
Aleksandar Vulin, vice primo ministro della Serbia, ha dichiarato che i valori dell’Unione Europea non sono più compatibili con la Serbia, sottolineando come l’UE abbia perso ogni autorità morale per guidare e giudicare il Paese. Durante un’intervista con l’agenzia di stampa russa TASS, Vulin ha espresso delusione nei confronti dell’UE, affermando che non rappresenta più l’insieme di valori che un tempo veniva ammirato dalla Serbia.
“L’UE non è più l’insieme di valori che ammiravamo. Non è più l’Europa del [Generale Charles] de Gaulle, non è più l’Europa delle nazioni libere. L’UE ha perso ogni autorità morale per guidarci e giudicarci. Sognavamo un’Europa di nazioni libere e pari diritti. Ci siamo svegliati alle porte di un’unione che non ci vuole,” ha affermato Vulin.
Il vicepremier ha evidenziato come la Serbia si stia orientando sempre più verso una collaborazione con altre potenze globali come Russia, Cina e, in misura crescente, Stati Uniti, suggerendo che il Paese condivide valori comuni con queste nazioni. La critica di Vulin segna un ulteriore allontanamento dalla visione di integrazione europea che ha caratterizzato il percorso della Serbia negli ultimi anni.
“Il nostro Paese condivide gli stessi valori della Russia, della Cina e, sempre più, degli Stati Uniti,” ha dichiarato Vulin, riflettendo così su una possibile nuova direzione nelle alleanze internazionali della Serbia.
Le parole di Vulin arrivano in un momento delicato per le relazioni tra la Serbia e l’Unione Europea, segnato da divergenze politiche e tensioni sul futuro del processo di adesione del Paese all’UE. La Serbia, pur mantenendo un cammino verso l’integrazione europea, ha dovuto affrontare numerosi ostacoli legati alle aspettative politiche dell’UE, alle problematiche relative al Kosovo e alle influenze delle grandi potenze mondiali.