
(AGENPARL) – Sat 12 April 2025 *Marisol Cestari: le Cer specie al Sud strumento significativo di lotta
alla povertà energetica *
I dati aggiornati dal Gse al 6 marzo scorso sulle Cer (Comunità energetiche
rinnovabili) sono poco incoraggianti, considerando che *il Mezzogiorno
ospita solo il 30% di questa realtà*, con le sue 62 Cer attive, 84 impianti
collegati per una potenza di 5,9 MW e 494 utenze servite. Così Marisol
Cestari, legale rappresentante della CER Moliterno “Energia del Sole”,
dirigente del Gruppo Cestari, che attraverso proprie società specializzate
in Italia e all’estero opera, con base operativa a Moliterno, nel settore
della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando impianti
ecocompatibili e valutando gli impatti ambientali e sociali connessi
all’implementazione di tecnologie alimentate da fonti alternative
di energia, impegnato a promuovere le Cer soprattutto al Sud. In Campania
le comunità sono 15 con 17 impianti collegati per una potenza di 1,4 MW
e 63 utenze servite. In Basilicata cinque quelle costituite “sulla carta”,
mancano dati sulla operatività. Specie al Sud – sottolinea Marisol Cestari
– le *rinnovabili sono uno strumento più significativo di lotta alla
povertà energetica e mezzo concreto contro lo spreco di energia.** Nel
Mezzogiorno sono 1,2 milioni le famiglie in povertà energetica, vale a dire
che hanno *difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi
energetici. La Basilicata è seconda in Italia per stima con poco meno di 50
mila famiglie, il 17,8% del totale dei nuclei familiari, per circa 100 mila
persone. E’ evidente che il bonus gas non basta specie perché ci sono
contrade rurali non servite da rete gas. Il primato è della Calabria, dove
il problema riguarda il 19,1% delle famiglie, composte da quasi 349mila
persone. Terzo il Molise (17,6%): seguono la Puglia (17,4%) e Sicilia (14,2
%). I nuclei più a rischio di povertà energetica, al Sud, sono quelli «che
utilizzano il gas quale principale fonte di riscaldamento. Coloro che
invece utilizzano altri combustibili (bombole a gas, pellet, gasolio,
legna, kerosene, ed altri), presentano valori percentuali di rischio più
contenuti». Per non perdere la grande occasione del Pnrr, che fissa
l’obiettivo per le Cer in 1730 MW di impianti installati al 30 giugno 2026,
dice Cestari – occorre accelerare i progetti abbattendo i tempi degli
ostacoli burocratici. Non va dimenticato, infine, che l’attuale normativa
italiana prevede incentivi economici e agevolazioni fiscali per l’energia
consumata all’interno della Cer: vantaggi che rendono le Cer non solo una
scelta ecologica, ma anche una soluzione finanziariamente conveniente.