
(AGENPARL) – Thu 10 April 2025 Conclusa la fase degli interventi in Aula
(Acs) Perugia, 10 aprile 2025 – Si è conclusa la serie di interventi in Aula
sulla manovra economica. L’Assemblea legislativa si appresta a discutere
nel merito l’articolato per poi effettuare le operazioni di voto. Di
seguito gli interventi dei consiglieri regionali effettuati nel pomeriggio:
Maria Grazia Proietti (Pd): “L’Umbria ha una popolazione molto anziana,
con esigenze specifiche. Universalità ed equità, accessibilità e
umanizzazione devono essere le caratteristiche del nostro sistema sanitario.
Negli anziani la percentuale di chi non può curarsi è anche più alta della
media ed arriva al 30%. Le conseguenze della Pandemia si sentono ancora ed
hanno determinato anche la situazione dei conti. Serve l’integrazione
territoriale ospedaliera, che pure a novembre 2024 è stata tentata. Il Piano
sanitario in questo contesto è fondamentale e andrebbe stilato insieme.
Dobbiamo perseguire il modello a rete. Case di comunità, ospedali di
comunità e progetti del Pnrr sono troppo indietro. Bisogna ricordare che
siamo una comunità, chiamata a dare un servizio a i nostri cittadini. Serve
un impegno a prendersi cura e a curare i cittadini umbri, soprattutto i più
fragili. Va recuperata la mobilità passiva, ridando fiducia agli umbri”.
Andrea Romizi (FI): “ Questa manovra è spregiudicata, menzognera e
maldestra. Spregiudicata per le sue finalità. Menzognera per la narrazione
che ne è stata data e maldestra per l’approssimazione e gli errori con cui
è stata gestita. Tutto parte il 18 marzo, quando sul sito della Regione
appaiono le dichiarazioni propagandistiche relative all’Operazione verità,
descrizione infelice e provocatoria. Una verità di cui sono state offerte
molte versioni. Il 18 marzo viene quindi denunciato un deficit di oltre 240
milioni che sarebbe emerso all’esito di controlli svolti da un ente di
parte terza. Sui canali social della presidente Proietti e dell’assessore
Bori si parla di verdetti per poi prefigurare azioni alla luce dei conti
della sanità verificati da una società di revisione. Tutto quindi lascia
intendere che ci sia un documento centrale e rilevante ai fini del processo
decisionale. Un documento che scompare e che si trasforma in ‘prime
evidenze’ e poi in documenti di lavoro. Il 21 marzo la Giunta approva il
disegno di legge sui tributi regionali, una manovra che non ha precedenti e
che già il 24 marzo viene portata in Prima commissione, senza consultazione
con alcuno. La manovra viene presentata con una nota piena di falsità ed
errori relativi al commissariamento, all’aumento delle aliquote,
all’entità reale delle nuove aliquote. La situazione dei conti della
sanità viene addebitata alla Giunta precedente. In Abruzzo è stata varata
una manovra che vincola le entrate al bilancio sanitario mentre in Umbria ne
vengono indicate molteplici. Ma se noi avessimo avuto davvero bisogno di
rientrare da un deficit si sarebbero dovute prevedere aliquote inizialmente
più alte per poi ridurle negli anni successivi. È quindi una manovra a
lungo termine e destinata a colpire tutti. Neppure in Prima commissione,
quando è stata presentata in modo molto sintetico questa manovra, sono stati
forniti i documenti che la motiverebbero. Servirebbe un’analisi degli effetti
di queste misure sul sistema economico e sociale. L’Umbria è già una
regione da cui i giovani fuggono, in cui gli anziani aumentano. Al Comune di
Perugia trovammo un disavanzo di quasi 35 milioni ma allora verificammo il
bilancio con una Commissione apposita e riuscimmo a superarlo. Nell’ultima
seduta dell’Assemblea legislativa, la presidente Proietti ha rifiutato di
trasmettere il documento dell’advisor privato ai consiglieri. Da allora
abbiamo iniziato ad occupare l’Aula e la nebbia sulle procedure ha iniziato
a diradarsi. Ma ancora nelle slide proiettate ieri in conferenza stampa si fa
riferimento ad un’analisi tempestiva di un’agenzia esterna. In aggiunta a
ciò, la dottoressa Donetti ha risposto alla nostra richiesta di accesso agli
atti scrivendo che ci deve bastare quanto emerso in Terza commissione. I
numeri della manovra, quelli portati dall’assessore Bori, riportano di un
deficit di 90 milioni. Ma nella relazione tecnica dell’emendamento c’è
scritto che esso ammonta a 34,2 milioni, che è la cifra che avevamo
individuato noi, senza consulenze ad agenzie terze. Dagli estratti delle
prime evidenze della relazione della Kpmg era già presente la cifra di 34
milioni. C’è dunque chiaro che la narrazione del buco in sanità aveva
come unica finalità la scelta di fare una manovra fiscale infausta per gli
umbri. Questa campagna di disinformazione ha generato smarrimento nella
comunità e infranto il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni”.
Letizia Michelini (Pd): “Questa di oggi è la manovra più importante a
tutela della sanità pubblica dell’Umbria. Abbiamo preso atto del disavanzo
strutturale che già l’ex assessore Coletto denunciava da anni ed anche dei
tagli annunciati dal Governo. Si è resa necessaria una scelta coraggiosa che
abbiamo fatto per difendere e salvaguardare la salute di tutti e non faremo
passi indietro. Stiamo redigendo un nuovo piano socio-sanitario, un
indispensabile strumento di programmazione per fissare obiettivi da
raggiungere. Stiamo lavorando per abbattere le liste di attesa riorganizzando
percorsi e reti del sistema sanitario. Noi abbiamo una visione ben chiara a
differenza di chi ha amministrato negli ultimi 5 anni senza alcuna
programmazione, coprendo con poste straordinarie il disavanzo sempre più in
aumento. Mi ha stupito assistere alla strumentalizzazione messa in campo
dalla minoranza che ha deciso di assentarsi dai luoghi di discussione e di
approfondimento, ricorrendo addirittura all’occupazione dell’Assemblea
legislativa. La minoranza ha avuto l’occasione di interrogare l’advisor
Kpmg durante l’audizione in Commissione alla quale riunione c’erano anche
i vertici della sanità regionale e la stessa presidente Proietti. Kpmg
produrrà un prodotto finale a fine aprile e rappresenterà uno strumento di
lavoro utile per individuare le macro aree su cui intervenire per migliorare
le inefficienze. Toccare le leve fiscali non lo facciamo a cuor leggero, ma i
tagli del Governo influirebbero sui servizi per i cittadini. A questo va poi
aggiunta l’incertezza che potrebbero causare i dazi annunciati da Trump che
potrebbero colpire settori strategici della nostra economia regionale.
Comprendiamo perfettamente l’impatto della manovra sulla comunità
regionale e per questo abbiamo lavorato incessantemente incontrando tutti i
soggetti interessati con l’obiettivo di prendere decisioni entro il termine
stabilito. La Giunta ha lavorato su tutti i tavoli di confronto necessari per
rendere la manovra più equa possibile, questo per restituire ai cittadini un
modello sanitario pubblico efficiente ed efficace utile anche per ridurre la
mobilità passiva. È una manovra che vuole ridurre anche il ricorso alla
sanità privata che ha toccato, in modo pesante, le tasche dei cittadini. Il
nostro obiettivo è far ritornare attrattiva la sanità umbra anche per tutti
i professionisti. Questa manovra non prevede aumenti per il 70 per cento dei
cittadini, impattando comunque pochissimo sul medio reddito. Crediamo non
solo nella sanità pubblica ed universale, ma anche nel principio
dell’equilibrio dei conti pubblici quale condizione necessaria ed
imprescindibile per uno sviluppo duraturo dell’Umbria”.
Eleonora Pace (capogruppo FdI): “L’emendamento presentato stravolge
completamente il disegno di legge presentato e votato dalla Commissione.
Esprimo solidarietà alla presidente Proietti per le frasi ingiuriose
arrivate attraverso i social, ma mi sarebbe piaciuto che fosse stato così
anche quando parole incommentabili venivano rivolte a donne di destra. Offese
che vanno condannate non solo perché rivolte a donne, ma a 360 gradi. Stiamo
travalicando il limite e c’è paura a mettersi in gioco. Più grave però
è quando ad aizzare sono esponenti politici. Noi non accettiamo lezioni da
nessuno, soprattutto da chi, negli anni passati, ha spesso trasformato
quest’Aula in una di tribunale. La presidente Proietti ha spiegato questa
manovra con una serie di numeri che neanche lei aveva ben compreso. Da giorni
sento parlare di una bozza di legge, quando invece è stato prodotto un
disegno di legge vero e proprio e votato dalla Commissione ed iscritta oggi
all’ordine del giorno. Le bozze sono un’altra cosa, prevedono una
partecipazione con tutti i soggetti interessati prima in Giunta e poi in
Consiglio attraverso le Commissioni, poi arriva in Aula. Oggi ci troviamo di
fronte ad un atto, su cui si svolge una discussione generale direttamente in
Aula stravolto da un maxi emendamento. Questa è mancanza di rispetto verso i
consiglieri. Grazie alla nostra vittoria nel 2019 questi ultimi 5 anni vi
sono serviti per ripulirvi la coscienza di quanto accaduto nei precedenti 50
anni. Sembra che tutti abbiano dimenticato il declino in cui avete portato
l’Umbria. Per arrivare a questa manovra abbiamo assistito ad un vero e
proprio balletto dei numeri fino ad arrivare in Commissione ad ammettere un
disavanzo di 34 milioni, ma poi ieri, in conferenza stampa siete ritornati,
attraverso alcune slide, a parlare di un disavanzo di 90. La relazione di
Kpmg non ci veniva consegnata perché non c’è mai stata, come da loro
stessi ammesso, quando invece la presidente Proietti ha parlato
dell’esistenza di un dossier di 150 pagine. Siamo di fronte ad una manovra
che fonda i suoi presupposti in una menzogna. In merito alle riforme di cui
state parlando sono state già fatte, da noi. Sulle liste di attesa meglio
non parlarne. È legittimo che una nuova maggioranza scelga di mettere mano
alla fiscalità, è formalmente corretto, ma è ancora più giusto prendersi
la responsabilità di dire la verità e non mistificare la realtà. Noi
abbiamo sempre lavorato per la sanità pubblica, nonostante i tagli del
governo durante la fase della pandemia. Ribadisco la legittimità di quello
che sta facendo la nuova Giunta, ma abbia il coraggio di dire che i nuovi
introiti non saranno vincolati ad interventi solo in ambito sanitario”.
Cristian Betti (Pd): “La credibilità della politica si conquista con
atteggiamenti consoni ai luoghi delle istituzioni. Ho profondo rispetto per
la protesta delle minoranze. Così come va portato rispetto alla figura
istituzionale della presidente. Critico invece la protesta di piazza portata
di fronte a Palazzo Donini: i sindaci non avrebbero dovuto partecipare, visto
che in quella occasione, da alcuni partecipanti, sono stati rivolti epiteti
contro la presidente. Continuare a parlare di menzogne e falsità non fa un
grande regalo alla politica. Numerose Regioni italiane sono state costrette,
nell’ultimo anno, ad intervenire con manovre fiscali per sostenere i propri
bilanci. Dobbiamo quindi chiederci come mai questo è avvenuto. In questi
giorni la politica ha lavorato, insieme alle categorie sociali e agli
amministratori, per modificare la manovra rispetto a Irap, Irpef e bollo. Con
le nuove aliquote Il 43% percento degli umbri pagherà meno di prima, il 20%
non avrà modifiche, gli altri si faranno carico di un intervento necessario.
È grave che non ci sia un Piano sanitario regionale, che invece è
indispensabile per sostenere il sistema. La maggioranza in questo mese ha
dimostrato una grande compattezza. Questo ci permetterà di proseguire con il
nostro programma elettorale”.
Enrico Melasecche (Lega): “Oggi si parla di forma ma nella precedente
legislatura venivano portate in Aula persone dall’esterno per impedire agli
assessori di parlare. Per avere rispetto bisogna dare rispetto, soprattutto
per i cittadini. Avete predisposto una manovra da oltre 300 milioni per poi
stravolgerla. Ci attribuiamo il merito di aver svelato la verità di questa
manovra, che non è stata concertata, se non a posteriori. L’Irap (basata
sul numero dei dipendenti) non è stata ridotta dello 0,1% ma aumentata dello
0,4%: una manovra che penalizza l’occupazione e i lavoratori. State
tradendo il ceto medio che credeva in voi. La presidente Proietti continua a
dire che la mobilità passiva è responsabilità della Giunta Tesei mentre
nel 2019 c’era già un deficit di 6 milioni. Avete giustamente capito che
questa manovra porterà ad un crollo del sostegno verso di voi. La politica
deve avere il coraggio delle azioni. La vostra manovra non è coraggiosa ma
furbesca: voi credete che dopo la sfuriata iniziale la farete franca ed
avrete milioni a disposizione per i vari capitoli, tra cui il trasporto
pubblico. Aspetto che questa maggioranza faccia le riforme di cui parla, che
venga reintrodotto il punto nascita a Spoleto, come promesso da mesi. La
Giunta Tesei volutamente non ha aumentato le imposte, nonostante
l’inflazione al 12%: abbiamo ridotto gli sprechi, le partecipate e i
compensi degli amministratori. La presidente Proietti ha usato il vittimismo
per le critiche ricevute come arma di distrazione per la manovra fiscale che
stavate facendo”.
Stefano Lisci (Pd): “Il problema della sanità pubblica e di come stanno
oggi gli ospedali lo tocchiamo con mano tutti. Questa manovra fiscale serve
per mettere un argine ai problemi. Nella precedente legislatura sono cambiati
tre direttori generali della sanità, speriamo Donetti rimanga cinque anni e
riesca a migliorare la situazione. Tesei dice non mettere le mani in tasca ai
cittadini. Il problema sarebbe stato non riuscire ad arginare il processo di
decadimento della sanità pubblica. Non costringiamo le persone ad andare
altrove per curarsi o fare le visite. Molti anziani hanno dovuto rinunciare
alle cure, non lo dobbiamo permettere. Come maggioranza ci prendiamo una
grande responsabilità, quella di far funzionare la sanità pubblica, come
abbiamo detto fin dall’inizio. Ci sarà un piano sanitario a cui tutti mi
auguro daremo un contributo e, fra cinque anni, speriamo di tornare a vedere
le persone curarsi nei nostri ospedali. La presidente Proietti si è tenuta
la delega della sanità e questa è assunzione di responsabilità”.
Paola Agabiti (FDI): “Non raccontare menzogne ai cittadini umbri. Si è
parlato di un buco di 243 milioni che è uscito su tutti i giornali e i
media. In cinque anni non ho mai annunciato una proposta senza averla prima
approvata. La serietà è la cifra della nostra condotta nel rappresentare le
istituzioni. Poi l’affidamento a una società esterna per una consulenza
sul bilancio. Balletto delle cifre fino a ridimensionare di molto le cifre
iniziali. Premialità e payback non sono una tantum, il fondo nazionale ha
una quota distinta, quote vincolate e una quota premiale, si è scesi quindi
a 34 milioni. Anch’io ho dovuto ragionare sulla possibilità di mettere le
mani in tasca ai cittadini, sempre rifuggendo da questa idea. Perché non
chiedere di rientrare in più anni, come si è sempre fatto? Com’è
possibile che non si riesca a trovare 34 milioni? Noi abbiamo trovato 50
milioni quando ci siamo insediati ma abbiamo evitato di mettere le mani in
tasca ai cittadini. Non è un lieve incremento quello che interessa la fascia
di reddito fra i 28 e i 50mila euro ma sono cifre importanti. Il contributo
alla finanza pubblica del resto c’è sempre stato. Prima di fare una
manovra così avreste dovuto riflettere. Abbiamo portato avanti politiche per
le famiglie e per le imprese e la nostra regione è risultata fra le prima
per occupazione, turismo, sport, investimenti, fondi intercettati con il
Pnrr. Noi abbiamo ridotto l’indebitamento della regione di circa 50
milioni, tutto questo ci ha consentito di accantonare altri fondi, nello
scorso mese di agosto, con l’assestamento di bilancio, come fatto da altre
regioni italiane. Questa riforma non porterà posti di lavoro, avrà effetti
recessivi nella nostra regione. Voglio anche conoscere quali saranno i conti
della sanità nel primo trimestre 2025, visto che non vi sono atti che
possano far pensare a un monitoraggio della situazione o a un miglioramento
della situazione. Nel 2026 dal fondo sanitario arriveranno oltre 300 milioni,
vedremo come riuscirete a finalizzare e a spendere queste risorse. Sarete
comunque ricordati come la giunta delle tasse”.
Stefania Proietti (presidente Giunta regionale): “Stiamo facendo
l’interesse dell’Umbria, saremmo stati i primi a non voler fare questa
manovra. È una scelta coraggiosa e chiamiamo tutti a collaborare per farla
nel miglior modo possibile. L’emendamento che presentiamo oggi è una
scommessa sulle riforme che faremo: programmazione, pianificazione, piano
socio sanitario. Questo faremo e vi chiameremo a partecipare. Con la proposta
di manovra siamo andati al tavolo tecnico del Mef per dimostrare la volontà
politica di dare una soluzione strutturale al problema strutturale della
sanità. E non siamo i soli. Il disavanzo strutturale dell’Abruzzo è di 81
milioni in un bilancio di oltre 5 miliardi. Il problema dei nostri 34 milioni
di disavanzo è che sono strutturali, si ripetono sempre negli anni,
costantemente. L’accordo politico per la quota premiale di 33 milioni non
sarà altrettanto per il 2025: diminuisce di ben 22 milioni attestandosi a
soli 11 milioni di euro che vanno a neutralizzare quelli del fondo indistinto
di 22 milioni. Ma c’è un fattore in più. Come regione la quota di riparto
non ci premia perché abbiamo una minore popolazione rispetto ad altre, non
così anziana come altre e l’insieme di tutti i fattori di riparto non ci
premia rispetto ad altre regioni. Questa è stata una discussione con
interventi appropriati. Tutti i numeri che abbiamo dato, maggioranza e
minoranza, sono veri. Ma vanno contestualizzati in un campo complesso come
quello di un bilancio pubblico. Sono stati dati numeri in un contesto
diverso. Non possiamo mettere insieme numeri del disavanzo delle aziende con
altri come il payback dispositivi, cifra che non è certa e su cui non è
possibile fare un bilancio, perché è soggetta a ricorsi. È una quota che
non c’è per l’Umbria, se fosse data alla regione molte aziende
salterebbero. Non possiamo parlare di una somma algebrica di una quota
ipotetica. I 39 milioni del fondo di dotazione li dobbiamo rimettere dove
stavano. Il Ministero ce lo chiede da tre anni e quindi ci chiede di trovare
le coperture. Dando fede alle vostre parole, un numero non esatto l’ho
detto: il report Kpmg non ha 150 pagine, è un report di lavoro che verrà
consegnato al 30 aprile nella sua funzione definitiva e la direzione sanità
ve lo potrà consegnare allora in risposta alla vostra richiesta di accesso
agli atti. La manovra fiscale realizza una ‘no tax area’ per la quota
parte Irpef di addizionale regionale. C’è una quota che serve per
finanziare il sistema sanitario nazionale, un’aliquota base che non è
nelle nostre competenze. E l’addizionale Irpef è legata al ripiano del
disavanzo in sanità. Anche perché la legge impone l’equilibrio delle
aziende sanitarie. I 243 milioni di disavanzo delle 4 aziende vengono da un
trend negativo di 5 anni. Leggendo questa legge ci siamo posti il problema di
andare a fare una verifica ulteriore. Da qui l’esigenza di verifica di una
parte terza fatta da Kpmg. Confrontiamoci sulle soluzioni. Ringrazio
l’assessore Bori e la struttura, e una maggioranza granitica che ha
studiato e approfondito per cercare una soluzione alternativa. Serve
recuperare la credibilità della politica, di cui tutti abbiamo necessità e
bisogno. L’emendamento che presentiamo oggi prevede una ‘no tax area’
fino a 28mila euro. E siamo i primi a ridurre la tassazione regionale.
Comunque fa venire i brividi che il 70% degli umbri sia sotto i 28mila euro.
Fatte le dovute verifiche sull’evasione fiscale, è un dato che ci deve far
interrogare. E per quelli con un euro oltre i 28mila euro c’è uno sgravio
automatico di 150 euro che garantisce il mantenimento della proporzionalità.
E’ un’operazione di equità fiscale. Questa è un’amministrazione che
scommette sull’efficientamento e sulle riforme che per primi andranno a
coinvolgere la sanità. Dobbiamo tornare a toni rispettosi di un dialogo
istituzionale. Vi propongo luogo di incontro: il piano sociosanitario
regionale, che arriverà in aula in autunno. Lo parteciperemo con tutti a
partire da maggio, vi chiediamo di collaborare per fare il piano migliore
possibile. Poi ogni 3 mesi verificheremo l’applicazione”. PG/MP/DMB/AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80062