
(AGENPARL) – Fri 11 April 2025 Nel ricordo di una delle più importanti operazioni contro la criminalità
organizzata, lAssociazione Nazionale Funzionari di Polizia rende omaggio al
valore, alla determinazione e alla competenza degli uomini e delle donne
della Polizia di Stato che, allalba dell11 aprile 2006, posero fine alla
lunga fuga del boss mafioso Bernardo Provenzano.
Sotto la guida del funzionario di polizia Renato Cortese, oggi Prefetto, fu
individuato e catturato il reggente di Cosa nostra, il simbolo vivente della
latitanza mafiosa. Dopo oltre quattro decenni di sottrazione alla giustizia,
Provenzano venne arrestato nei pressi di Corleone, nella sua terra, là dove
il mito dellintoccabilità mafiosa fu infranto.
Quelloperazione frutto di investigazioni pazienti, tecnologie raffinate e
di una perfetta sinergia tra Polizia di Stato e magistratura ha dimostrato
che le istituzioni possono colpire il cuore dellorganizzazione mafiosa con
gli strumenti del diritto e della democrazia, senza necessità di leggi
eccezionali.
È anche grazie al lavoro tenace dei magistrati che affiancarono gli
investigatori come Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino e Maurizio
Sabella che è stato possibile mostrare allItalia e al mondo che la
giustizia non si arresta di fronte alla paura, e che anche i capimafia
devono rispondere delle proprie azioni.
L11 aprile 2006 non è solo una data, è un monito e un esempio: lo Stato,
quando è coeso e guidato dalla volontà di affermare i valori costituzionali,
può vincere. Quella vittoria resta patrimonio di tutti i cittadini che
credono nella legalità.
LAssociazione Nazionale Funzionari di Polizia rinnova il suo impegno
quotidiano affinché quel messaggio non si affievolisca, e perché ogni giorno
sia l11 aprile della legalità. Così in una nota Enzo Letizia segretario
dell’associazione nazionale funzionari di polizia.
Associazione Nazionale
Funzionari di Polizia
00157 Roma