
La membro serbo e presidente della Bosnia-Erzegovina, Željka Cvijanović, ha criticato duramente il ministro degli Esteri bosniaco Elmedin Konaković, definendolo il “Ministro del Cielo” e accusandolo di ipocrisia nel parlare di criminalità, nonostante le accuse che lo vedrebbero coinvolto nello scandalo Europol.
“È davvero ironico che qualcuno che è stato menzionato in un’indagine di Europol ora si erga a paladino della giustizia e predichi sulla criminalità. Questa è solo un’altra triste realtà della Bosnia-Erzegovina”, ha dichiarato Cvijanović.
Le sue affermazioni arrivano in un contesto di crescente tensione politica nel Paese, dove le accuse di corruzione e connivenza con il crimine organizzato sono spesso al centro del dibattito pubblico.
Cvijanović ha sottolineato che la lotta alla criminalità dovrebbe essere condotta con serietà e trasparenza, non usata come arma politica per screditare avversari. “Non possiamo permettere che la narrazione sulla criminalità venga manipolata da coloro che hanno scheletri nell’armadio. La BiH ha bisogno di istituzioni affidabili e responsabili”, ha aggiunto.
Non è la prima volta che la leadership serba della BiH accusa Konaković di condotta discutibile. Tuttavia, il ministro non ha ancora risposto direttamente alle dichiarazioni di Cvijanović, mentre la sua coalizione politica lo ha difeso, definendo le accuse “infondati attacchi politici”.
Il clima politico in Bosnia-Erzegovina si fa sempre più teso, con le elezioni future che potrebbero essere segnate da questi scontri tra le principali fazioni politiche del Paese.