
(AGENPARL) – Mon 07 April 2025 Idee chiare e spirito unitario, per cambiare e non solo testimoniare.
Inizia una nuova settimana nel Parlamento di Bruxelles, domani voteremo in commissione Cultura il mio rapporto per dare più diritti a chi fa tirocini. Anche qui, attorno ai temi, stiamo costruendo maggioranze, come bisogna fare su tutto.
Ma deve essere chiaro un punto: chi vuole cambiare l’Europa deve avere come priorità l’unità delle opposizioni in Italia, perché oggi gran parte del problema europeo è la forza dei nazionalismi negli Stati e il Governo Italiano, per la prima volta dal dopoguerra, nella sostanza antieuropeo. La costruzione dell’alternativa è un’esigenza democratica, per questo è positivo tutto quello che va verso l’unità. Anche andare a una manifestazione promossa da chi non era nella piazza europea di Piazza del popolo. Chi non c’era ha sbagliato, ma non è un buon motivo per avviare un’escalation di sbagli.
Mai più gli errori del 2018 e del 2022. Come è noto lo pensavo anche allora.
Bene se si afferma uno spirito nuovo, più unitario.
Ripeto, bisogna mettere bene a fuoco che il problema di oggi non è “l’Europa” in sé, ma la forza dei nazionalismi negli Stati che l’Europa la boicottano.
Se non ci fosse stato il nostro Governo di centrosinistra probabilmente Next Generation Eu non sarebbe mai nato.
In queste ultime settimane abbiamo fatto bene a tenere alta una posizione critica e dura su Rearm europe: siamo nel processo ma per cambiarlo radicalmente verso una difesa comune e non per favorire il riarmo di alcuni.
La deterrenza o è europea o non è deterrenza.
L’Europa è stata creata per unire, non per stare ferma a gestire il presente, né tantomeno per promuovere divisioni.
Il nazionalismo vuole questo e a fronte degli incredibili cambiamenti in corso e delle scelte di Donald Trump in economia, non reagire insieme equivale a un suicidio collettivo.
L’Unione Europea, intergovernativa, sotto l’egemonia degli egoismi nazionali e dei nazionalismi rischia di disgregarsi.
Non possiamo combattere questa battaglia da soli, sarebbe ridicolo, ma lo facciamo forti e liberi con il PSE.
Perché non si può chiedere più forza politica all’Europa e poi banalizzare la nostra appartenenza all’unico credibile luogo politico e di coordinamento delle sinistre europee.
Chiedere l’Europa più unita e poi non porsi il problema dell’unità della famiglia politica di cui facciamo parte sarebbe un errore.
Con questo spirito continua il nostro impegno: idee chiare, spirito unitario per cambiare e non solo testimoniare.
Lo dichiara sui social Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo.
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