), ben 5 eventi di
precipitazioni estreme (12 tra il 2011 e il 2020), numerosi incendi di
grandi dimensioni, tra cui il devastante rogo del Montiferru del 2021, che
ha distrutto oltre 12.000 ettari tra boschi e colture agricole. I CEAS
coinvolti partecipano con progettualità beneficiarie del bando regionale
dedicato a progetti di educazione allo sviluppo sostenibile e alla
cittadinanza globale, destinato agli enti pubblici titolari di CEAS della
Onanì – *Progetto “Coltiviamo il Cambiamento!” (Coop. Veranu); *CEAS Julia
di Lula – *Progetto “ClimaLab” (Coop. Veranu); *Osidda – *Progetto
“Percorso Clima” (Coop. Veranu); *Santa Lucia di Siniscola – *Progetto “Il
Clima che Cambia” (Ass. Ambientale Hydromantes); *Nuoro, Bolotana e Alà dei
Sardi, – *Progetto “Pianeta Acqua” (Alternatura. *In tutto sono coinvolti 7
Valentina Guido Addetta Stampa
Alberto M. Pintus
Ufficio Comunicazione, relazioni con il pubblico e rapporti istituzionali
Università degli Studi di Sassari
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