
(AGENPARL) – Tue 01 April 2025 [https://res.public.onecdn.static.microsoft/assets/mail/file-icon/png/photo_16x16.png]4-Skyphos del Pittore di Penelope_Museo di Chiusi.JPG[https://res.public.onecdn.static.microsoft/assets/mail/file-icon/png/photo_16x16.png]Cratere a volute attribuito al Pittore di Sisifo 410-400 a.C. circa Andromeda al centro e Perseo riconoscibile per i calzari alati e l’elmo di Ade.jpg
“Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda”
Al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi in mostra due straordinari vasi
del MArTa, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto
dal 9 aprile al 6 luglio 2025.
I due musei hanno siglato una convenzione per la reciproca promozione
attraverso lo scambio e l’esposizione in contemporanea nelle due sedi
di reperti delle proprie collezioni
Sono due donne ad unire il Museo archeologico nazionale di Taranto e il Museo nazionale Etrusco di Chiusi. Nel segno di Penelope e Andromeda, le direzioni dei rispettivi musei, hanno dato vita ad un accordo di scambio e reciproca promozione.
Sarà infatti inaugurata il prossimo 9 aprile, alle ore 17.00, all’interno del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, l’esposizione “Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda”, allestita anche grazie al contributo del gruppo Archeologico Città di Chiusi.
Un focus che fino al prossimo 6 luglio porrà all’attenzione dei visitatori dell’importante museo toscano, due straordinari reperti di ceramica apula a figure rosse appartenenti alla collezione permanente del MArTA.
Si tratta dell’imponente cratere (410-400 a.C.) con dipinta la liberazione di Andromeda, destinata ad essere sacrificata a Poseidone dai suoi stessi genitori, Cassiopea e Cefeo e di una pelike, attribuita al pittore di Dario e datata 340-330 a.C. con la rara scena della riconciliazione tra Andromeda e i suoi genitori.
Entrambi i reperti, sono stati restituiti al MArTA dal Paul Getty Museum di Malibù, grazie ad un’importante operazione di rientro in patria di patrimonio archeologico frutto di saccheggi, portata a termine dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
A Taranto, in contemporanea, dallo scorso 8 marzo e fino al 6 luglio, nell’ambito della mostra internazionale Penelope a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, e realizzata da Electa, rimarrà in esposizione lo skyphos del Pittore di Penelope: l’importante vaso attico a figure rosse risalente al 440 a.C., conservato a Chiusi e raffigurante un episodio del mito di Ulisse con una rara rappresentazione di Telemaco che conversa con la madre Penelope seduta davanti alla famosa tela.
L’accordo interistituzionale di promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico delle due regioni italiane è stato siglato tra il direttore regionale musei nazionali Toscana, Stefano Casciu e la direttrice del Museo archeologico nazionale di Taranto, Stella Falzone. La convenzione è stata curata da Fabrizio Vallelonga, direttore del Museo archeologico nazionale di Chiusi e la funzionaria archeologa del MArTA, Agnese Lojacono.
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