
Giornata Mondiale del Parkinson (11 Aprile)
APPELLO DI PAZIENTI, ESPERTI E ISTITUZIONI PER NUOVI PERCORSI DI CURA PER IL PARKINSON: DAL VENETO UN MODELLO INNOVATIVO PER LA CREAZIONE DI LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI.
- Pazienti, esperti ed istituzioni riuniti oggi in Senato indicano il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per il Parkinson della Regione Veneto come modello di riferimento per una gestione più integrata della malattia in tutta Italia.
- Annunciata la creazione di un tavolo di lavoro nazionale su iniziativa di Confederazione Parkinson Italia: riunirà esperti interdisciplinari con l’obiettivo di creare Linee di indirizzo nazionali per la definizione di PDTA su tutto il territorio italiano.
- In Italia oltre 300mila persone convivono con il Parkinson, la malattia neurologica con il più alto tasso di crescita.
Un esempio concreto di sanità partecipata e di gestione interdisciplinare della malattia fin dalle prime fasi. Sono i punti di forza del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per il Parkinson che, in vigore da un anno nella Regione Veneto, è indicato come modello di riferimento per ripensare la gestione della malattia a livello nazionale da parte dei rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni pazienti e dagli esperti scientifici riuniti oggi in Senato alla vigilia della Giornata Mondiale (11 aprile). In Italia sono oltre 300mila le persone colpite da questa malattia[1] che – a livello globale -rappresenta la patologia neurodegenerativa a più alta crescita[2] con una prevalenza raddoppiata nel corso degli ultimi 25 anni[3]. Così, a fronte dei numeri crescenti del Parkinson e del suo impatto è stata annunciata oggi la creazione di un tavolo di lavoro nazionale: promosso su iniziativa della Confederazione Parkinson Italia riunirà esperti interdisciplinari con l’obiettivo di creare le Linee di indirizzo nazionali per la definizione di PDTA su tutto il territorio italiano.
Il Parkinson è una patologia complessa caratterizzata da molteplici sintomi di diversa natura che rendono difficile la sua diagnosi e la sua presa in carico. “Rispetto alla malattia di Parkinson è fondamentale continuare a concentrare gli sforzi sulla ricerca scientifica per individuare nuove opzioni di cura, senza però tralasciare un’attenta riflessione sull’ottimizzazione della gestione della patologia. L’evento odierno di cui sono promotrice punta proprio ad avviare – su esempio del modello veneto – un percorso concreto che coinvolge istituzioni, associazioni pazienti ed esperti scientifici per definire un approccio innovativo ed integrato di cura e di assistenza su tutto il territorio nazionale. In questo senso, anche la Mozione che ho presentato in Senato intende impegnare il Governo a favorire la disponibilità di percorsi di cura integrati sul territorio” dichiara la Senatrice Elena Murelli,Capogruppo in Commissione Affari sociali.
Il PDTA Veneto è innovativo per il metodo con cui è stato costruito in co-progettazione con le persone con Parkinson, per i contenuti e per l’attenzione al monitoraggio dei risultati. Tra i suoi punti di forza c’è l’approccio interdisciplinare già dalle prime fasi di malattia, che prevede il forte coinvolgimento dei familiari e delle associazioni pazienti e che si accompagna all’integrazione delle cure sanitarie con quelle sociosanitarie. Vista la complessità della patologia, il modello Veneto pone l’attenzione anche sulla comunicazione medico-paziente già a partire dalla diagnosi, sugli interventi riabilitativi come opportunità di cura e sulla promozione di attività di prevenzione. “Dare una risposta concreta all’impatto del Parkinson deve essere in cima all’agenda politica nazionale e regionale. Il PDTA approvato in Veneto un anno fa e che è nato dall’ascolto di pazienti e professionisti sanitari – afferma Manuela Lanzarin, Assessore alla Salute Regione Veneto – fa leva sull’integrazione di alcuni tra i più innovativi elementi di management sanitario, come la telemedicina e il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della medicina territoriale per garantire una gestione efficace e di qualità del Parkinson. Siamo convinti che l’innovatività del PDTA del Veneto rappresenti un modello per tutte le altre Regioni italiane per offrire ai pazienti percorsi di assistenza e di cura più ottimali e sostenibili”. Una best practice sottolineata – nel corso dell’evento in Senato – anche dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e che secondo il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga costituisce un esempio da estendere anche ad altre realtà regionali.
Proprio con l’obiettivo di creare Linee di indirizzo nazionali per la definizione di PDTA su tutto il territorio italiano, la Confederazione Parkinson Italia ha annunciato oggi la creazione di un tavolo di lavoro interdisciplinare che riunisce le associazioni di pazienti, l’Istituto Superiore di Sanità, la LIMPE (Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento), la Società Italiana di Neurologia, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, la Società Italiana di Medicina Generale e oltre 30 professionisti sanitari coinvolti nel trattamento della patologia. Inoltre, il tavolo di lavoro avvierà un’indagine sui bisogni assistenziali delle persone con Parkinson in Italia. “Il Parkinson rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza sanitaria: si tratta della patologia neurodegenerativa con i più alti tassi di crescita a livello mondiale e con una forte complessità di diagnosi e di gestione. Definire percorsi omogenei, integrati di cura e di assistenza – commenta Giangi Milesi, Presidente Confederazione Parkinson Italia – è ormai prioritario e siamo così soddisfatti di aver promosso questo tavolo di lavoro nazionale. L’obiettivo è di dar vita a delle Linee di indirizzo per l’adozione di PDTA su tutto il territorio e compiere così un significativo passo in avanti verso un’assistenza più integrata, efficace ed incentrata sulla persona, migliorando la qualità di vita di tutti coloro che convivono con il Parkinson”.