
(AGENPARL) – Mon 14 April 2025 TLC, PELLEGRINI-IARIA (M5S): GOVERNO BUTTA SOLDI PER NON CONTARE NULLA IN ASSET STRATEGICI
NOTA STAMPA
*TLC, PELLEGRINI-IARIA (M5S): GOVERNO BUTTA SOLDI PER NON CONTARE NULLA IN ASSET STRATEGICI*
Roma, 14 aprile. “Dopo un lungo e penoso percorso, purtroppo anche la strategica infrastruttura di comunicazioni di Sparkle apre ufficialmente le sue porte ai fondi esteri. La società di Tim, che gestisce oltre 600mila chilometri di cavi sottomarini, per il momento viene ceduta a un consorzio con il Mef al 70% e il fondo estero Asterion al 30%. Da rimarcare che in un primo momento il Mef aveva fatto intendere che avrebbe rilevato il 100% della società salvo, poi, ammettere di non avere i soldi necessari, di dover chiedere un prestito bancario e, infine, doversi far affiancare da Asterion. Insomma, una situazione di debolezza oggettiva che fa strame degli ingenti fondi messi sul piatto dal ministero e sembra anzi lanciare un segnale ad altri fondi esteri. Anche perché sono recentissime le risorse buttate dal Mef stesso per acquisire una partecipazione di minoranza e di totale irrilevanza nel capitale di FiberCop, la società della ex rete Tim andata dritta nelle mani del fondo speculativo americano Kkr, con primi esiti disastrosi sulla messa a terra degli investimenti e dei progetti di connessione previsti dal Pnrr. Per non parlare dei soldi spesi da Poste per salire al 24% di Tim, operazione che solo momentaneamente fissa un presidio pubblico nel capitale dell’ex monopolista, con due incognite enormi: come comunicato nei mesi scorsi dallo stesso ministro Giorgetti, Poste è a sua volta oggetto di un percorso di privatizzazione che in prima battuta vedrebbe scendere il peso dello Stato dall’attuale 65 al 51%; in più non è certo scomparso l’interesse per Tim dei francesi di Iliad che, anzi, avrebbero rilanciato i loro piani nei giorni scorsi in trattative riservate, sondando il Governo e le sue articolazioni sulla possibilità, a breve, di diventare primi azionisti di Tim. Insomma, lungi dall’avere caratteristiche anche vagamente sovraniste, queste operazioni, fatte o subìte dal Mef, sono costate circa 5 miliardi di euro senza dare al ministero stesso un vero potere decisionale in vista della tutela e dello sviluppo di infrastrutture tecnologiche fondamentali per l’economia e la sicurezza nazionale”. Lo comunicano in una nota Marco Pellegrini, capogruppo M5S in Commissione difesa e membro del Copasir, e Antonino Iaria, componente M5S della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni di Montecitorio.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle