
I dazi reciproci imposti dal presidente Donald Trump stanno producendo i primi effetti concreti: il Giappone ha deciso di avviare negoziati commerciali con gli Stati Uniti. La scorsa settimana, Trump ha annunciato una nuova politica tariffaria che prevede l’applicazione di tariffe pari a quelle imposte dagli altri paesi ai prodotti americani. Nel caso del Giappone, l’aliquota ora è fissata al 24%.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha risposto all’annuncio contattando direttamente l’amministrazione americana. Trump ha confermato i colloqui in corso su Truth Social:
“Paesi da tutto il mondo ci stanno parlando. Ho parlato con il Primo Ministro giapponese questa mattina. Sta inviando un team di alto livello per negoziare!”
Trump ha criticato lo squilibrio commerciale con il Giappone, citando l’enorme quantità di auto giapponesi importate dagli USA e le barriere che ostacolano le esportazioni americane nel settore agricolo.
Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha dichiarato che lui e il Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer sono pronti ad avviare i negoziati per dare attuazione alla “visione del Presidente per una nuova Età dell’Oro del Commercio Globale”.

“Il Giappone rimane uno degli alleati più stretti dell’America”, ha affermato Bessent su X, aggiungendo che il confronto riguarderà tariffe, barriere non tariffarie, valuta e sussidi statali.
Nel frattempo, la Cina ha scelto la linea dura e ha reagito con misure di ritorsione. Bessent ha sottolineato che oltre 50 Paesi hanno risposto in modo positivo alle misure di Trump, mentre la Cina si sta “autoisolando”.
Il contesto è segnato da un pesante deficit commerciale tra USA e Giappone: lo scorso anno ha superato i 68 miliardi di dollari, e già nei primi mesi di quest’anno si attesta a 11,5 miliardi.
Secondo l’Economic Policy Institute, i deficit commerciali contribuiscono alla perdita di posti di lavoro negli Stati Uniti:
“Ogni miliardo di dollari in importazioni rappresenta un’occasione mancata per l’occupazione americana”.
I negoziati con il Giappone saranno dunque un test chiave per la strategia commerciale di Trump, che punta a ribaltare il paradigma delle ultime decadi e riportare la manifattura in patria.