
(AGENPARL) – Mon 31 March 2025 Di alta qualità e di basso impatto ambientale. E’ PizzAgricola, il
progetto innovativo sostenuto dalla Regione Toscana tramite i fondi del
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) che ha dato vita a una pizza che non
solo fa bene a chi la mangia ma anche all’ambiente.
Il progetto, che è stato presentato oggi dalla vicepresidente e assessora
all’agricoltura Stefania Saccardi e da Gaia Citriniti, vicedirettore di
Apab e responsabile del progetto che è infatti coordinato dall’Apab,
coinvolge partner di spicco, tra cui l’Università di Firenze (Dipartimento
di Statistica, Informatica e Applicazioni), l’Associazione per
l’Agricoltura Biodinamica, le aziende agricole Buonamici e Fattoria La
Vialla, e la start-up Bioadhoc.
“Questo progetto – ha detto la vicepresidente Saccardi – riesce a rendere
protagonista la qualità su uno dei prodotti più amati e popolari, la
pizza. E quando parliamo di qualità, elemento sul quale sappiamo quanto la
Toscana investa, in questo caso ci riferiamo sia alla qualità
dell’alimento sia a quella dell’ambiente: doppia valenza dunque, che
pizzAgricola è riuscita a combinare. Ci auguriamo che esperienze di questo
tipo possano moltiplicarsi così da toccare con mano i frutti che nascono
dai fondi del Psr e dall’ingegno e le competenze di ricercatori,
agricoltori, formatori e chef”.
“Il progetto PizzAgricola – ha detto Gaia Citriniti – è un’iniziativa
che ha voluto innovare profondamente la filiera agroalimentare toscana,
coniugando tradizione, sostenibilità e tecnologia. APAB ha avuto l’onore
di coordinare questo progetto, che nasce con un obiettivo chiaro: creare
una pizza toscana notarizzata, basata su ingredienti biologici e
biodinamici locali, una filiera corta e un modello produttivo che valorizzi
la qualità nutrizionale e il rispetto per l’ambiente”.
Obiettivo di PizzAgricola: creare una filiera regionale biologica e
biodinamica per una pizza locale, ecologica, digeribile e salutare,
rispettosa della terra da cui nascono gli ingredienti. Ingredienti tutti
tracciati e certificati tramite blockchain, il che offre ai consumatori la
sicurezza di prodotti di alta qualità e rispettosi dell’ambiente.
Dunque il consumatore non solo può sapere precisamente da dove provengono
gli ingredienti utilizzati nella preparazione della pizza e quali passaggi
dal campo al piatto ci siano stati, ma anche conoscere informazioni legate
alla sostenibilità e alle proprietà nutraceutiche della pizza che sta
mangiando.
Infatti, tra i dati tracciati, vi sono anche le analisi sulla materia prima
effettuate dai ricercatori dell’Università di Firenze per valutare le
proprietà antiossidanti.
Uno dei caratteri innovativi di questa pizza? La sansa di oliva. Da scarto
della produzione dell’olio EVO, la sansa utilizzata per l’impasto della
pizza, dopo un processo di micronizzazione, diventa un’importante fonte di
polifenoli, composti con proprietà antiossidanti, antitumorali, antietà,
antinfiammatorie, antibatteriche, antivirali.
Valorizzando quelli che sarebbero scarti della filiera olivicolo-olearia,
questa pizza è altamente sostenibile perché promuove un modello di
economia circolare.