
(AGENPARL) – Mon 31 March 2025 Il bilancio di esercizio
esercizio
anno 2024
CENTOTRENTUNESIMO esercizio
Presentato all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti
Roma, 31 marzo 2025
CXXXI
Il bilancio di esercizio
Presentato all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti
anno 2024 – centotrentunesimo esercizio
Roma, 31 marzo 2025
© Banca d’Italia, 2025
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ISSN 2499-7404 (stampa)
ISSN 2499-7412 (online)
Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia in Roma
INDICE
IL BILANCIO DELLA BANCA D’ITALIA
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Funzioni della Banca d’Italia e riflessi sul bilancio
I principali indicatori di bilancio
L’assetto di governo
L’iter di approvazione del bilancio
Il sistema dei controlli interni e la gestione dei rischi
Riquadro: Le regole per la condivisione dei rischi sulle operazioni di politica monetaria
Il contesto della politica monetaria dell’Eurosistema
Dinamiche evolutive del bilancio della Banca d’Italia
Riquadro: Attività finanziarie nette
Riquadro: L’impatto della politica monetaria sul conto economico
I costi operativi e le altre spese
Riquadro: I costi e i rimborsi per le infrastrutture dell’Eurosistema
Destinazione del risultato di esercizio
Altre informazioni
BILANCIO
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
NOTA INTEGRATIVA
Principi, criteri e schemi di bilancio
Commento alle voci dello stato patrimoniale
Riquadro: Il Fondo monetario internazionale nel bilancio della Banca d’Italia
Riquadro: I depositi governativi
Impegni, garanzie rilasciate e altri conti d’ordine
Riquadro: Il Fondo nazionale di risoluzione
Commento alle voci del conto economico
Riquadro: Il tasso di interesse applicato alle TLTRO3
Riquadro: Il reddito monetario
Eventi successivi alla chiusura del bilancio
PROPOSTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA AL BILANCIO
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE
AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA
IL BILANCIO DELLA BANCA D’ITALIA
Il bilancio della Banca d’Italia è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto
economico e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione sulla gestione ai sensi
dell’art. 37 dello Statuto.
Il progetto di bilancio è trasmesso al Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF)
ai sensi dell’art. 117 del Testo unico delle leggi sugli istituti di emissione approvato con
regio decreto 28 aprile 1910, n. 204.
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Funzioni della Banca d’Italia e riflessi sul bilancio
La relazione sulla gestione offre indicazioni sintetiche sull’assetto di governo
dell’Istituto, fornisce informazioni finanziarie, patrimoniali ed economiche utili per
inquadrare meglio l’attività della Banca, illustra i principali rischi cui questa è esposta
e descrive le risorse disponibili.
Le numerose funzioni svolte dall’Istituto trovano evidenza nelle voci di bilancio.
L’attuazione delle decisioni di politica monetaria assunte dal Consiglio direttivo della
Banca centrale europea si riflette nei titoli acquistati per finalità di politica monetaria,
nel rifinanziamento concesso alle istituzioni creditizie e, dal lato del passivo, nei depositi
detenuti da queste ultime.
Le attività e passività in valuta estera riflettono la gestione delle riserve ufficiali
del Paese, che includono anche l’oro. La funzione di emissione, condivisa con le altre
banche centrali dell’Eurosistema, si riflette nelle banconote in circolazione iscritte
al passivo. Attraverso la piattaforma di regolamento TARGET, sviluppata e gestita
dall’Istituto insieme con altre banche centrali, la liquidità si distribuisce nell’area
dell’euro generando debiti e crediti intra Eurosistema. Le attività di tesoreria svolte
per conto dello Stato trovano evidenza nei depositi della Pubblica amministrazione
iscritti al passivo.
I redditi derivanti dalle attività sopra richiamate, unitamente a quelli prodotti
dal portafoglio di investimento, confluiscono nel conto economico insieme ai costi
operativi sostenuti per le attività stesse e per le altre funzioni svolte dall’Istituto,
soprattutto in materia di vigilanza e di risoluzione delle crisi, di ricerca economica e
analisi statistica, di contrasto al riciclaggio e di educazione finanziaria e tutela della
clientela bancaria e finanziaria. Massima attenzione viene rivolta all’uso efficiente
delle risorse.
L’obiettivo primario dell’Eurosistema è il mantenimento della stabilità dei prezzi,
non il perseguimento di un profitto. Le decisioni di politica monetaria sono assunte per
adempiere a tale mandato anche se ciò può comportare un peggioramento temporaneo
dei risultati economici delle singole banche centrali. Il forte impegno nel conseguire
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
l’obiettivo della stabilità dei prezzi nonché l’efficacia delle misure di politica monetaria
costituiscono fattori determinanti per la credibilità dell’Eurosistema.
Il Consiglio direttivo della BCE, a partire dal mese di luglio 2022 e fino al mese
di settembre 2023, ha aumentato i tassi di riferimento per assicurare un rapido ritorno
dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Si è così determinata
una crescita notevole degli interessi pagati dalle banche centrali sui depositi delle
istituzioni creditizie, non controbilanciata da un corrispondente incremento di quelli
percepiti sulle attività finanziarie detenute, in gran parte remunerate a tasso fisso e a
lunga scadenza (come i titoli di politica monetaria), acquistate prima del rialzo dei tassi
ufficiali.
Nonostante la riduzione dei tassi avviata lo scorso mese di giugno, il
disallineamento tra il rendimento medio delle attività e il costo delle passività è
proseguito anche nell’esercizio 2024, con la conseguenza che gli interessi pagati sui
depositi delle istituzioni creditizie sono risultati più elevati dei redditi percepiti sulle
attività finanziarie detenute. Le banche centrali si troveranno pertanto in molti casi a
dover ancora fronteggiare perdite prima di poter tornare a una redditività positiva.
L’entità delle perdite dipende da molti fattori – che variano anche significativamente
all’interno dell’Eurosistema – legati alle diverse strutture del bilancio di ciascuna banca
centrale in termini di dimensione, composizione e rendimento.
Negli ultimi anni, grazie al livello particolarmente elevato dei profitti, la Banca
d’Italia e le altre banche centrali dell’Eurosistema hanno potuto accantonare risorse
finanziarie per rafforzare i fondi patrimoniali disponibili, che insieme ai presidi di
controllo dei rischi contribuiscono a preservarne l’indipendenza finanziaria. In ogni
caso, le perdite derivanti dall’attuazione delle operazioni di politica monetaria non
pregiudicheranno in alcun modo la capacità di perseguire e mantenere la stabilità dei
prezzi.
* * *
Nel 2024 il risultato lordo della Banca d’Italia è negativo per 7,3 miliardi di euro
(-7,1 miliardi nel 2023). L’utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi – in virtù
della riduzione dei rischi dovuta al ridimensionamento del bilancio e del previsto ritorno
all’utile nel 2025 1 – e il contributo positivo determinato dall’iscrizione di imposte
anticipate (circa 2,4 miliardi), prevalentemente connesse con le perdite fiscali recuperabili
in futuro, consentono di chiudere il bilancio 2024 con un utile netto pari a 0,8 miliardi,
in lieve aumento rispetto al 2023.
Anche dopo tale utilizzo, il fondo rischi generali e gli altri fondi e riserve
patrimoniali accumulati sino a oggi sono ampiamente sufficienti a mantenere adeguato
il livello di copertura dei rischi in una prospettiva di medio periodo.
Ulteriori informazioni di carattere non finanziario sono reperibili nelle altre
Pubblicazioni della Banca disponibili sul sito internet (www.bancaditalia.it).
Stima elaborata sulla base delle attuali aspettative di mercato circa l’evoluzione dei tassi di interesse.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
I principali indicatori di bilancio
Figura 1
Totale
attività
Attività di politica
monetaria
Margine
di interesse
Costi
operativi
Utile
netto
(miliardi di euro)
2024:
2024:
613,5
1.103,6
2023:
2024:
2023:
1.253,4
806,6
2024:
2023:
2023:
1.600
1.600
-11,9%
1.400
1.400
1.200
1.200
1.000
1.000
1.200
1.000
Costi operativi
(miliardi di euro)
(miliardi di euro)
+11,3%
+1,5%
Utile netto
Compagine del personale
(dati di fine esercizio; migliaia di unità)
(miliardi di euro)
1.200
1.000
Margine di interesse
-23,9%
2023:
(miliardi di euro)
(miliardi di euro)
Attività di politica monetaria
Totale attività
2024:
+0,8%
+3,5%
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
L’assetto di governo
Gli organi centrali della Banca previsti dallo Statuto sono: il Direttorio, il
Consiglio superiore, il Collegio sindacale e l’Assemblea dei Partecipanti.
Il Direttorio è l’organo collegiale che assume i provvedimenti a rilevanza
esterna relativi all’esercizio delle funzioni pubbliche della Banca, salvi i poteri e
le competenze riservati al Governatore come membro degli organismi decisionali
della BCE. Il Direttorio è costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da
tre Vice Direttori generali.
Al Consiglio superiore, presieduto dal Governatore, spettano l’amministrazione generale dell’Istituto, la vigilanza sull’andamento della gestione e il controllo
interno. Il Consiglio superiore, come i Partecipanti al capitale, non ha alcuna
ingerenza nelle materie relative all’esercizio delle funzioni pubbliche attribuite
dalla legge e dallo Statuto alla Banca d’Italia o al Governatore per il perseguimento
delle finalità istituzionali.
Il Collegio sindacale svolge funzioni di controllo sull’amministrazione per
garantire l’osservanza della legge, dello Statuto e del Regolamento generale;
inoltre vigila sull’adeguatezza dell’assetto contabile, esamina il bilancio ed esprime
il proprio parere sulla destinazione dell’utile netto.
All’Assemblea dei Partecipanti competono la nomina dei membri del
Consiglio superiore, del Collegio sindacale e della società di revisione, nonché
l’approvazione del bilancio e del riparto dell’utile netto.
L’iter di approvazione del bilancio
Il progetto di bilancio e la relazione sulla gestione sono approvati, su proposta
del Direttorio e sentito il Collegio sindacale, dal Consiglio superiore, che ne
delibera l’invio per l’approvazione all’Assemblea dei Partecipanti; a quest’ultima
vengono presentate anche la relazione del Collegio sindacale e quella della società
di revisione. La figura 2 illustra le competenze degli organi in materia di bilancio
di esercizio.
Ai sensi dell’art. 27 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali
(SEBC) e dell’art. 42 dello Statuto della Banca, la revisione contabile viene
esercitata da un revisore esterno o da una società di revisione che esprime, con
apposita relazione, un giudizio sul bilancio dell’esercizio. La società di revisione
attualmente incaricata per gli esercizi 2023-27 è Deloitte & Touche spa, alla
quale è affidata anche la verifica nel corso dell’esercizio della regolare tenuta
della contabilità e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture
contabili.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Figura 2
DIRETTORIO
CONSIGLIO SUPERIORE
• definisce il progetto di bilancio e la relazione
sulla gestione
• determina il piano di riparto dell’utile netto
• approva il progetto di bilancio e la relazione
sulla gestione
• delibera il piano di riparto dell’utile netto
COLLEGIO SINDACALE
ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI
• esamina il bilancio
• esprime il proprio parere sulla
destinazione dell’utile netto
• approva il bilancio e il riparto dell’utile netto
• nomina i membri del Collegio sindacale
• conferisce l’incarico alla società di revisione
Il sistema dei controlli interni e la gestione dei rischi
La Banca si avvale di un sistema di controlli interni orientato ad assicurare il
perseguimento degli obiettivi aziendali, la qualità dei servizi e l’efficienza nell’utilizzo
delle risorse, nonché a presidiare la molteplicità dei rischi aziendali e la conformità
alla normativa interna ed esterna. Il sistema dei controlli interni si ispira al modello
delle tre linee, riconosciuto a livello internazionale. Questo modello fornisce una
visione organica dei controlli, definisce ruoli e responsabilità, promuove meccanismi
di continua interazione tra le funzioni di controllo e di gestione dei rischi, nel rispetto
degli ambiti di autonomia delle funzioni stesse.
La prima linea è costituita dalle unità responsabili dei processi operativi e
dell’identificazione, misurazione e gestione dei relativi rischi.
Alla seconda linea appartengono funzioni, separate a livello organizzativo
dalle unità responsabili dei processi, che monitorano specifici profili di rischio per
l’intera Banca (finanziario, operativo, contabile, fiscale, informatico, cibernetico,
legale, di salute e sicurezza sul lavoro, di sicurezza anticrimine, di corruzione e di
privacy), con una visione trasversale delle attività e con linee di riporto agli organi
di vertice. L’azione svolta da queste funzioni offre sostegno e consulenza alla prima
linea nella gestione dei rischi e nella calibrazione delle misure di controllo secondo
criteri di proporzionalità. È stata recentemente sviluppata una metodologia unitaria
per la gestione del rischio di non conformità alle norme che interessano le attività
della Banca.
La terza linea è rappresentata dalla funzione di revisione interna, che opera in
posizione di indipendenza rispetto alle prime due ed è sottoposta periodicamente
a valutazioni esterne nel rispetto degli standard internazionali; svolge inoltre
accertamenti definiti nell’ambito del SEBC. Per rafforzare il sistema dei controlli
opera un Comitato consultivo (composto da tre membri del Consiglio superiore
e da un componente del Collegio sindacale in qualità di osservatore) con compiti
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
di consulenza e supporto al Consiglio superiore e al Governatore in materia di
supervisione del sistema dei controlli interni. Il Comitato, nell’esercitare la
supervisione sulla funzione di revisione interna, ne valuta l’adeguatezza della
performance, nonché la conformità dell’azione di revisione alla politica di audit e
agli standard internazionali.
I rischi finanziari
I rischi finanziari cui è esposta la Banca sono gestiti in una prospettiva unitaria
che tiene conto delle relazioni esistenti fra i diversi fattori di rischio. Questi rischi
scaturiscono essenzialmente dall’esercizio della politica monetaria e dalla gestione
sia delle riserve auree e in valuta estera sia del portafoglio di investimento. Come
previsto dallo Statuto del SEBC, i rischi sulle operazioni di politica monetaria sono
in linea generale oggetto di condivisione con le altre banche centrali nazionali (BCN)
dell’area dell’euro in proporzione alle rispettive quote di partecipazione al capitale
(chiave capitale) della BCE (cfr. il riquadro: Le regole per la condivisione dei rischi sulle
operazioni di politica monetaria).
LE REGOLE PER LA CONDIVISIONE DEI RISCHI SULLE OPERAZIONI DI POLITICA MONETARIA
Per quanto riguarda i rischi sui titoli detenuti nell’ambito dei vari programmi di
acquisto per finalità di politica monetaria, vigono le seguenti regole di condivisione,
deliberate di volta in volta dal Consiglio direttivo:
Programma
Condivisione
dei rischi
Securities Market Programme
Asset-Backed Securities Purchase Programme (ABSPP) (1)
Covered Bond Purchase Programme (CBPP3)
Corporate Sector Purchase Programme (CSPP) (2)
Public Sector Purchase Programme (PSPP)
supranational bonds
Public Sector Purchase Programme (PSPP)
government bonds
Pandemic Emergency Purchase Programme
covered bonds
Pandemic Emergency Purchase Programme
corporate bonds (2)
Pandemic Emergency Purchase Programme
asset-backed securities (1)
Pandemic Emergency Purchase Programme
supranational bonds
Pandemic Emergency Purchase Programme
government bonds
(1) I titoli relativi a questo programma sono rilevati esclusivamente nel bilancio della BCE. – (2) Include carta commerciale emessa da
imprese non finanziarie.
Rientrano nel regime di condivisione dei rischi anche tutti i titoli detenuti dalla
BCE, in considerazione del fatto che le BCN ne detengono il capitale.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
I rischi sulle operazioni di rifinanziamento sono, in linea generale, condivisi. In
conformità all’art. 32.4 dello Statuto del SEBC le eventuali perdite connesse con
queste operazioni possono essere ripartite tra le BCN dell’Eurosistema, su decisione
del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, in proporzione alla rispettiva
chiave capitale.
Lo Statuto del SEBC dispone che tutte le operazioni di rifinanziamento
dell’Eurosistema siano effettuate a fronte di adeguate garanzie, sotto forma di
trasferimento della proprietà o di pegno di idonee attività finanziarie. Secondo le
regole stabilite dal Consiglio direttivo, alle BCN è anche consentito accettare altre
garanzie rispetto a quelle considerate idonee in via ordinaria; in questo caso le BCN
si assumono in proprio i relativi rischi finanziari.
La metodologia di misurazione dei rischi finanziari utilizzata dalla Banca d’Italia
ricalca quella sviluppata nell’ambito dell’Eurosistema, con alcuni adattamenti volti
ad assicurarne una maggiore adeguatezza alle specifiche caratteristiche dell’Istituto.
Il modello permette di tenere conto della diversificazione tra i rischi di credito
e di mercato e offre due diverse prospettive di analisi: quella finanziaria e quella
contabile. Nella prospettiva finanziaria, il modello stima l’esposizione al rischio e
l’impatto sul patrimonio calcolato a valori correnti di mercato, senza considerare le
regole contabili applicate alle diverse poste di bilancio. Nella prospettiva contabile
– utilizzata in sede di predisposizione del bilancio per la definizione delle politiche
di rafforzamento patrimoniale (fondi e riserve) – il modello stima l’impatto dei
rischi sul risultato di conto economico e sul patrimonio netto, tenendo invece
conto delle regole contabili dell’Eurosistema 2. In entrambi i casi la misurazione è
particolarmente conservativa, in quanto riflette la possibilità di conseguire perdite
caratterizzate da bassa probabilità e alto impatto economico e patrimoniale
(expected shortfall) 3. La tavola 1 mostra in dettaglio tutte le misure adottate per il
controllo e la mitigazione di ciascuna tipologia di rischio finanziario.
Alla fine del 2024 i rischi finanziari complessivi della Banca, stimati con la
prospettiva contabile, sono risultati in riduzione rispetto all’esercizio precedente.
A parità di altre condizioni, tale diminuzione – che riflette il ridimensionamento
del bilancio – è destinata a proseguire anche negli esercizi futuri, per effetto
dell’interruzione integrale dei reinvestimenti del capitale rimborsato sull’intero
portafoglio di titoli di politica monetaria (cfr. il paragrafo: Decisioni dell’Eurosistema).
In particolare, nella prospettiva contabile i conti di rivalutazione (tra cui rileva quello sull’oro) offrono
protezione a fronte del solo rischio di mercato della specifica attività finanziaria a cui si riferiscono e non
di quello riferito ad altre attività finanziarie né tantomeno a fronte del rischio di credito dei titoli valutati
al costo ammortizzato. Nella prospettiva finanziaria, invece, si assume che i conti di rivalutazione siano in
grado di assorbire indistintamente le perdite derivanti da tutte le tipologie di rischio, sia di credito sia di
mercato.
Ad esempio, viene utilizzata l’expected shortfall al 99 per cento di confidenza che rappresenta la perdita
media attesa nell’1 per cento dei casi più avversi.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Tavola 1
Mappa dei rischi finanziari
Componente
rischio di credito
Tipologia
■ rischio di insolvenza
■ rischio di riduzione
del rating
■ rischio di controparte
■ rischio di subire perdite
per effetto di variazioni
avverse dei tassi di
cambio e dei prezzi dei
titoli e dell’oro
rischio di mercato
rischio di liquidità
■ rischio di subire perdite
per effetto della diversa
sensibilità a variazioni
dei tassi di interesse
della remunerazione
di attività e passività
■ rischio di subire perdite
per la necessità di
vendere in tempi rapidi
le attività finanziarie
Fonte di rischio
Misure per il controllo dei rischi
e per la mitigazione degli impatti
■ attività in valuta estera
■ portafoglio
di investimento
■ rigorosa selezione degli strumenti
di investimento e delle controparti
■ limiti di esposizione individuali
e di comparto monitorati
quotidianamente
■ titoli di politica
monetaria
■ operazioni di
rifinanziamento (1)
■ per i programmi di acquisto di titoli,
criteri di idoneità e specifici limiti per
emissione e per emittente
■ collateralizzazione delle operazioni
di rifinanziamento ed elevati criteri
di qualità creditizia per le attività
acquisite in garanzia e per gli
emittenti dei titoli (2)
■ monitoraggio delle garanzie su
base giornaliera e applicazione di
misure di controllo (scarti, margini
di riduzione dei prezzi, limiti di
concentrazione)
■ per le operazioni straordinarie
a sostegno della liquidità,
analogamente alle operazioni
di rifinanziamento di politica
monetaria, sono definiti adeguati
livelli di qualità creditizia delle
attività accettate in garanzia, la loro
valutazione su base giornaliera
e l’applicazione di scarti, margini
di riduzione dei prezzi e limiti di
concentrazione
■ oro e attività e passività
in valuta estera
■ portafoglio
di investimento
■ misurazione e monitoraggio
dei rischi (3)
■ conti di rivalutazione (4)
■ operazioni di vendita a termine
di valuta
■ attività e passività
di bilancio
■ misurazione e monitoraggio
dei rischi
■ proiezioni della redditività futura
per monitorare l’impatto sul margine
di interesse
■ attività in valuta
estera (5)
■ strumenti finanziari caratterizzati
da elevata liquidità
■ criteri di selezione di strumenti
e di controparti improntati
a elevata prudenza
■ stringenti limiti di scadenza
■ limiti ad acquisti di singole emissioni
(1) Possono assumere anche la forma di interventi straordinari di finanziamento (emergency liquidity assistance, ELA) o di prestito titoli
garantito (PTG). – (2) Le misure di controllo e gestione del rischio di credito relativo agli attivi di politica monetaria (titoli e operazioni di
rifinanziamento) sono definite a livello di Eurosistema, mentre quelle per le operazioni di finanziamento straordinario sono definite dalla
Banca d’Italia. – (3) Tra gli indicatori usati: l’elasticità del valore del portafoglio dei titoli obbligazionari rispetto a oscillazioni dei tassi
(durata finanziaria); la perdita massima potenziale stimata con orizzonte annuale nelle forme di breve e lungo periodo (Value at Risk
congiunturale e strutturale), separatamente per le varie classi di attività finanziarie e per i vari portafogli. – (4) I conti di rivalutazione,
che registrano le plusvalenze sulle attività valutate ai cambi e ai prezzi correnti di mercato, limitano gli impatti sui risultati di periodo delle
oscillazioni di prezzo e di cambio delle attività cui si riferiscono. Le minusvalenze che eccedono i relativi conti di rivalutazione sono invece
rilevate direttamente nel conto economico. – (5) Il rischio di liquidità grava prevalentemente sulle riserve valutarie che, per le funzioni che
svolgono, devono essere prontamente liquidabili.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
I rischi operativi
La gestione del rischio operativo ha l’obiettivo di prevenire il manifestarsi
e di contenere gli effetti di eventi avversi in grado di incidere negativamente sullo
svolgimento dei compiti della Banca, sulla sua reputazione o sul suo patrimonio.
Viene condotta in stretta correlazione con la gestione della continuità operativa, al
fine di assicurare lo svolgimento dei processi di lavoro senza interruzioni e secondo i
livelli di qualità e di sicurezza previsti.
Il Comitato per i rischi operativi assiste il Direttorio nel promuovere e coordinare
le iniziative in materia di rischio e continuità operativa, verificandone lo stato di
attuazione e l’integrazione nei meccanismi di pianificazione strategica aziendale. La
valutazione dei rischi operativi viene effettuata in modo continuativo e sistematico,
recependo i cambiamenti significativi nelle minacce interne ed esterne, nei processi
di lavoro, nelle regole e nei controlli vigenti. Il Comitato è inoltre responsabile della
resilienza cibernetica interna, con l’obiettivo principale di verificare l’effettiva attuazione
delle politiche e delle linee guida in materia, la loro revisione e il loro monitoraggio.
Nel 2024 è stata intensificata l’attività di verifica e di gestione delle crisi operative,
anche tramite test e simulazioni. È stata inoltre realizzata una piattaforma integrata per
la gestione dei rischi e della continuità operativa, allo scopo di valorizzare l’integrazione
e lo sfruttamento dei dati, rendendo più coerente e strutturata la rappresentazione delle
informazioni al Comitato.
È stata rafforzata la gestione delle emergenze operative dei processi critici attraverso
la definizione sia di un sistema di ruoli e responsabilità, sia di modalità di attivazione
delle misure per fronteggiare situazioni in cui è probabile, imminente o già in corso una
minaccia cibernetica con potenziali effetti rilevanti sulla Banca.
In linea con le migliori prassi internazionali e con i principi generali stabiliti
dall’ordinamento nazionale e dall’Eurosistema, è operativa in Banca una funzione di
compliance per l’etica e la prevenzione della corruzione. Sul sito internet dell’Istituto
è disponibile il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2025‑2027.
Il contesto della politica monetaria dell’Eurosistema
La dinamica delle grandezze patrimoniali, i rischi e i risultati economici conseguiti
possono essere analizzati e valutati solo nel quadro delle funzioni istituzionali svolte
dalla Banca e, in particolare, delle decisioni adottate nell’ambito della politica
monetaria dell’Eurosistema.
Decisioni dell’Eurosistema
Nel mese di marzo 2024 il Consiglio direttivo della BCE ha concluso il riesame
dell’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria, al fine di assicurarne
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
l’adeguatezza anche durante il processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema.
Le decisioni stabiliscono i principi e i parametri fondamentali per l’attuazione della politica
monetaria e incidono sulle modalità di erogazione della liquidità di banca centrale, in un
contesto in cui l’eccesso di liquidità del sistema bancario, pur rimanendo significativo,
diminuirà gradualmente nei prossimi anni. Nello specifico: (a) l’orientamento della politica
monetaria continuerà a essere indirizzato mediante il tasso di interesse sui depositi presso
la banca centrale; (b) la liquidità sarà fornita attraverso un’ampia varietà di strumenti, che
comprendono sia operazioni di rifinanziamento – con diverse scadenze e garantite da una
gamma estesa di attività – sia, in una fase successiva, un portafoglio strutturale di titoli 4;
(c) le operazioni di rifinanziamento principali manterranno un ruolo fondamentale
nel soddisfare il fabbisogno di liquidità del sistema bancario; (d) il differenziale tra il
tasso applicato sulle operazioni di rifinanziamento principali e quello sulle operazioni
di deposito presso la banca centrale è stato ridotto a 15 punti base (dai 50 precedenti)
a partire dal 18 settembre 2024, per limitare la variabilità dei tassi a breve termine, ma
incentivando allo stesso tempo le banche a finanziarsi in via preferenziale sul mercato 5.
Il Consiglio direttivo riesaminerà il nuovo assetto nel 2026 – oppure prima se necessario –
sulla base dell’esperienza acquisita, per adeguarne tempestivamente l’impostazione e i
parametri al fine di assicurare che l’attuazione della politica monetaria rimanga in linea
con i principi stabiliti.
A partire dal mese di giugno 2024 il Consiglio direttivo – a fronte della valutazione
aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e
dell’intensità della trasmissione della politica monetaria – ha ridotto i tassi ufficiali;
alla fine dell’anno, il tasso applicato sulle operazioni di deposito presso l’Eurosistema
era pari al 3 per cento, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15 e il
tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,4.
Nelle riunioni di gennaio e di marzo del 2025 il Consiglio direttivo ha deciso due
ulteriori tagli dei tassi di 25 punti base ciascuno. Per definire l’orientamento di politica
monetaria idoneo ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo
del 2 per cento nel medio termine, il Consiglio direttivo ha ribadito che continuerà a
seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di
volta in volta a ogni riunione, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Con riferimento ai portafogli di titoli di politica monetaria:
nel corso dell’anno è proseguita la riduzione del portafoglio dei titoli nell’ambito
del programma di acquisto di attività finanziarie (Asset Purchase Programme,
APP), poiché il capitale rimborsato sui titoli in scadenza non viene più reinvestito
a partire dal luglio 2023;
Il portafoglio strutturale di titoli e le nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine
saranno introdotti in una fase successiva, una volta che il bilancio dell’Eurosistema riprenderà a crescere
durevolmente, tenendo conto delle consistenze di titoli preesistenti.
Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale è stato coerentemente adeguato per consentire che il
relativo differenziale rispetto al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali rimanga invariato a 25
punti base.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
nell’ambito del programma di acquisto di titoli pubblici e privati per l’emergenza
pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP), i titoli in scadenza
sono stati integralmente reinvestiti fino al mese di giugno del 2024; il portafoglio
è stato successivamente ridotto in media di 7,5 miliardi al mese sino alla fine
dell’anno, quando i reinvestimenti sono terminati.
Resta attivabile da parte del Consiglio direttivo lo strumento di protezione
del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection
Instrument, TPI) 6.
L’Eurosistema ha continuato a fornire liquidità attraverso le operazioni di
rifinanziamento alle istituzioni creditizie con piena aggiudicazione dei fondi richiesti 7.
Alcuni dati di sintesi della politica monetaria dell’Eurosistema
Il ridimensionamento del bilancio dell’Eurosistema è proseguito nel 2024
riflettendo il minore contributo delle operazioni di politica monetaria.
L’ammontare dei fondi concessi dall’Eurosistema alle istituzioni creditizie con le
operazioni di rifinanziamento (fig. 3) è diminuito in misura considerevole nel corso
dell’anno, passando da 410 miliardi di euro alla fine del 2023 a 34 alla fine del 2024
(-92 per cento). La flessione è stata determinata dal completamento dei rimborsi della
terza serie delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted
Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3), di cui 334 miliardi a scadenza naturale
e 58 miliardi di rimborsi anticipati volontari 8. La partecipazione alle operazioni di
rifinanziamento principali e a quelle a più lungo termine con scadenza a tre mesi,
aumentata nell’insieme a 34 miliardi alla fine del 2024 (da 18 miliardi alla fine del
2023), rappresentava quindi l’intera esposizione dell’Eurosistema nei confronti delle
controparti di politica monetaria 9. La durata media ponderata delle operazioni di
rifinanziamento si è pertanto notevolmente ridotta, passando da 155 a 40 giorni.
Tale strumento è stato istituito nel luglio 2022 per contrastare fenomeni di ingiustificata frammentazione
dei mercati dei capitali lungo i confini nazionali che possano mettere seriamente a repentaglio l’omogenea
trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro. Qualora il TPI dovesse essere
attivato, gli acquisti non sarebbero soggetti a restrizioni preventive e si concentrerebbero sul mercato
secondario dei titoli del settore pubblico con scadenza residua compresa tra uno e dieci anni.
Non sono intervenute variazioni nelle modalità di assegnazione dei fondi in asta, né nelle modalità di
valutazione dell’idoneità delle controparti. Dal 6 maggio 2024 sono invece entrate in vigore alcune misure
di mitigazione del rischio applicate alle attività conferite in garanzia (collateral) a fronte dei finanziamenti
(ad es. il ripristino della soglia minima di 25.000 euro per il capitale dei prestiti conferiti). La BCE ha inoltre
annunciato ulteriori modifiche alla disciplina delle garanzie, che entreranno in vigore entro la fine del 2025;
tali provvedimenti da un lato porranno termine all’idoneità di alcune tipologie di attività provvisoriamente
considerate ammissibili, dall’altro integreranno nel sistema ordinario specifiche attività al momento previste
dal regime temporaneo.
Dal settembre 2019 e con frequenza trimestrale sono state condotte in totale dieci operazioni nell’ambito
delle TLTRO3, ciascuna con scadenza a tre anni, con fondi concessi a livello di Eurosistema per complessivi
2.339 miliardi.
Le operazioni di rifinanziamento principali erano pari a 17 miliardi (14 miliardi alla fine del 2023).
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Figura 3
Operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema: anni 2020-24
(miliardi di euro)
2.500
2.500
2.202
2.000
2.000
1.793
1.500
1.500
1.324
1.000
2.198
1.749
1.000
1.318
TLTRO3
PELTRO (1)
rifinanziamento principale e LTRO a 3 mesi
(1) Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per l’emergenza pandemica (Pandemic Emergency Longer-Term Refinancing
Operations, PELTRO).
Per quanto riguarda l’attività di finanziamento in dollari statunitensi,
complessivamente sono stati erogati 8,9 miliardi di dollari mediante operazioni di
rifinanziamento a sette giorni, per un controvalore di circa 8,2 miliardi di euro, in
diminuzione rispetto all’esercizio precedente (17,1 miliardi di dollari) 10.
Le consistenze dei titoli di politica monetaria si sono ridotte dell’8,8 per
cento nel confronto con la fine del 2023, passando da 4.694 a 4.283 miliardi,
soprattutto a causa dell’interruzione per l’intero esercizio dei reinvestimenti dei
titoli in scadenza dell’APP (fig. 4). Il capitale rimborsato sui titoli del PEPP è stato
invece reinvestito, interamente fino al mese di giugno 2024 e solo parzialmente
in seguito. Al 31 dicembre 2024 i titoli detenuti dalle BCN nell’ambito dei
programmi oggetto di condivisione dei rischi erano pari a 959 miliardi (1.049
alla fine del 2023); i titoli i cui rischi gravano sulle singole BCN ammontavano
a 2.947 miliardi (3.220 nel 2023). I titoli detenuti dalla BCE risultavano pari a
377 miliardi (425 nel 2023).
Nel corso del 2024 il surplus giornaliero di liquidità nell’area
dell’euro – calcolato come somma delle riserve bancarie in eccesso rispetto
all’obbligo e dei fondi detenuti presso la deposit facility – ha continuato a
scendere, risultando in media pari a 3.174 miliardi (3.841 nel 2023; fig. 5).
Le controparti italiane hanno richiesto un ammontare di 1,1 miliardi di dollari, per un controvalore in euro
pari a 1,1 miliardi, in calo rispetto al 2023 (5,6 miliardi di dollari).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Figura 4
Titoli di politica monetaria dell’Eurosistema (1)
(miliardi di euro)
253 228
1.897
4.283
1.399
-8,8%
2.148
1.000
1.460
4.694
2.000
ABSPP
3.000
CBPP3
PEPP corporate e covered bonds
4.000
5.000
PSPP supranational
PSPP government
PEPP supranational
PEPP government
6.000
(1) Includono anche le consistenze, molto contenute, del Securities Market Programme (SMP). I titoli del CSPP e del PEPP corporate
vengono acquistati da 6 BCN. I titoli dell’ABSPP sono acquistati da 6 BCN per conto della BCE e quindi figurano esclusivamente nel suo
bilancio. Le consistenze dei titoli sono riportate al costo ammortizzato, ad eccezione delle azioni ricevute da una BCN nell’ambito della
ristrutturazione del debito di un emittente, riportate al valore di mercato.
L’eccesso di liquidità è diminuito principalmente per effetto della riduzione
del portafoglio dei titoli di politica monetaria e dei rimborsi delle operazioni
TLTRO3, raggiungendo alla fine del 2024 il valore di 2.827 miliardi (3.346
alla fine del 2023). Nel 2024 la quasi totalità del surplus di liquidità è stata
depositata overnight presso l’Eurosistema 11.
Figura 5
Surplus giornaliero di liquidità nell’area dell’euro: anni 2020-24
(dati giornalieri; miliardi di euro)
5.000
5.000
4.000
4.000
3.000
3.000
2.000
2.000
1.000
1.000
La liquidità detenuta sui depositi di conto corrente, inclusa quella relativa agli obblighi di riserva, non è remunerata.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Dinamiche evolutive del bilancio della Banca d’Italia
Le attività
Nel 2024 la dimensione del bilancio della Banca d’Italia – coerentemente con
quanto osservato a livello di Eurosistema – si è ridotta per il terzo anno consecutivo
(fig. 6), anche se a un ritmo inferiore a quello registrato nel precedente esercizio (-11,9
per cento rispetto a -15,2 per cento del 2023), grazie al maggiore apprezzamento dell’oro.
Figura 6
Attività: anni 2020-24 (1)
(miliardi di euro)
1.800
1.800
1.600
1.538
1.400
1.296
1.200
1.000
1.600
1.477
-11,9%
1.104
1.200
1.000
1.400
1.253
attività in valuta
rifinanziamento a istituzioni creditizie
titoli di politica monetaria
attività di investimento
crediti intra Eurosistema
altre attività
(1) Le voci dell’attivo sono riclassificate come di seguito indicato. Le attività in valuta includono i titoli e le altre attività in valuta (voci 2 e 3).
Le attività di investimento includono titoli obbligazionari, azioni e partecipazioni e altre attività in euro e in valuta, allocate nelle voci 4,
6, 7.2, 8 e 10.1 dell’attivo; è compresa inoltre la partecipazione al capitale della BCE (voce 9.1 dell’attivo). I crediti intra Eurosistema
includono quelli compresi nelle voci 9.2, 9.3, 9.4 e 9.5 dell’attivo.
Le attività di politica monetaria sono scese complessivamente del 23,9 per
cento (da 807 a 614 miliardi, corrispondenti al 56 per cento dell’attivo di bilancio
alla fine dell’esercizio). In particolare, la flessione ha riguardato sia la componente
del rifinanziamento alle istituzioni creditizie 12 a causa della scadenza delle ultime
operazioni TLTRO3 sia, in misura più contenuta, la componente dei titoli. Alla fine
del 2024 la quota delle operazioni di rifinanziamento della Banca sul totale dell’area
dell’euro era pari al 67 per cento, in aumento rispetto al 37 per cento dell’esercizio
precedente (fig. 7).
La durata media ponderata delle operazioni di rifinanziamento condotte dalla Banca d’Italia si è ridotta da
168 a 41 giorni, in linea con quanto osservato a livello di Eurosistema.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Figura 7
Operazioni di rifinanziamento della Banca d’Italia: anni 2020-24
(miliardi di euro e valori percentuali)
TLTRO3
PELTRO
rifinanziamento principale e LTRO a 3 mesi
quota sul totale Eurosistema (1)
(1) Scala di destra.
Le consistenze dei titoli di politica monetaria sono diminuite del 10,1 per cento a
causa soprattutto del mancato reinvestimento per l’intero esercizio dei titoli in scadenza
nell’ambito dell’APP (fig. 8).
Figura 8
Titoli di politica monetaria della Banca d’Italia (1)
(miliardi di euro)
22 21
-10,1%
27 26
CBPP3
PSPP government
PEPP corporate e covered bonds
PEPP government
(1) Includono anche le consistenze, molto contenute, dell’SMP. Le consistenze dei titoli sono riportate al costo ammortizzato.
La composizione per durata residua dei titoli detenuti dalla Banca nei programmi
APP e PEPP a fine 2024 è riportata nella figura 9.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Figura 9
Composizione dei titoli di politica monetaria per durata residua
(miliardi di euro)
0-1 anno
1-2 anni
2-5 anni
5-10 anni
10-20 anni
oltre 20 anni
Il maggior valore delle riserve auree e delle attività nette in valuta ha contribuito a
limitare la diminuzione complessiva del bilancio. Al 31 dicembre 2024 il controvalore
in euro dell’oro era pari a 197,9 miliardi (147,2 alla fine del 2023); tale aumento è
ascrivibile interamente all’apprezzamento del metallo, che nell’anno è stato del 34,4
per cento. Le riserve auree sono depositate per il 44,9 per cento in Italia, per il 43,3
negli Stati Uniti, per il 6,1 in Svizzera e per il 5,7 nel Regno Unito.
Le attività nette in valuta 13 − la cui composizione per divisa è rappresentata nella
figura 10 − ammontavano a 56,8 miliardi (52,5 alla fine del 2023); l’incremento è
dovuto sia alle maggiori consistenze complessive, soprattutto di dollari statunitensi,
Figura 10
Attività nette in valuta della Banca d’Italia
(composizione percentuale)
dollari statunitensi
sterline inglesi
yen giapponesi
dollari australiani
dollari canadesi
attività nette verso l’FMI in DSP
altre valute
Le attività nette in valuta includono gli aggregati di bilancio relativi alle voci 2 e 3 dell’attivo (attività in
valuta) e 6, 7 e 8 del passivo (passività in valuta).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
sia all’apprezzamento rispetto all’euro delle principali valute detenute in portafoglio,
in particolare del dollaro statunitense e dei diritti speciali di prelievo (DSP).
Le riserve ufficiali del Paese, detenute dalla Banca ai sensi del Trattato sul
funzionamento dell’Unione europea e dello Statuto del SEBC, sono costituite
dall’oro e dalle attività in valuta estera verso non residenti nell’area dell’euro. La
gestione delle riserve ufficiali consente di effettuare il servizio del debito in valuta
della Repubblica, nonché di adempiere agli impegni nei confronti di organismi
sovranazionali come il Fondo monetario internazionale. Le riserve sono parte
integrante di quelle dell’Eurosistema; il loro livello complessivo e la loro corretta
gestione contribuiscono a salvaguardare la credibilità dell’Eurosistema stesso. Le
riserve valutarie sono amministrate con l’obiettivo primario di garantire elevati livelli
di liquidità e di sicurezza, tenendo conto anche del rendimento atteso nel lungo
periodo. La Banca gestisce inoltre una parte delle riserve valutarie della BCE sulla
base delle linee guida definite dal Consiglio direttivo.
Alla fine del 2024 le attività detenute per finalità di investimento ammontavano a
150,3 miliardi (152,4 alla fine del 2023). L’aggregato è costituito in gran parte da titoli,
pari a 147,8 miliardi (146,8 nel 2023; fig. 11); sono incluse inoltre anche le operazioni di
reverse repo e i margini corrisposti a garanzia di operazioni di repo connesse con l’attività
diretta in prestito titoli (direct securities lending) complessivamente per un miliardo
(3,9 nel 2023).
In questo portafoglio figurano in prevalenza titoli di Stato italiani e di altri
paesi dell’area dell’euro; le restanti obbligazioni sono costituite da titoli emessi da
organismi internazionali e da società private. La componente azionaria del portafoglio
è rappresentata in massima parte da titoli quotati (azioni e, in misura minore, quote
di fondi di investimento). Rispetto all’esercizio precedente, il valore del portafoglio
è aumentato principalmente per effetto dell’apprezzamento degli exchange-traded
funds (ETF) e delle quote di organismi di investimento collettivo del risparmio
(OICR).
La Banca integra nelle decisioni di investimento i criteri di sostenibilità ambientale,
sociale e di governo societario (environmental, social and governance, ESG).
Ai portafogli gestiti rispetto a un indice di riferimento si affianca un portafoglio
tematico, incentrato sulla transizione energetica e investito in aziende che operano
nei settori delle energie alternative, dei sistemi per l’efficientamento energetico, della
mobilità elettrica e dell’edilizia verde. Ulteriori informazioni sono reperibili nel Rapporto
annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici.
Nel 2024 sono proseguiti gli investimenti in quote di fondi, promossi da
primarie società di gestione del risparmio e specializzati nel settore delle piccole
e medie imprese italiane e in progetti infrastrutturali selezionati tenendo conto
anche dei profili ESG. Nell’anno è stata avviata la sottoscrizione di quote di fondi
che hanno l’obiettivo esplicito di finanziare progetti funzionali alla transizione
climatica.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Figura 11
Composizione del portafoglio titoli (1)
(miliardi di euro)
totale:
147,8
totale:
146,8
122,9
122,5
titoli di Stato e di istituzioni pubbliche
azioni e partecipazioni
ETF e quote di OICR
altre obbligazioni
(1) Nel rispetto del divieto di finanziamento monetario agli Stati membri e alle istituzioni pubbliche dell’area dell’euro, non vengono
acquistati titoli di emittenti pubblici sul mercato primario. Sono inoltre esclusi investimenti in azioni bancarie e assicurative.
La Banca gestisce anche un Fondo pensione complementare a contribuzione
definita (FPC), istituito per il personale assunto a partire dal 28 aprile 1993.
Il Fondo costituisce un patrimonio separato sotto il profilo amministrativo e
contabile ai sensi dell’art. 2117 del Codice civile. Le componenti relative agli
impieghi e al patrimonio di destinazione sono iscritte nel bilancio dell’Istituto,
rispettivamente, tra le altre attività e le altre passività; gli investimenti sono
effettuati rispettando i benchmark di riferimento. Alla fine del 2024 erano
iscritte nel bilancio della Banca attività e corrispondenti passività del Fondo per
1,1 miliardi (circa un miliardo nel 2023).
ATTIVITÀ FINANZIARIE NETTE
Alla fine del 2024 le attività finanziarie nette (AFN) della Banca, la cui disciplina è
contenuta in uno specifico accordo a livello di Eurosistema (Agreement on Net Financial
Assets, ANFA), ammontavano complessivamente a 124,9 miliardi, in aumento rispetto
alla fine del 2023 (101,8 miliardi). Le AFN corrispondono alla somma algebrica delle
attività finanziarie non direttamente collegate alla politica monetaria – tra cui l’oro,
le attività nette in valuta e i titoli in euro – e delle passività non riferibili alla politica
monetaria. L’ANFA è un accordo concluso tra le banche centrali nazionali dei paesi
dell’area dell’euro e la Banca centrale europea. Prevede un insieme di regole e massimali
che le BCN sono tenute a rispettare affinché gli acquisti delle attività finanziarie effettuati
nello svolgimento dei compiti loro assegnati dai rispettivi ordinamenti nazionali non
interferiscano con la conduzione della politica monetaria unica.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Ulteriori informazioni sulle AFN sono disponibili sul sito della Banca centrale europea,
dove per ciascuna BCN e per la BCE vengono pubblicati: (a) la situazione patrimoniale
con cadenza mensile; (b) l’ammontare medio annuo delle attività finanziarie nette.
Le passività
Nel 2024 la diminuzione delle attività di politica monetaria ha determinato, nel
passivo, principalmente la riduzione dei debiti intra Eurosistema (costituiti in prevalenza
dal saldo connesso con l’operatività di TARGET) e dei depositi delle istituzioni creditizie
(fig. 12). Sono diminuiti in misura più contenuta i depositi della Pubblica amministrazione
e le banconote in circolazione; sono invece aumentati i fondi patrimoniali per effetto della
crescita delle plusvalenze non realizzate, relative principalmente al conto di rivalutazione
dell’oro, solo in parte compensata dalla riduzione per utilizzo del fondo rischi generali.
Figura 12
Passività: anni 2020-24 (1)
(miliardi di euro)
1.800
1.800
1.538
1.500
1.296
1.200
-11,9%
1.477
1.500
1.253
1.104
1.200
banconote in circolazione
passività verso istituzioni creditizie
depositi della Pubblica amministrazione
passività in valuta
debiti intra Eurosistema
fondi per rischi e oneri specifici
altre passività
fondi patrimoniali
(1) Le voci del passivo sono riclassificate come di seguito indicato. I debiti intra Eurosistema comprendono quelli allocati nelle voci 9.1,
9.2 e 9.3 del passivo. L’aggregato fondi patrimoniali comprende il capitale e le riserve, il fondo rischi generali, il fondo assicurazione danni
e i conti di rivalutazione. L’utile dell’esercizio è incluso nelle altre passività.
Proseguendo il calo iniziato nel 2023, il saldo debitorio TARGET 14 si è ridotto
del 20 per cento (da 521 a 416 miliardi alla fine del 2024; fig. 13). La diminuzione
riflette afflussi netti di liquidità dovuti soprattutto a investimenti esteri in titoli
italiani, principalmente pubblici. Ha contribuito alla riduzione del saldo debitorio
anche l’incasso della quinta e della sesta rata dei fondi relativi al Dispositivo per la
Il saldo TARGET può essere considerato la contropartita contabile di tutte le transazioni eseguite tra
residenti e non residenti in Italia.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
ripresa e la resilienza, che tramite il sistema TARGET sono state riconosciute allo
Stato italiano.
Figura 13
Politica monetaria e saldo TARGET: anni 2020-24
(dati giornalieri; miliardi di euro)
-1.000
-1.000
-1.200
-1.200
passività verso istituzioni creditizie
saldo TARGET
attività di politica monetaria (segno invertito)
L’ammontare complessivo delle banconote in circolazione dell’Eurosistema15, pari
a 1.588 miliardi di euro alla fine del 2024, è ripartito tra le banche centrali come segue:
alla BCE è attribuita una quota convenzionale pari all’8 per cento, mentre il restante 92
è assegnato a ciascuna BCN in misura proporzionale alla rispettiva quota percentuale di
pertinenza (banknote allocation key; cfr. nella nota integrativa: Principi, criteri e schemi di
bilancio). L’importo di competenza della Banca d’Italia, pari a 234 miliardi, è esposto nella voce
del passivo banconote in circolazione. La differenza tra la quota di competenza così calcolata
e l’ammontare di banconote effettivamente messe in circolazione dall’Istituto, se positiva
(negativa), origina un credito (debito) fruttifero (oneroso) di interessi verso l’Eurosistema
esposto nella voce crediti (debiti) netti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno
dell’Eurosistema. Alla fine del 2024 il credito della Banca era pari a 36 miliardi (fig. 14).
L’ammontare delle banconote assegnato alla Banca d’Italia è diminuito nel 2024,
nonostante un aumento della circolazione complessiva nell’Eurosistema 16 (fig. 14),
per effetto della riduzione della quota percentuale di pertinenza dell’Istituto dovuta
all’aggiustamento quinquennale della chiave capitale (cfr. nella nota integrativa:
Commento alle voci dello stato patrimoniale: Rapporti intra Eurosistema). Per questo
motivo si è ridotto di 9 miliardi il credito verso l’Eurosistema, nonostante il lieve
La circolazione è pari alla differenza cumulata tra biglietti emessi e biglietti introitati da parte delle banche
centrali dall’introduzione dell’euro.
Nel 2024 l’emissione netta di banconote è stata pari a 709 milioni di pezzi (21,1 miliardi di euro). I tagli che hanno
registrato l’aumento maggiore sono stati quelli da 100 euro e da 5 euro (entrambi 3,2 per cento); una crescita più
moderata è stata rilevata per i tagli da 10 euro (2,8 per cento), 50 euro (2,6 per cento) e 20 euro (1,5 per cento).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
incremento delle banconote effettivamente messe in circolazione dall’Istituto
(+0,3 miliardi di euro).
Figura 14
Banconote in circolazione: anni 2020-24
(miliardi di euro e valori percentuali)
(a) Banca d’Italia
(b) Eurosistema
1.800
1.800
1.544
1.500
1.200
circolazione assegnata
credito intra Eurosistema
circolazione effettiva
1.567
1.588
1.435
1.500
1.200
1.572
circolazione Eurosistema
banknote allocation key Banca d’Italia
incidenza percentuale Banca d’Italia
La consistenza media della circolazione effettiva della Banca nel 2024 è stata invece
di 193,4 miliardi (194 nel 2023), in diminuzione dello 0,3 per cento, a fronte di un
decremento medio dello 0,1 registrato nell’area dell’euro.
Nel 2024 sono stati prodotti 815,7 milioni di biglietti, costituiti da banconote in
euro della seconda serie (da 20 e da 50) per 687,3 milioni nonché da biglietti realizzati
nell’ambito di accordi di cooperazione internazionale e da banconote test per progetti di
ricerca e sviluppo per conto della BCE. È stata completata la produzione della quota residua
di banconote del 2023 e realizzata la quasi totalità (96,3 per cento) della quota assegnata
all’Istituto per il 2024, superando quanto previsto dal piano di produzione annuale.
Lo scorso anno sono stati immessi in circolazione 2,1 miliardi di biglietti (2,2 nel 2023).
Il flusso di banconote rientrate e verificate è stato pari a 2 miliardi di pezzi (2,1 nel 2023);
quelle ritirate definitivamente sono state 0,8 miliardi (stesso volume anche nel 2023).
I fondi patrimoniali
Nel 2024 i fondi patrimoniali 17 sono aumentati del 23,9 per cento (fig. 15).
I fondi patrimoniali sono rappresentati dal capitale, dalle riserve, dai fondi rischi (costituiti in particolare dal
fondo rischi generali) e dai conti di rivalutazione. Le riserve sono alimentate in sede di ripartizione dell’utile
netto; i fondi rischi sono costituiti con accantonamenti di utili lordi e fronteggiano la rischiosità insita
nei diversi comparti operativi secondo una complessiva valutazione di congruità. I conti di rivalutazione
accolgono le plusvalenze da valutazione (non realizzate) su oro, valute e titoli che non vengono imputate al
conto economico come componenti positive di reddito; questi saldi sono utilizzati per assorbire l’impatto di
eventuali future oscillazioni sfavorevoli dei prezzi e/o dei cambi e rappresentano pertanto un primo presidio
patrimoniale a fronte di queste specifiche fonti di rischio della Banca.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Figura 15
Fondi patrimoniali: anni 2020-24
(miliardi di euro)
+23,9%
capitale
riserve
fondi rischi
conti di rivalutazione
Nell’ultimo quinquennio i fondi patrimoniali sono cresciuti grazie ai conti di
rivalutazione, in particolare dell’oro, per effetto del rialzo del relativo prezzo. Negli
ultimi due esercizi il fondo rischi generali – alimentato per diversi anni per fronteggiare
i rischi assunti con l’espansione delle operazioni di politica monetaria 18 – è diminuito
per fare fronte alle perdite lorde registrate negli esercizi 2023 e 2024. Ciò nonostante
il livello di copertura dei rischi resta adeguato in una prospettiva di medio termine,
considerando la loro riduzione in relazione al ridimensionamento del bilancio e le
prospettive reddituali positive già a partire dal 2025 (cfr. il paragrafo: I rischi finanziari).
Il capitale
300.000 quote nominative di partecipazione che per legge possono essere detenute
esclusivamente da: (a) banche aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia;
(b) imprese di assicurazione e riassicurazione aventi sede legale e amministrazione
centrale in Italia; (c) fondazioni di cui all’art. 27 del D.lgs. 153/1999; (d) enti e
istituti di previdenza e assicurazione aventi sede legale in Italia e fondi pensione
istituiti ai sensi dell’art. 4, comma 1, del D.lgs. 252/2005.
I diritti patrimoniali dei Partecipanti sono limitati al capitale e ai dividendi
(art. 3 dello Statuto). La legge stabilisce un numero massimo di quote, pari al 5 per
cento del capitale, detenibile direttamente o indirettamente da ciascun Partecipante.
Sulle quote possedute in eccesso rispetto al suddetto limite non spetta il diritto di voto
Dall’avvio nel 2015 dell’APP la Banca ha destinato circa 18 miliardi al fondo rischi generali nell’ambito delle
politiche di rafforzamento patrimoniale.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
e i relativi dividendi sono attribuiti alle riserve statutarie della Banca. Attualmente
nessun Partecipante detiene quote che superano la soglia fissata dalla legge.
Il diritto al dividendo sussiste solo per i Partecipanti che risultino titolari delle
quote al termine del quarantesimo giorno precedente la data dell’Assemblea in prima
convocazione (art. 38 dello Statuto). Il 19 febbraio 2025, ultima data utile per acquistare
quote con il diritto al dividendo del 2024, i Partecipanti erano 174 (cfr. nella nota
integrativa: Commento alle voci dello stato patrimoniale: Capitale e riserve).
Il conto economico
Il risultato lordo del 2024, prima dell’utilizzo del fondo rischi generali e delle
imposte, è stato negativo per 7.319 milioni di euro (-7.125 nel 2023).
La politica monetaria, incidendo su dimensione e composizione di attività
e passività finanziarie nonché sui rispettivi tassi di rendimento, influenza in misura
significativa l’evoluzione del margine di interesse e del risultato netto della ridistribuzione
del reddito monetario dell’Eurosistema 19, componenti principali del conto economico
dell’Istituto (fig. 16).
Come nell’esercizio precedente, nel 2024 il margine di interesse è stato negativo
(-4.241 milioni) a causa del più elevato tasso medio di remunerazione delle passività
in euro (come i depositi delle banche e il saldo debitorio connesso con l’operatività
di TARGET 20) rispetto a quello delle attività in euro, prevalentemente a tasso
fisso e a più lunga scadenza (in particolare i titoli detenuti per finalità di politica
monetaria). Il miglioramento registrato rispetto allo scorso anno (+541 milioni)
è dovuto principalmente alla minore consistenza delle passività in euro 21.
Anche il risultato della ridistribuzione del reddito monetario è stato negativo,
per 1.872 milioni nel 2024 (-1.130 milioni nel 2023 22; cfr. nella nota integrativa:
Commento alle voci del conto economico: Risultato netto della ridistribuzione del
reddito monetario e il riquadro: Il reddito monetario).
Il risultato netto è pari alla differenza tra la quota del reddito monetario complessivo ridistribuito alle BCN
in proporzione alle rispettive quote di partecipazione al capitale della BCE e quello, maggiore o minore,
conseguito dalle singole BCN. Il reddito monetario viene calcolato sulla base delle regole stabilite dal
Consiglio direttivo: ad esempio, nel 2024 gli interessi sui titoli di politica monetaria a rischio non condiviso
sono stati calcolati convenzionalmente al tasso marginale delle operazioni di rifinanziamento principali e
quindi differiscono anche sensibilmente dagli interessi effettivi, riportati nel margine di interesse.
Il saldo TARGET è stato remunerato al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali fino al 31
dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 è remunerato al più basso tasso sulle operazioni di deposito presso
l’Eurosistema (cfr. nella nota integrativa il paragrafo: Eventi successivi alla chiusura del bilancio).
Tale miglioramento è stato parzialmente compensato dall’impatto negativo determinato dai tassi di
riferimento che, nonostante la riduzione avviata a partire da giugno scorso, sono stati in media più elevati
dell’esercizio precedente.
Gli importi differiscono da quelli riportati nella voce 3 del conto economico in quanto questa include
anche le rettifiche degli esercizi precedenti e la variazione del fondo connesso con le operazioni di
politica monetaria.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Figura 16
Conto economico: anni 2020-24 (1)
(milioni di euro)
14.000
12.000
14.000
10.196
10.000
12.000
9.181
8.000
6.000
-2.000
8.000
5.860
8.526
6.000
8.059
4.000
2.000
10.000
4.000
6.581
1.755
1.290
2.243
2.380
-1.907
-1.916
-4.000
-1.863
-2.120
-1.861
-2.000
-1.139
-4.782
-2.152
-1.876
-4.000
-4.241
-6.000
-6.000
-7.125
-8.000
-10.000
2.000
margine di interesse
ridistribuzione del reddito monetario
risultati da negoziazione
costi operativi e altre spese
altri proventi netti
risultato lordo
-7.319
-8.000
-10.000
proventi da azioni e partecipazioni
svalutazioni
(1) Le voci di conto economico sono riclassificate come di seguito indicato. Il margine di interesse include gli interessi attivi e passivi
delle voci 1 e 6.1 del conto economico. I proventi da azioni e partecipazioni comprendono i dividendi e i proventi relativi agli ETF e alle
quote di OICR (voci 5, 6.2 e 6.5). I risultati da negoziazione includono proventi e oneri delle voci 2.1 e 6.3. Le svalutazioni sono quelle
comprese nelle voci 2.2 e 6.4. Gli altri proventi netti includono gli importi delle voci 4 e 7. I costi operativi e le altre spese si riferiscono
agli oneri della voce 8.
Complessivamente l’impatto della politica monetaria, dato dalla combinazione del
margine di interesse conseguito sulle attività fruttifere e sulle passività onerose presenti in
bilancio e del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario dell’Eurosistema,
è stato negativo per 10.432 milioni nel 2024 (-9.764 milioni nel 2023; fig. 17 e cfr.
il riquadro: L’impatto della politica monetaria sul conto economico). I redditi netti maturati
sulle altre attività e passività hanno solo parzialmente mitigato tale effetto.
Sul peggioramento del risultato lordo dell’esercizio hanno influito le maggiori
svalutazioni (+412 milioni) 23, solo parzialmente compensate dall’aumento dei
proventi da azioni e partecipazioni (+331 milioni), conseguente soprattutto
all’adeguamento quinquennale della chiave capitale, avvenuto il 1° gennaio 2024
(cfr. nella nota integrativa: Commento alle voci del conto economico: Proventi da
partecipazioni) 24.
L’aumento è dovuto principalmente al peggioramento dei corsi delle azioni in euro e dei titoli
obbligazionari denominati in dollari statunitensi, nonché, in misura minore, all’incremento delle
svalutazioni in cambi.
In occasione dell’aggiustamento quinquennale della chiave capitale è previsto che le BCN regolino
finanziariamente la variazione della propria quota di partecipazione nelle altre componenti del
patrimonio netto della BCE (conti di rivalutazione, riserve, fondi rischi, utile/perdita dell’esercizio ed
eventuali perdite portate a nuovo). La riduzione della chiave capitale dell’Istituto (dal 16,85 al 16,02 per
cento) ha comportato il pagamento alla Banca di 284 milioni da parte delle BCN la cui chiave capitale
è invece aumentata.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Figura 17
Scomposizione del margine di interesse e del risultato netto
della ridistribuzione del reddito monetario
(milioni di euro)
Impatto complessivo
rifinanziamento
-1.666
titoli di politica monetaria
-2.779
crediti intra Eurosistema
depositi delle istituzioni creditizie
12.236
-2.364
1.758
-5.498
-13.862
-19.797
saldo passivo TARGET
gap (1)
totale politica monetaria
2.741
22.298
-3.499
-8.560
-1.872
3.438
portafoglio titoli
2.217
attività nette in valuta
1.075
4.525
9.457
10.341
-19.360
-21.973
2.501
2.388
-3.499
-4.458
-10.432
-9.764
3.438
3.242
2.217
2.067
depositi dello Stato
altri depositi passivi in euro
-1.031
-1.031
altro (2)
-4.246
-6.118
-5.912
impatto complessivo
-1.872
-25.000 -20.000 -15.000 -10.000 -5.000
margine di interesse (3)
5.000
10.000 15.000 20.000 25.000
risultato netto ridistribuzione reddito monetario
(1) Differenza tra attività earmarkable e liability base. Include altre componenti minori. – (2) Si riferisce esclusivamente al margine di
interesse. – (3) La differenza con il margine di interesse riportato nella fig. 16 (voci 1 e 6.1 del conto economico) è dovuta alle perdite
nette esposte nella voce 2.1 derivanti dalle vendite di titoli del CSPP concertate a livello di Eurosistema, effettuate per rispettare i
limiti imposti dal sistema di controllo dei rischi; tali perdite sono condivise con le altre BCN attraverso la ridistribuzione del reddito
monetario.
L’IMPATTO DELLA POLITICA MONETARIA SUL CONTO ECONOMICO
I redditi dell’Eurosistema sulle attività a rischio condiviso e sulle passività
collegate alla politica monetaria si distribuiscono tra le BCN in proporzione
alla chiave capitale. Di conseguenza gli interessi passivi sui depositi delle
istituzioni creditizie hanno inciso negativamente sul conto economico della
Banca per complessivi 19.360 milioni, dei quali 5.498 riconosciuti alle banche
italiane e riportati nel margine di interesse e 13.862 rilevati nel risultato netto
della ridistribuzione del reddito monetario, in quanto la chiave capitale della
Banca è stata superiore alla quota di depositi delle banche italiane sul totale
dell’Eurosistema. I redditi conseguiti sui titoli di politica monetaria (9.457
milioni), principalmente su quelli governativi non soggetti alla condivisione dei
rischi e dei relativi rendimenti, hanno contribuito a limitare le perdite. Il saldo
debitorio TARGET ha prodotto complessivamente un impatto netto positivo
sul conto economico della Banca attraverso la ridistribuzione del reddito
monetario 1.
Le BCN dell’area dell’euro detengono complessivamente una posizione netta creditoria sul sistema
TARGET (equivalente al saldo debitorio registrato nel bilancio della BCE, i cui redditi non partecipano alla
ridistribuzione del reddito monetario). Gli interessi attivi di competenza della Banca su tale credito (2.501
milioni) corrispondono quindi alla differenza tra il risultato netto della ridistribuzione a favore dell’Istituto
(22.298 milioni) e gli interessi passivi corrisposti dalla Banca sul proprio saldo debitorio e rilevati nel margine
di interesse (-19.797 milioni).
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
L’ammontare complessivo dei costi operativi e delle altre spese è risultato pari
a 2.152 milioni, in lieve aumento rispetto all’esercizio precedente (+32 milioni;
cfr. il paragrafo: I costi operativi e le altre spese).
A fronte della perdita lorda conseguita nell’esercizio, pari a 7.319 milioni, il fondo
rischi generali è stato utilizzato per 5.800 milioni 25.
Le imposte di competenza evidenziano un contributo positivo pari a 2.363
milioni (2.340 nel 2023) determinato essenzialmente dall’iscrizione dell’Imposta sui
redditi delle società (Ires) anticipata connessa con il riporto in avanti della perdita
fiscale dell’esercizio 26.
L’esercizio 2024 si è quindi chiuso con un utile netto di 844 milioni (815 nel
2023), in aumento di 29 milioni.
I costi operativi e le altre spese
L’andamento e la composizione dei costi complessivi sono riportati nella figura 18.
I costi operativi nel 2024 sono aumentati di 32 milioni rispetto all’esercizio precedente
per l’incremento sia delle spese per il personale in servizio e in quiescenza sia delle spese
di amministrazione.
Figura 18
I costi operativi e le altre spese: anni 2020-24
(milioni di euro)
2.500
2.500
2.120
2.000
1.907
1.916
1.289
2.000
1.863
1.500
1.231
2.152
1.145
1.430
1.451
1.000
1.000
spese per il personale (in servizio e in quiescenza)
1.500
spese di amministrazione
ammortamenti e altre spese
Nell’esercizio precedente il fondo era stato utilizzato per 5.600 milioni, a fronte della perdita di 7.125 milioni.
L’iscrizione nello stato patrimoniale delle imposte anticipate connesse con le perdite fiscali del 2023 e del
2024 (4,6 miliardi) si basa sulla ragionevole certezza, tenuto conto delle prospettive reddituali, di generare
imponibili positivi che ne consentiranno il pieno recupero nei futuri esercizi.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
In particolare, sono aumentate di 11 milioni le indennità di fine rapporto
corrisposte nell’anno a causa del maggior numero di cessazioni registrate nel 2024.
In misura più contenuta sono cresciute: (a) le spese per il personale in servizio
(+7 milioni) sia per la dinamica inflativa attribuita in base all’indice armonizzato dei
prezzi al consumo (IPCA) al netto dei beni energetici importati, sia per la variazione
quali‑quantitativa dell’organico; (b) le pensioni (+4 milioni), per gli adeguamenti
legati alla perequazione.
Le spese di amministrazione, pari al 25 per cento del totale dei costi operativi,
sono aumentate di 12 milioni rispetto all’esercizio precedente (529 milioni, a fronte
di 517 del 2023). La crescita è dovuta principalmente ai maggiori oneri sostenuti per
le infrastrutture tecnologiche (hardware e software) – tra cui rientrano le spese per
l’utilizzo dei servizi connessi con le infrastrutture dell’Eurosistema – e per l’acquisto di
materie prime per la produzione di banconote, solo in parte compensati dalle minori
spese di manutenzione degli immobili (cfr. nella nota integrativa: Commento alle voci
del conto economico: Spese e oneri diversi).
I costi per la realizzazione e la gestione delle applicazioni e delle infrastrutture
tecnologiche hanno inciso sul totale delle spese di amministrazione per il 30 per
cento (29 nell’esercizio precedente). Nel 2024 è proseguito l’impegno dell’Istituto
in molteplici iniziative informatiche. Per quanto concerne i sistemi per i quali la
Banca svolge il ruolo di service provider a livello di Eurosistema (cfr. il riquadro:
I costi e i rimborsi per le infrastrutture dell’Eurosistema), sono state realizzate iniziative
per l’ammodernamento e il potenziamento sia dei sistemi relativi al comparto delle
infrastrutture di mercato, in particolare T2, TARGET2-Securities (T2S) e TARGET
Instant Payment Settlement (TIPS), sia di quelli del comparto statistico AnaCredit
e Register of Institutions and Affiliates Database (RIAD). Sono proseguite le
attività per l’avvio del sistema comune di gestione delle garanzie per le operazioni
di credito dell’Eurosistema (Eurosystem Collateral Management System, ECMS), con
lo scopo di favorire un’efficiente gestione della liquidità e delle garanzie fornendo
un servizio armonizzato alle controparti. La Banca ha contribuito attivamente ai
lavori, coordinati dalla BCE, per la realizzazione dell’euro digitale, nonché a quelli
per la piattaforma europea a sostegno del trattamento delle statistiche (Common
Data Management).
I COSTI E I RIMBORSI PER LE INFRASTRUTTURE DELL’EUROSISTEMA
La Banca d’Italia fornisce, insieme ad alcune BCN, servizi di sviluppo e gestione di
infrastrutture tecnologiche dell’Eurosistema. In qualità di provider la Banca riceve
rimborsi dall’Eurosistema che sono iscritti nella voce altri proventi e che per il 2024
ammontano a 117 milioni di euro (73 nel 2023).
In qualità di comproprietario, insieme alle altre BCN, delle infrastrutture condivise
dell’Eurosistema l’Istituto riceve tariffe e sostiene costi in proporzione alla propria
chiave capitale. Le prime ammontano a 38 milioni (22 nel 2023) e figurano fra le
tariffe attive. I secondi, pari a 38 milioni (31 nel 2023), sono rappresentati nelle spese
di amministrazione.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Tra le iniziative in ambito domestico, sono state concluse le attività relative alla:
(a) reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria (ReTes) con l’obiettivo di innovare
le relative modalità operative – allineandole all’evoluzione dei sistemi e degli strumenti
di pagamento – e di migliorare ulteriormente la capacità di analisi e di monitoraggio
della spesa pubblica; (b) realizzazione di una piattaforma unica di gestione dei pagamenti
(Gepa) propri, della Pubblica amministrazione e dei clienti istituzionali, anche attraverso
l’utilizzo di strumenti innovativi, coerenti con le evoluzioni del contesto europeo.
Nel 2024 è proseguito l’impegno sul fronte delle tecnologie più avanzate; in
particolare è stata avviata un’iniziativa per promuovere all’interno dell’Istituto la
diffusione ampia e strutturata di modelli e tecniche innovative di intelligenza artificiale
e machine learning mediante una piattaforma tecnologica utilizzabile direttamente
dalle diverse funzioni aziendali.
Gli oneri per la gestione e la manutenzione del patrimonio immobiliare, inclusi
nelle spese di amministrazione, sono diminuiti rispetto al 2023 principalmente a causa
della riprogrammazione di alcune iniziative e della razionalizzazione dell’attività
manutentiva sugli stabili. Nell’anno sono proseguite le attività previste nell’ambito del
piano di riassetto logistico e di riqualificazione di alcuni edifici dell’Amministrazione
centrale e della rete territoriale; sono stati inoltre avviati nuovi interventi per coniugare
le esigenze di adeguamento al rischio sismico e di miglioramento energetico con il
raggiungimento di elevati standard di flessibilità d’uso e comfort ambientale in
applicazione del principio dell’activity‑based working 27.
Anche grazie al minore fabbisogno di spazi connesso con l’applicazione del
modello di lavoro ibrido, sarà progressivamente possibile disdire i contratti di locazione
degli edifici utilizzati temporaneamente come uffici dai dipendenti allocati negli stabili
oggetto di riordino dell’area romana, con positive ricadute sotto il profilo economico.
Le altre spese, dopo l’elevato importo registrato nel 2020 per le maggiori erogazioni
liberali deliberate per l’emergenza sanitaria, mostrano negli ultimi anni un andamento
pressoché stabile.
La compagine del personale
Al 31 dicembre 2024 il numero dei dipendenti era pari a 7.027 unità, di cui 4.804
addetti all’Amministrazione centrale, 1.944 alle Filiali, 4 alle Delegazioni estere e 275
distaccati presso altri enti (fig. 19). Rispetto alla fine del 2023 il personale è aumentato
di 59 unità. I dipendenti assunti nell’anno sono stati 230 (240 nel 2023), di cui circa
il 65 per cento con il requisito all’ingresso di un titolo universitario. Le cessazioni dal
servizio sono state 171 (112 nel 2023).
Tale principio si riferisce alla gestione degli spazi di lavoro basata sulla possibilità di scegliere l’ambiente più
adeguato al tipo di attività da svolgere.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Figura 19
Composizione del personale
(dati di fine esercizio)
3.865
1.400
3.805
1.375
3.162
3.163
1.226
1.238
1.948
2.465
2.430
1.936
1.925
totale:
7.027
1.985
totale:
6.968
4.684
4.804
area manageriale
uomini
2023 (1)
area operativa
donne
Amministrazione centrale
rete territoriale (2)
enti esterni (3)
(1) Il dato include 4 dipendenti a contratto. – (2) Sono inclusi anche 4 dipendenti addetti alle Delegazioni estere (4 nel 2023). –
(3) Il dato si riferisce al personale distaccato e/o in aspettativa; nel 2024 il 33 per cento si trovava presso la BCE, il 14 presso organismi
internazionali, il 9 presso la Pubblica amministrazione e la restante parte presso l’Ivass e altri enti.
I dipendenti inquadrati nell’area manageriale alla fine del 2024 rappresentavano
il 55 per cento del personale dell’Istituto, sostanzialmente in linea con l’esercizio
precedente. Alla stessa data l’età media del personale era di 49,2 anni (48,9 nel 2023)
e le donne rappresentavano il 37,4 per cento del totale (37,5 lo scorso anno). Il ricorso
al lavoro da remoto si è collocato nell’anno in media al 38 per cento (37 nell’esercizio
precedente). L’azione formativa ha coinvolto 6.309 dipendenti, pari all’89,8 per cento
della compagine, per un totale di 306.932 ore di formazione.
Destinazione del risultato di esercizio
L’art. 38 dello Statuto dispone che il Consiglio superiore, su proposta del
Direttorio e sentito il Collegio sindacale, deliberi il piano di ripartizione dell’utile netto
e la presentazione della proposta di destinazione all’Assemblea per l’approvazione 28.
Sulla base della politica di distribuzione dei dividendi (dividend policy) vigente,
approvata dal Consiglio il 30 aprile 2015, i dividendi da riconoscere ai Partecipanti
si collocano di norma nell’intervallo di 340-380 milioni, subordinatamente alla
capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca; valori
al di fuori di tale intervallo sono possibili qualora le condizioni generali dei mercati
finanziari o la redditività della Banca subiscano evoluzioni pronunciate.
Ai sensi del comma 2 dell’art. 38, l’utile netto è destinato nel seguente ordine: alla riserva ordinaria fino alla
misura massima del 20 per cento; ai Partecipanti fino alla misura massima del 6 per cento del capitale; alla
riserva straordinaria e a eventuali fondi speciali fino alla misura massima del 20 per cento; allo Stato per
l’ammontare residuo.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Pertanto, avendo presente che la perdita lorda del 2024 (prima dell’utilizzo del fondo
rischi generali) ha confermato l’evoluzione negativa molto pronunciata della redditività
dell’Istituto in atto dal 2023, ai Partecipanti è assegnato un dividendo di 200 milioni a
valere sull’utile netto di 844 milioni, mentre il residuo (644 milioni) è attribuito allo Stato 29.
A integrazione del dividendo sono corrisposti ai Partecipanti ulteriori 140
milioni, prelevati dalla posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi costituita
con delibera dell’Assemblea ordinaria del 31 marzo 2017, in modo da riconoscere un
importo complessivo di 340 milioni, sulla base della vigente dividend policy e pari a
quello riconosciuto lo scorso anno (cfr. Proposte del Consiglio superiore). La posta per la
stabilizzazione dei dividendi è azzerata.
Negli ultimi cinque anni il dividendo posto in distribuzione a valere sull’utile
netto è stato complessivamente pari a 1.420 milioni, dei quali 1.353 effettivamente
riconosciuti ai Partecipanti e 67 milioni, relativi alle quote eccedenti il limite di
legge, destinati alla riserva ordinaria. Considerando anche l’integrazione al dividendo
prelevata dalla posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi, l’importo complessivo
effettivamente attribuito ai Partecipanti è stato di 1.633 milioni.
Nello stesso quinquennio gli utili retrocessi allo Stato sono stati pari a 14.406
milioni (fig. 20); aggiungendo anche le imposte correnti (3.361 milioni) 30, la somma
complessivamente destinata allo Stato è risultata di 17.767 milioni.
Figura 20
Somme attribuite allo Stato: anni 2020-24
(milioni di euro)
8.000
8.000
6.761
6.000
6.731
1.166
6.000
4.000
4.000
3.016
5.906
5.565
1.340
2.000
utile netto allo Stato
1.676
2.000
imposte correnti (Ires e IRAP)
Con riferimento all’esercizio 2024, lo Stato ha inoltre ricevuto dalla Banca d’Italia interessi sul deposito
detenuto per il servizio di tesoreria per 269 milioni (649 nel 2023; cfr. nella nota integrativa il paragrafo:
Commento alle voci del conto economico: Interessi passivi netti e il riquadro: I depositi governativi).
Include esclusivamente le imposte correnti ai fini Ires e IRAP rilevate nei diversi esercizi nell’ambito della
voce 10 del conto economico: Imposte sul reddito dell’esercizio e sulle attività produttive.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Altre informazioni
La pianificazione strategica
Nel mese di agosto 2024 è stato pubblicato l’aggiornamento di metà ciclo del Piano
strategico per il triennio 2023-25 che, nel confermare gli obiettivi inizialmente definiti,
include nuove attività alla luce dei mutamenti di scenario nel frattempo intervenuti
che influiscono sulle priorità e sulle iniziative organizzative e gestionali da attuare
per accrescere l’efficacia e l’efficienza dell’azione dell’Istituto. In tale ottica continua
il percorso di digitalizzazione intrapreso da tempo, con l’obiettivo di aumentare
l’integrazione dei processi aziendali e di migliorare qualità, fruibilità e tempestività
dei servizi offerti all’utenza esterna e ai dipendenti. Le linee evolutive si fondano su
investimenti in tecnologie innovative volte ad esempio alla razionalizzazione nell’utilizzo
dei portali e alla dematerializzazione dei residuali processi cartacei. Ulteriori dettagli
sono disponibili sul sito internet della Banca.
Interventi organizzativi
Nel 2024 sono stati attuati diversi interventi di revisione degli assetti organizzativi
interni: (a) per garantire l’efficace svolgimento delle funzioni istituzionali del Dipartimento Mercati e sistemi di pagamento attraverso una dimensione organizzativa
più idonea alla gestione e allo sviluppo delle relative attività, le sue funzioni sono
state articolate in due Dipartimenti, uno a presidio della politica monetaria, degli
investimenti e della gestione dei rischi finanziari e l’altro dei sistemi di pagamento e delle
infrastrutture di mercato e della Tesoreria; (b) per sostenere il ruolo della Banca nella
partecipazione al progetto dell’euro digitale, è stata costituita una specifica Unità alle
dirette dipendenze del Direttorio; (c) per curare le fasi di progettazione, realizzazione e
collaudo del nuovo centro elaborazione dati destinato a ospitare i sistemi informatici,
è stata istituita un’unità organizzativa dedicata allo scopo.
Per quanto riguarda la rete territoriale, è stato definito un progetto di sviluppo
delle funzioni e di adeguamento degli assetti con gli obiettivi di: (a) potenziare
il ruolo della rete nelle attività di rilievo strategico e caratterizzate da maggiori
prospettive di sviluppo; (b) garantire un più efficace ed efficiente presidio delle
attività; (c) rafforzare il rapporto tra la Banca e i diversi stakeholder presenti sul
territorio, nonché il coordinamento e l’integrazione delle attività delle Filiali con le
corrispondenti funzioni dell’Amministrazione centrale.
Informazioni attinenti alla politica ambientale e alla sicurezza sul lavoro
È proseguito l’impegno della Banca nel programma di riduzione dell’impatto delle
proprie attività sull’ambiente previsto dal piano strategico.
Nel 2024 la Banca ha sottoscritto un nuovo accordo con l’Arma dei Carabinieri
per effettuare interventi di riforestazione nel territorio italiano volti a contribuire
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
alla rimozione dell’anidride carbonica, migliorare la qualità dell’ambiente urbano
e dell’aria, creare aree fruibili per i cittadini e tutelare la biodiversità territoriale.
Inoltre, per contribuire all’obiettivo globale di mitigazione dei cambiamenti
climatici, l’Istituto ha cofinanziato progetti di riforestazione e di produzione di
energia rinnovabile attraverso l’acquisto sul mercato volontario di 23.557 crediti di
carbonio che hanno consentito di compensare un equivalente numero di tonnellate
di emissioni di gas serra.
È in via di definizione un piano di transizione per mitigare i cambiamenti
climatici, con obiettivi specifici in termini di riduzioni di gas serra e azioni da realizzare
per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di emissioni nette pari a zero per le operazioni
interne.
Annualmente la Banca dà conto dell’impronta ambientale e carbonica delle
proprie attività e fornisce una sintesi delle principali iniziative adottate per ridurla;
pubblica inoltre un Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici
che risponde all’impegno, assunto con la Carta degli investimenti sostenibili della Banca
d’Italia 31, di fornire informazioni sulle strategie e sui risultati raggiunti nella gestione
degli investimenti non riferiti alla politica monetaria e sulle metodologie applicate per
tenere conto dei rischi di sostenibilità (cfr. il paragrafo: Le attività).
In tema di sicurezza sul lavoro, nel 2024 le attività finalizzate alla tutela della salute
e del benessere delle persone hanno richiesto alcune modifiche della metodologia per la
valutazione dei rischi, incluso quello derivante dall’esposizione ad agenti cancerogeni
e mutageni.
Informazioni relative ai rapporti con le società controllate e collegate
La Banca d’Italia è socio unico della Società Italiana di Iniziative Edilizie
e Fondiarie spa (SIDIEF), che svolge attività di locazione e gestione di beni
immobili di proprietà. L’Istituto esercita nei confronti della controllata un’attività
di direzione e coordinamento prevalentemente con riguardo alle strategie aziendali,
ferma restando l’autonomia gestionale della società. Una convenzione disciplina i
rapporti tra la SIDIEF e la Banca per quanto attiene alle politiche locative da
applicare ai dipendenti di quest’ultima e agli immobili utilizzati dalla Banca
stessa. Lo scorso anno i canoni di locazione corrisposti dall’Istituto alla SIDIEF
ammontavano a circa un milione di euro.
La Banca d’Italia partecipa inoltre al capitale della Valoridicarta spa, società costituita
nel 2018 dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato spa (IPZS) per la fabbricazione di
La Carta riguarda le attività finanziarie sulle quali l’Istituto ha piena autonomia decisionale, ossia gli
investimenti del proprio portafoglio finanziario e delle riserve valutarie. Definisce la visione della Banca
sul tema della sostenibilità, contiene i principi e i criteri per la gestione sostenibile dei propri investimenti
finanziari e indica precisi impegni mediante i quali intende dare concretezza alla propria azione a favore di un
modello di crescita economica sostenibile.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
carte speciali e di elementi olografici di sicurezza e anticontraffazione. L’assetto societario,
fondato sul modello dell’in-house providing disciplinato dalla direttiva UE/2014/24,
prevede un socio di maggioranza (IPZS) e un socio di minoranza (Banca d’Italia con
il 18,26 per cento). L’Istituto detiene infine una partecipazione dello 0,50 per cento
nella cartiera EuropaFi sas, costituita dalla Banque de France. Anche in questo caso la
Banca esercita un controllo secondo i principi dell’in-house providing. Patti parasociali
disciplinano i rapporti tra i soci con riferimento alla loro presenza nel capitale delle due
società e al funzionamento degli organi sociali.
Anche nel 2024 il fabbisogno di carta filigranata è stato soddisfatto integralmente
attraverso le due cartiere in-house 32.
Per la carta filigranata la Banca può avvalersi del regime speciale di affidamento in-house se sono verificati i
requisiti del controllo analogo congiunto e i vantaggi in termini di economicità, celerità o perseguimento di
interessi strategici.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
BILANCIO
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Importi in unità di euro
ORO E CREDITI IN ORO
ATTIVITÀ IN VALUTA ESTERA VERSO NON RESIDENTI
NELL’AREA EURO
2.1 crediti verso l’FMI
2.2 titoli
2.3 conti correnti e depositi
2.4 altre attività
ATTIVITÀ IN VALUTA ESTERA VERSO RESIDENTI
NELL’AREA EURO
3.1 titoli
3.2 conti correnti e depositi
3.3 altre attività
ATTIVITÀ IN EURO VERSO NON RESIDENTI
NELL’AREA EURO
RIFINANZIAMENTO A ISTITUZIONI CREDITIZIE DELL’AREA
EURO RELATIVO A OPERAZIONI DI POLITICA MONETARIA
5.1 operazioni di rifinanziamento principali
5.2 operazioni di rifinanziamento a più lungo termine
5.3 altre operazioni
ALTRE ATTIVITÀ IN EURO VERSO ISTITUZIONI
CREDITIZIE DELL’AREA EURO
TITOLI IN EURO EMESSI DA RESIDENTI NELL’AREA EURO
7.1 titoli detenuti per finalità di politica monetaria
7.2 altri titoli
CREDITI IN EURO VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
RAPPORTI CON LA BCE E CON LE ALTRE BANCHE
CENTRALI DELL’AREA EURO
9.1 partecipazione al capitale della BCE
9.2 crediti equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE
9.3 crediti connessi con l’operatività di TARGET
9.4 crediti netti derivanti dall’allocazione delle banconote in
euro all’interno dell’Eurosistema
9.5 altri crediti nell’ambito dell’Eurosistema (netti)
10 ALTRE ATTIVITÀ
10.1 attività finanziarie
10.2 immobilizzazioni materiali e immateriali
10.3 imposte anticipate
10.4 diverse
TOTALE
(1) Gli importi del 2023 sono stati riclassificati. La precedente sottovoce operazioni temporanee è ora inclusa nelle altre attività. – (2) Gli importi del 2023 sono stati
riclassificati a seguito dell’eliminazione delle sottovoci precedentemente suddivise per settore di attività economica della controparte, che ora invece sono esposte
per natura dello strumento finanziario. – (3) Gli importi del 2023 sono stati riclassificati a seguito dell’eliminazione della voce partite da regolare, il cui ammontare è
ora incluso nella sottovoce diverse che accoglie anche le precedenti sottovoci cassa e ratei e risconti. – (4) Gli importi del 2023 sono stati riclassificati. Le operazioni
di reverse repo e i margini corrisposti a garanzia di operazioni di repo effettuate con intermediari finanziari non creditizi sono ora esposti nelle attività finanziarie, e
non più nella sottovoce diverse.
IL RAGIONIERE GENERALE: Paolo Sestito
Il bilancio di esercizio
IL GOVERNATORE: Fabio Panetta
BANCA D’ITALIA
STATO PATRIMONIALE
PASSIVO
BANCONOTE IN CIRCOLAZIONE
PASSIVITÀ VERSO ISTITUZIONI CREDITIZIE DELL’AREA
EURO RELATIVE A OPERAZIONI DI POLITICA MONETARIA
2.1 conti correnti (inclusa riserva obbligatoria)
2.2 depositi overnight
2.3 altre passività
ALTRE PASSIVITÀ IN EURO VERSO ISTITUZIONI
CREDITIZIE DELL’AREA EURO
PASSIVITÀ IN EURO VERSO ALTRI RESIDENTI
NELL’AREA EURO
4.1 Pubblica amministrazione
4.2 altre controparti
PASSIVITÀ IN EURO VERSO NON RESIDENTI
NELL’AREA EURO
PASSIVITÀ IN VALUTA ESTERA VERSO RESIDENTI
NELL’AREA EURO
6.1 conti correnti e depositi
6.2 altre passività
PASSIVITÀ IN VALUTA ESTERA VERSO NON RESIDENTI
NELL’AREA EURO
7.1 conti correnti e depositi
7.2 altre passività
ASSEGNAZIONI DI DSP DA PARTE DELL’FMI
RAPPORTI CON LA BCE E CON LE ALTRE BANCHE
CENTRALI DELL’AREA EURO
9.1 passività connesse con l’operatività di TARGET
9.2 passività nette derivanti dall’allocazione delle banconote
in euro all’interno dell’Eurosistema
9.3 altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)
Importi in unità di euro
10 ALTRE PASSIVITÀ
11 FONDI DI ACCANTONAMENTO
11.1 fondi per il personale
11.2 altri fondi
12 CONTI DI RIVALUTAZIONE
13 FONDO RISCHI GENERALI
14 CAPITALE E RISERVE
14.1 capitale
14.2 riserve ordinaria e straordinaria
14.3 altre riserve
15 UTILE NETTO DELL’ESERCIZIO
TOTALE
(1) Gli importi del 2023 sono stati riclassificati a seguito dell’eliminazione delle sottovoci precedentemente suddivise per settore di attività economica della
controparte, che ora invece sono esposte per natura dello strumento finanziario. – (2) Gli importi del 2023 relativi alle passività connesse con l’operatività di
TARGET sono stati riclassificati da altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette) a voce separata. – (3) Gli importi del 2023 sono stati riclassificati a seguito
dell’eliminazione della voce partite da regolare, il cui ammontare è ora incluso nella voce altre passività.
IL RAGIONIERE GENERALE: Paolo Sestito
BANCA D’ITALIA
IL GOVERNATORE: Fabio Panetta
Il bilancio di esercizio
CONTO ECONOMICO
INTERESSI PASSIVI NETTI
Importi in unità di euro
interessi attivi
interessi passivi
RISULTATO NETTO DA OPERAZIONI FINANZIARIE
E SVALUTAZIONI
utili e perdite realizzati su operazioni finanziarie
svalutazioni di attività e posizioni finanziarie
RISULTATO NETTO DELLA RIDISTRIBUZIONE
DEL REDDITO MONETARIO
RISULTATO NETTO DA TARIFFE E COMMISSIONI
PROVENTI DA PARTECIPAZIONI
RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE
A FRONTE DI RISERVE, ACCANTONAMENTI E FONDI
interessi
dividendi da azioni e partecipazioni
utili e perdite realizzati su operazioni finanziarie
svalutazioni di attività e posizioni finanziarie
altre componenti
ALTRI PROVENTI
TOTALE PROVENTI NETTI
SPESE E ONERI DIVERSI
stipendi ed emolumenti per il personale in servizio
oneri previdenziali e assicurativi
altre spese relative al personale
pensioni e indennità di fine rapporto corrisposte
adeguamento degli accantonamenti al TQP, contribuzione
all’FPC e altri oneri
compensi per organi collegiali centrali e periferici
spese di amministrazione
ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali
costi per servizi di produzione di banconote
8.10 altre spese
RISULTATO LORDO PRIMA DELLA VARIAZIONE
DEI FONDI RISCHI E DELLE IMPOSTE
UTILIZZI DEI FONDI RISCHI
10 IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO
E SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
UTILE NETTO DELL’ESERCIZIO
(1) Gli importi del 2023 relativi all’utilizzo del fondo rischi generali per rischi finanziari sono stati riclassificati a voce separata.
IL RAGIONIERE GENERALE: Paolo Sestito
Il bilancio di esercizio
IL GOVERNATORE: Fabio Panetta
BANCA D’ITALIA
NOTA INTEGRATIVA
Principi, criteri e schemi di bilancio
Principi di redazione del bilancio. – Il bilancio della Banca d’Italia è redatto
in conformità delle norme speciali emanate dalla BCE; per quanto da queste
non disciplinato si osservano, ove applicabili, le norme del Codice civile,
avendo presenti i principi contabili nazionali. Gli importi dei prospetti di stato
patrimoniale e di conto economico sono espressi in unità di euro, mentre quelli
nella nota integrativa sono espressi – qualora non diversamente specificato – in
milioni di euro.
Le norme cui si fa prioritario riferimento sono rappresentate:
dall’art. 8, comma 1, del D.lgs. 43/1998 (adeguamento dell’ordinamento
nazionale alle disposizioni del trattato istitutivo della Comunità europea in
materia di politica monetaria e di Sistema europeo delle banche centrali).
L’articolo stabilisce che «nella redazione del proprio bilancio la Banca d’Italia
può uniformare, anche in deroga alle norme vigenti, i criteri di rilevazione e
di redazione alle disposizioni adottate dalla BCE ai sensi dell’art. 26.4 dello
Statuto del SEBC e alle raccomandazioni dalla stessa formulate in materia.
I bilanci compilati in conformità del presente comma, con particolare
riguardo ai criteri di redazione adottati, assumono rilevanza anche agli effetti
tributari». Questa rilevanza è stata recepita, ai fini dell’Ires, nell’art. 114 del
DPR 917/1986 (Testo unico delle imposte sui redditi), come modificato
dal D.lgs. 247/2005, nonché, ai fini dell’Imposta regionale sulle attività
produttive (IRAP), nell’art. 6, comma 7, del D.lgs. 446/1997.
Avvalendosi delle facoltà riconosciute dall’art. 8, la Banca applica a tutti gli
effetti le norme contabili obbligatorie e le raccomandazioni emanate dalla
BCE, incluse quelle riguardanti gli schemi di conto economico e di stato
patrimoniale. Quest’ultimo è analogo al modello della situazione mensile
dei conti approvato dal Ministro dell’Economia e delle finanze, ai sensi
dell’art. 8, comma 2, del D.lgs. 43/1998. Le norme emanate dalla BCE
sono riportate nell’atto di indirizzo 14 novembre 2024, n. 31 (in Gazzetta
ufficiale dell’Unione europea, serie L, dell’11 dicembre 2024), contenente
disposizioni con prevalente riferimento alle poste di bilancio inerenti
all’attività istituzionale del SEBC e raccomandazioni non vincolanti per le
altre poste di bilancio;
dallo Statuto della Banca (approvato con DPR del 27 giugno 2022), che
stabilisce i principi e le modalità di ripartizione dell’utile netto e di formazione
di fondi e riserve.
Ai fini della redazione del bilancio, il complesso delle norme sopra richiamate
è integrato dal D.lgs. 127/1991 e successive modificazioni e integrazioni.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Principali novità relative al bilancio dell’esercizio 2024. – Gli schemi di stato
patrimoniale e di conto economico sono stati modificati per recepire le novità introdotte
nei medesimi prospetti raccomandati dalla BCE, al fine di accrescerne la chiarezza e
la trasparenza. In particolare i saldi intra Eurosistema connessi con l’operatività del
sistema TARGET sono stati indicati separatamente nello stato patrimoniale, mentre gli
accantonamenti e gli utilizzi del fondo rischi generali sono ora esposti in un’apposita
voce a valle dello schema di conto economico, dopo il risultato lordo e prima delle
imposte. In aggiunta a quelli raccomandati dalla BCE, sono stati apportati ulteriori
cambiamenti per uniformare l’articolazione delle voci e per aggregare le voci e le
sottovoci poco rilevanti. Gli importi del 2023 sono stati opportunamente riclassificati.
Principi contabili e criteri di valutazione. – I principi contabili e i criteri di
valutazione delle principali poste di bilancio per l’esercizio 2024 sono riportati di
seguito; ove previsto dalla normativa, sono stati concordati con il Collegio sindacale.
Oro, attività/passività in valuta, titoli e partecipazioni
Oro e attività/passività in valuta
le consistenze, incluse quelle rappresentate da titoli, sono valorizzate applicando,
per ciascuna valuta e per l’oro, il criterio del “costo medio netto giornaliero”,
determinato secondo le modalità stabilite dalla BCE che richiedono di tenere conto
anche delle operazioni contrattate nell’esercizio, ma regolate in quello successivo;
l’oro e le attività/passività in valuta (incluse le operazioni a termine) sono valutati
al prezzo del metallo e ai tassi di cambio di fine esercizio comunicati dalla BCE. Le
plusvalenze non realizzate sono imputate al corrispondente conto di rivalutazione,
mentre le minusvalenze sono coperte prioritariamente con le pregresse rivalutazioni
rilevate sulle medesime valute e per l’eventuale eccedenza sono imputate al conto
economico determinando una variazione del costo medio della posizione in valuta.
Le attività in valuta iscritte nella sottovoce patrimoniale attività finanziarie non
concorrono alla formazione della posizione netta complessiva in valuta, ma costituiscono
una posizione separata.
Titoli e partecipazioni
le consistenze sono valorizzate nell’ambito di ciascun portafoglio, titolo per titolo
(individuato attraverso il numero internazionale di identificazione, ISIN), in base
al criterio del “costo medio giornaliero”, determinato secondo le modalità stabilite
dalla BCE. Per i titoli obbligazionari si tiene conto della quota di competenza del
premio/sconto (pari alla differenza tra costo di acquisizione e valore di rimborso)33.
Tale quota è rilevata giornalmente per i titoli in valuta, per gli altri la rilevazione
avviene mensilmente;
Nel caso di titoli indicizzati all’inflazione con rivalutazione del capitale corrisposta a scadenza, il valore di
rimborso è adeguato alle variazioni degli indici di prezzo.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
la valutazione di fine esercizio è effettuata:
1) nel caso dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria, al costo
ammortizzato soggetto a impairment (riduzione durevole del valore
recuperabile rispetto al valore di libro);
2) negli altri casi:
a) al costo ammortizzato soggetto a impairment per i titoli obbligazionari
non negoziabili e per quelli detenuti sino alla scadenza;
b) al costo soggetto a impairment per i titoli azionari non negoziabili e per
le partecipazioni e le quote di fondi di investimento che costituiscono
investimenti permanenti. La partecipazione al capitale della BCE è
valutata al costo. Non si procede al consolidamento con i bilanci degli
enti partecipati, in quanto la Banca d’Italia non rientra tra gli enti
previsti dall’art. 25 del D.lgs. 127/1991;
c) al valore di mercato rilevato alla fine dell’esercizio per i titoli
negoziabili rappresentati da azioni, quote di fondi di investimento
e titoli obbligazionari non detenuti sino alla scadenza; per le quote
di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) si fa
riferimento al valore disponibile alla fine dell’esercizio reso noto dalla
società di gestione. Le plusvalenze non realizzate sono appostate nei
conti di rivalutazione; le minusvalenze sono coperte prioritariamente
con le pregresse rivalutazioni sui medesimi strumenti nell’ambito di
ciascun portafoglio, e per l’eventuale eccedenza sono imputate al conto
economico determinando una variazione del relativo costo medio.
Le opzioni incorporate nei titoli e nelle partecipazioni non sono valutate
separatamente.
Le perdite dovute a impairment sono imputate al conto economico; le riprese di
valore sono effettuate negli esercizi successivi, nei limiti del costo originario, solo nel
caso in cui siano venuti meno i motivi che avevano determinato la svalutazione.
I dividendi sono rilevati per cassa.
Crediti e operazioni temporanee
I crediti sono iscritti al valore nominale, salvo eventuale minor valore corrispondente
a situazioni particolari riferibili alla controparte.
Le operazioni temporanee rappresentate da acquisti a pronti di titoli con patto di
rivendita a termine sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale come prestiti garantiti.
Le operazioni temporanee rappresentate da vendite a pronti di titoli con patto di riacquisto
a termine sono iscritte nel passivo dello stato patrimoniale come depositi garantiti.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Le operazioni temporanee condotte nell’ambito di un programma di prestito titoli
sono rilevate nello stato patrimoniale solo qualora la garanzia sia fornita in forma di
contante accreditato su un conto della stessa banca centrale e risulti non investito alla
fine dell’esercizio.
Immobilizzazioni materiali
Immobili
sono iscritti al costo, comprensivo delle spese incrementative, maggiorato
delle rivalutazioni effettuate a norma di legge. Le quote di ammortamento
relative ai fabbricati strumentali per uso istituzionale e a quelli “oggettivamente
strumentali” − in quanto non suscettibili di diversa utilizzazione senza radicali
trasformazioni − sono calcolate su base lineare con il coefficiente stabilito dalla
BCE, pari al 4 per cento annuo. I terreni non sono ammortizzati.
Gli immobili destinati alla vendita e quelli non più utilizzati o non più utilizzabili
per finalità funzionali non sono ammortizzati e sono valutati al minore tra il valore netto
contabile e il valore di realizzo desumibile dall’andamento del mercato. Le svalutazioni
e le riprese di valore sono iscritte a conto economico rispettivamente nelle voci altre
spese e altri proventi.
Mobili e impianti
sono iscritti al costo, comprensivo delle spese incrementative. Le quote di
ammortamento sono calcolate su base lineare e secondo le aliquote prefissate dalla
BCE (mobili, impianti e apparecchiature: 10 per cento; computer comprensivi
di hardware e software di base e veicoli a motore: 25 per cento). Le opere d’arte
non sono ammortizzate.
Sia per gli immobili sia per i mobili e gli impianti l’ammortamento ha inizio
nel trimestre successivo a quello dell’acquisto del bene. Le immobilizzazioni materiali
formano oggetto di svalutazione in caso di riduzione durevole di valore.
Immobilizzazioni immateriali
Le procedure sviluppate nell’ambito dei progetti informatici dell’Eurosistema
sono capitalizzate al costo di acquisto e una volta completate sono ammortizzate in
base a coefficienti ritenuti congrui con la residua possibilità di utilizzo.
I costi relativi al software applicativo sviluppato internamente sono imputati al
conto economico nel periodo di sostenimento anche quando il software abbia utilità
pluriennale.
Il software in licenza d’uso è iscritto al costo di acquisto e ammortizzato con quote
costanti in base al periodo di utilizzo contrattualmente stabilito. Le licenze concesse
a tempo indeterminato sono ammortizzate in base alla presumibile durata di utilizzo.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
I costi per l’esecuzione di lavori di tipo incrementativo sugli immobili di terzi
locati alla Banca sono ammortizzati con quote costanti in base alla residua durata del
contratto di locazione.
Le spese di ammontare inferiore a 10.000 euro non sono capitalizzate, con
l’eccezione di quelle sostenute per il software in licenza d’uso.
Ratei e risconti
I ratei attivi e passivi accolgono quote di ricavi o di costi di competenza che
avranno manifestazione finanziaria negli esercizi successivi. I risconti attivi e passivi
rappresentano quote di costi o di ricavi di competenza di esercizi futuri che hanno
già avuto manifestazione finanziaria. I ratei di interesse riferiti alle attività e passività
finanziarie in valuta sono rilevati giornalmente con effetto sulla posizione netta in
valuta, mentre quelli riferiti ai titoli obbligazionari in euro sono rilevati mensilmente.
Banconote in circolazione
La BCE e le BCN dell’area dell’euro, che insieme compongono l’Eurosistema,
emettono le banconote in euro (decisione della BCE 13 dicembre 2010, n. 29,
sull’emissione delle banconote in euro, in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 35
del 9 febbraio 2011 e successive modificazioni).
Con riferimento all’ultimo giorno lavorativo di ciascun mese, l’ammontare
complessivo delle banconote in euro in circolazione è ridistribuito nell’Eurosistema
sulla base dei criteri di seguito indicati.
Alla BCE è attribuita una quota pari all’8 per cento dell’ammontare totale delle
banconote in circolazione, mentre il restante 92 per cento è attribuito a ciascuna BCN in
misura proporzionale alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della BCE (chiave
capitale). La quota di banconote attribuita a ciascuna BCN è rappresentata nella voce di
stato patrimoniale banconote in circolazione. La differenza tra l’ammontare delle banconote
attribuito a ciascuna BCN e quello delle banconote effettivamente messe in circolazione
dalla BCN considerata dà origine a saldi intra Eurosistema remunerati. Dall’anno del cash
changeover di ogni Stato membro che ha adottato l’euro e per i successivi cinque anni,
i saldi intra Eurosistema derivanti dall’allocazione delle banconote sono rettificati al fine
di evitare un impatto eccessivo sulle situazioni reddituali delle BCN rispetto agli anni
precedenti. Le correzioni sono apportate sulla base della differenza tra l’ammontare medio
della circolazione di ciascuna BCN nel periodo di riferimento stabilito dalla normativa e
l’ammontare medio della circolazione che sarebbe risultato nello stesso periodo, applicando
il meccanismo di allocazione basato sulle quote capitale. Gli aggiustamenti sono ridotti
anno per anno per cinque esercizi a partire dal cash changeover, dopo di che il reddito
relativo alle banconote è integralmente ridistribuito in proporzione alla chiave capitale
(decisione della BCE 3 novembre 2016, n. 36, sulla distribuzione del reddito monetario
delle BCN degli Stati membri partecipanti all’area dell’euro). Gli aggiustamenti in essere
nel 2024 derivano dall’ingresso nell’Eurosistema della Banca centrale della Croazia
(1° gennaio 2023) e termineranno alla fine del 2028.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito che il reddito della BCE derivante
dal signoraggio sulla quota dell’8 per cento delle banconote a essa attribuita e dai titoli
detenuti nell’ambito dell’SMP, del CBPP3, dell’ABSPP, del PSPP e del PEPP venga
riconosciuto alle BCN dell’area dell’euro con riferimento all’esercizio in cui è maturato
e distribuito nel mese di gennaio dell’anno seguente, oppure successivamente, sotto
forma di distribuzione provvisoria di utili (decisione della BCE 15 dicembre 2014,
n. 57, in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 53 del 25 febbraio 2015 e successive
modificazioni). Il reddito derivante dal signoraggio e dai titoli detenuti nell’ambito
dei programmi sopra indicati è distribuito per intero a meno che, sulla base di una
ragionevole stima, il Consiglio si attenda che la BCE consegua una perdita di esercizio o
che il profitto netto dell’anno sia inferiore a tale reddito; il Consiglio può inoltre decidere
di accantonarlo, in tutto o in parte, a un fondo destinato a fronteggiare i rischi finanziari.
Il reddito da signoraggio da riconoscere può essere inoltre ridotto dell’ammontare delle
spese sostenute per l’emissione e la gestione operativa delle banconote.
La distribuzione provvisoria di utili della BCE è rilevata per competenza
nell’esercizio cui il reddito si riferisce, in deroga al criterio di cassa previsto in generale
per i dividendi. L’ammontare distribuito alle BCN è esposto nel conto economico alla
voce proventi da partecipazioni.
Rapporti con la BCE e con le altre banche centrali dell’area dell’euro
I saldi intra Eurosistema sono riconducibili principalmente ai pagamenti transfrontalieri
in euro interni all’Unione europea regolati in moneta di banca centrale. Tali operazioni,
disposte per la maggior parte da soggetti privati, sono regolate in TARGET – sistema di
regolamento lordo in tempo reale dell’Eurosistema – e danno origine a saldi bilaterali nei
conti TARGET delle banche centrali degli Stati membri della UE. Anche i pagamenti
condotti dalla BCE e dalle BCN sono rilevati su questi conti. Qualsiasi regolamento delle
disposizioni di pagamento è automaticamente aggregato e processato determinando per
ogni BCN un’unica posizione nei confronti della BCE. Le movimentazioni nei conti
TARGET sono rilevate su base giornaliera nei sistemi contabili della BCE e delle BCN.
Il saldo della Banca d’Italia nei confronti della BCE derivante da TARGET è evidenziato
tra i crediti connessi con l’operatività di TARGET o tra le passività connesse con l’operatività
di TARGET. Gli altri saldi interni all’Eurosistema denominati in euro, fra cui quello
derivante dalla distribuzione provvisoria dell’utile della BCE alle BCN e dal risultato della
ridistribuzione del reddito monetario, sono esposti nello stato patrimoniale in un’unica
posizione netta: se attiva, alla sottovoce altri crediti nell’ambito dell’Eurosistema (netti);
se passiva, alla sottovoce altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette).
Il saldo complessivo netto intra Eurosistema riveniente dall’allocazione delle
banconote in euro è evidenziato tra le attività o le passività nette derivanti dall’allocazione
delle banconote all’interno dell’Eurosistema.
I saldi attivi intra Eurosistema derivanti dalla sottoscrizione del capitale della BCE
e dal trasferimento delle riserve ufficiali alla BCE stessa sono ricompresi rispettivamente
nelle voci partecipazione al capitale della BCE e crediti equivalenti al trasferimento delle
riserve alla BCE.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
La voce partecipazione al capitale della BCE comprende, in aggiunta alla quota di
partecipazione, anche l’ammontare corrisposto in occasione di aumenti della chiave
capitale a fronte delle altre componenti del patrimonio netto della BCE.
Gli interessi attivi e passivi maturati sui saldi intra Eurosistema sono inclusi nel
conto economico alla voce interessi attivi (passivi) netti.
Fondi rischi
Nella determinazione dei fondi rischi si tiene conto della rischiosità insita nei
diversi comparti operativi secondo una complessiva valutazione di congruità.
Ai sensi dello Statuto, il fondo rischi generali fronteggia i rischi, compresi quelli
non singolarmente determinabili né oggettivamente ripartibili, che riguardano la
complessiva attività dell’Istituto.
La stima dei rischi di mercato e di credito è effettuata con l’ausilio di metodologie
sviluppate nell’ambito dell’Eurosistema, avendo anche presente l’entità dei conti
di rivalutazione. Il rischio di subire perdite nel conto economico legate alla diversa
sensibilità degli attivi/passivi di bilancio rispetto alle variazioni dei tassi è inoltre
monitorato periodicamente attraverso stime di redditività condotte in diversi
scenari.
Fondo imposte
Il fondo imposte accoglie le passività per imposte differite ai fini Ires e IRAP ed
eventuali oneri che possono derivare da accertamenti e contenziosi tributari.
Fondi di accantonamento per il personale
Gli importi iscritti sono determinati con le modalità di seguito indicate:
gli accantonamenti a garanzia del TQP per il personale assunto prima del 28
aprile 1993 sono iscritti in bilancio, a norma dell’art. 3 del Regolamento per il
trattamento di quiescenza del personale, per un ammontare che comprende le
indennità di fine rapporto maturate alla fine dell’anno, le riserve matematiche per
le erogazioni ai pensionati e quelle corrispondenti alla situazione del personale in
servizio avente titolo;
gli accantonamenti relativi alle misure connesse con la ristrutturazione della
rete territoriale dell’Istituto e con l’accompagnamento all’uscita dei dipendenti
dell’Amministrazione centrale e delle Filiali non in chiusura sono determinati
sulla base della stima degli oneri previsti alla data di bilancio;
gli accantonamenti per il trattamento di fine rapporto spettante al personale che
non aderisce a fondi pensione o che versa ai fondi solo una quota del trattamento
di fine rapporto sono determinati ai sensi della L. 297/1982;
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
gli accantonamenti per prestazioni una tantum da liquidare all’atto della
cessazione dal servizio in favore dei dipendenti assunti dal 28 aprile 1993 aderenti
al Fondo pensione complementare a contribuzione definita sono alimentati sulla
base delle misure di volta in volta convenute dalle parti nel corso delle trattative
sindacali, collegate anche al raggiungimento di obiettivi di produttività, qualità,
efficienza ed efficacia;
gli accantonamenti al fondo oneri per il personale a fronte delle componenti
retributive di competenza dell’anno ma non ancora corrisposte sono rilevati
sulla base degli importi maturati alla fine dell’esercizio.
Altre voci dell’attivo e del passivo
I costi relativi alla produzione delle banconote non concorrono alla valorizzazione
delle giacenze di magazzino in base alla raccomandazione BCE/1999/NP7, emanata
dal Consiglio direttivo della BCE, ma sono spesati per intero nell’esercizio in cui
sono sostenuti.
Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono
iscritte sulla base del presumibile effetto fiscale che si manifesterà nei futuri esercizi.
L’iscrizione nello stato patrimoniale delle attività per imposte anticipate si basa sulla
ragionevole certezza del loro futuro recupero. L’ammontare delle imposte anticipate
e differite è determinato sulla base delle aliquote fiscali che si ritiene saranno in vigore
al momento in cui le differenze temporanee che le hanno generate si annulleranno.
Nell’ambito delle voci altre attività e altre passività sono esposte le componenti
relative, rispettivamente, agli investimenti e al patrimonio di destinazione del
Fondo pensione complementare a contribuzione definita, istituito per il personale
assunto dal 28 aprile 1993. Per gli impieghi di questo Fondo, rappresentati da
strumenti finanziari, la valutazione è effettuata al valore di mercato di fine periodo.
Le conseguenti plus/minusvalenze costituiscono componenti reddituali che, alla
stregua delle altre risultanze economiche della gestione, modificano direttamente il
patrimonio del Fondo.
Nelle altre passività è incluso, al netto degli acconti versati, anche l’ammontare
dei debiti per l’Ires e l’IRAP da liquidare relativamente all’esercizio di riferimento del
bilancio, determinati sulla base di una realistica previsione degli oneri da sostenere in
applicazione della vigente normativa fiscale. Le eventuali eccedenze degli acconti sui
debiti sono simmetricamente incluse tra le altre attività.
Le altre passività comprendono anche la speciale posta – alimentata in sede di
ripartizione degli utili netti ai sensi dell’art. 38, comma 2, lett. b, dello Statuto –
finalizzata a stabilizzare nel tempo l’ammontare di utile netto corrisposto ai
Partecipanti nell’ambito della vigente politica di distribuzione dei dividendi.
Le altre componenti residuali sono esposte al valore nominale o al costo, in
relazione alla loro natura.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Impegni, garanzie rilasciate e altri conti d’ordine
Gli impegni, le garanzie rilasciate e gli altri conti d’ordine sono esposti e illustrati
in una sezione informativa della nota integrativa.
Tra gli impegni, figurano le seguenti tipologie di operazioni:
Contratti di acquisto e vendita a termine di valuta
gli acquisti e le vendite a termine sono rilevati nei conti d’ordine dalla data di
contrattazione alla data di regolamento, al tasso di cambio di riferimento della
BCE alla data di contrattazione. La differenza tra questo tasso di cambio e quello
a termine è iscritta, pro rata temporis, nel conto economico tra gli interessi;
le vendite a termine delle valute che compongono il paniere dei diritti speciali di
prelievo (DSP) effettuate per finalità di copertura della posizione in DSP sono
trattate congiuntamente a quest’ultima e pertanto non influenzano le posizioni
nette detenute nelle singole valute.
Contratti swap su valute
gli acquisti e le vendite a termine e a pronti sono rilevati nei conti d’ordine
dalla data di contrattazione alla data di regolamento, al tasso di cambio a pronti
dell’operazione. La differenza tra questo tasso di cambio e quello a termine è
iscritta, pro rata temporis, nel conto economico tra gli interessi.
All’atto del regolamento delle operazioni di acquisto e vendita a termine di valuta
e di quelle relative a contratti swap su valute, le evidenze nei conti d’ordine vengono
chiuse e sono interessate le pertinenti voci patrimoniali.
Contratti futures
sono rilevati nei conti d’ordine su base netta alla data di contrattazione al
valore nozionale e, se denominati in valuta, espressi a fine esercizio al cambio
comunicato dalla BCE. I margini iniziali, se costituiti da contante, sono rilevati
nello stato patrimoniale come crediti; se costituiti da titoli, nei conti d’ordine.
I margini di variazione giornaliera, positivi o negativi, comunicati dal clearer,
confluiscono nel conto economico e, se denominati in valuta, sono convertiti al
cambio del giorno.
Le operazioni a termine in cambi e gli altri strumenti finanziari che comportano
uno scambio di valute a una data futura sono inclusi, alla data di regolamento a pronti,
nel calcolo delle posizioni nette in valuta ai fini dell’applicazione del criterio del costo
medio netto giornaliero e ai fini della determinazione dei risultati da valutazione e da
negoziazione in cambi.
Gli altri impegni per operazioni in valuta sono esposti al cambio contrattato.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Gli altri conti d’ordine includono:
i titoli obbligazionari di terzi in euro in deposito, esposti al valore nominale;
gli altri titoli, per quantità; le altre fattispecie, al valore facciale o al valore
convenzionale;
il totale dell’attivo di bilancio del Fondo nazionale di risoluzione, istituito presso
la Banca d’Italia ai sensi dell’art. 78 del D.lgs. 180/2015. Il Fondo costituisce
un patrimonio autonomo e distinto a tutti gli effetti dal patrimonio della Banca
d’Italia, che quest’ultima gestisce in qualità di autorità di risoluzione. Per il
Fondo è redatto un rendiconto annuale, pubblicato entro il 30 aprile dell’anno
successivo a quello di riferimento.
Le poste in valuta sono convertite al cambio di fine esercizio comunicato dalla
Commento alle voci dello stato patrimoniale
Le voci riferite a oro, attività e passività in valuta, operazioni di politica monetaria e
portafoglio titoli sono aggregate in funzione delle finalità o della tipologia delle operazioni.
Per le restanti voci il commento segue l’ordine dello schema di stato patrimoniale.
[1] Oro, attività e passività in valuta
Alla fine del 2024 il valore dell’oro era pari a 197.945 milioni di euro (tav. 2).
L’incremento di 50.706 milioni è dovuto esclusivamente alla maggiore quotazione
del metallo, aumentata del 34,4 per cento rispetto alla fine del 2023 (da 1.867,828
a 2.511,069 euro per oncia). La consistenza è rimasta invariata a 79 milioni di once,
corrispondenti a 2.452 tonnellate.
Il valore delle attività nette in valuta è aumentato dell’8,3 per cento, da 52.452
a 56.802 milioni, per effetto sia dell’apprezzamento rispetto all’euro di alcune valute
detenute in portafoglio34 sia della crescita delle consistenze, in particolare dei dollari
statunitensi. Alla fine dell’esercizio le plusvalenze da cambio non realizzate, imputate
ai conti di rivalutazione, risultavano pari a 53.223 milioni ed erano riferibili quasi
interamente all’aumento del valore dell’oro (tav. 3). Le minusvalenze, pari a 253
milioni, hanno trovato copertura nei corrispondenti conti di rivalutazione per 141
milioni; la parte eccedente, pari a 112 milioni, è stata iscritta nel conto economico.
Le valute che si sono apprezzate rispetto alla fine del precedente esercizio sono state il dollaro statunitense
(da 1,1050 a 1,0389), i DSP (da 1,2157 a 1,2544 euro per DSP), la sterlina inglese (da 0,86905 a 0,82918)
e il renminbi cinese (da 7,8509 a 7,5833). Si sono invece deprezzati lo yen giapponese (da 156,33 a 163,06),
il dollaro australiano (da 1,6263 a 1,6772), il dollaro canadese (da 1,4642 a 1,4948) e il won sudcoreano (da
1.433,66 a 1.532,15).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Tavola 2
Oro, attività e passività in valuta (1)
(milioni di euro)
Variazioni
Oro (voce 1)
Attività nette in valuta
Attività in valuta
crediti verso l’FMI (sottovoce 2.1)
titoli (sottovoci 2.2, 3.1)
conti correnti e depositi (sottovoci 2.3 e 3.2)
altre attività (sottovoci 2.4 e 3.3)
operazioni temporanee
altre
197.945
56.802
84.087
34.047
41.728
6.829
1.483
1.480
147.239
52.452
78.652
32.891
38.850
5.109
1.802
1.798
50.706
4.350
5.435
1.156
2.878
1.720
Passività in valuta
assegnazioni di DSP da parte dell’FMI (voce 8)
conti correnti e depositi (sottovoci 6.1 e 7.1)
altre passività (sottovoci 6.2 e 7.2)
anticipi dalle Pubbliche amministrazioni
operazioni temporanee
Operazioni fuori bilancio (2)
27.285
26.367
26.200
25.554
1.085
(1) Sono escluse le attività finanziarie denominate in valuta estera detenute a fronte del complesso dei fondi patrimoniali e classificate
tra le altre attività nella sottovoce attività finanziarie, in quanto costituiscono una posizione in valuta separata. – (2) La voce include
le operazioni di acquisto e di vendita di valuta a pronti contrattate e non ancora regolate a fine esercizio nonché quelle a termine,
rappresentate a valori di mercato.
Tavola 3
Plusvalenze e minusvalenze da valutazione da cambio
(milioni di euro)
Conti di
rivalutazione al
Plusvalenze
rilevate
nei conti di
rivalutazione
nei conti di
rivalutazione
nel conto
economico
Dollari statunitensi
Sterline inglesi
Yen giapponesi
Dollari australiani
Dollari canadesi
Renminbi cinesi
Won sudcoreani
127.818
3.742
50.706
2.117
178.524
5.859
Totale
132.105
53.223
185.187
Minusvalenze rilevate
Conti di
rivalutazione al
I crediti verso l’FMI sono aumentati di 1.156 milioni (tav. 4; cfr. il riquadro:
Il Fondo monetario internazionale nel bilancio della Banca d’Italia). L’incremento è
dovuto soprattutto all’apprezzamento dei DSP nei confronti dell’euro e, in misura
minore, agli acquisti netti di valuta; tale incremento è stato solo in parte compensato
dalle maggiori disponibilità del Fondo dovute ai reintegri da parte dei paesi debitori.
Nel corso dell’anno è inoltre cresciuta la partecipazione al Fondo per l’erogazione di
prestiti a paesi a basso reddito (Poverty Reduction and Growth Trust, PRGT), nonché
al Fondo per l’erogazione di prestiti a paesi vulnerabili a basso e a medio reddito
(Resilience and Sustainability Trust, RST). Dal lato del passivo, le assegnazioni di
DSP da parte dell’FMI sono aumentate esclusivamente per la valutazione al cambio
di fine esercizio.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Tavola 4
Rapporti con il Fondo monetario internazionale
(milioni di euro)
Variazioni
34.047
32.891
1.156
4.595
4.970
partecipazione
18.904
18.321
disponibilità del Fondo
-14.309
-13.351
1.578
1.186
Attivo
Crediti verso l’FMI (sottovoce 2.1)
a) posizione netta dell’Italia verso il Fondo
b) partecipazione al PRGT
c) partecipazione ai NAB
d) partecipazione all’RST
27.212
26.298
26.368
25.554
e) DSP
Passivo
Assegnazioni di DSP da parte dell’FMI (voce 8)
IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL BILANCIO DELLA BANCA D’ITALIA
La posizione del Paese nei confronti del Fondo monetario internazionale è
rappresentata nel bilancio della Banca d’Italia conformemente alle convenzioni
con il MEF. Nel dettaglio:
a) la posizione netta dell’Italia verso il Fondo (reserve tranche position, sottoscritta
in oro, DSP e valuta nazionale), pari a 4.595 milioni alla fine del 2024, è
costituita dalla differenza tra la quota di partecipazione al Fondo dell’Italia
(18.904 milioni, corrispondenti a 15.070 milioni di DSP) e le disponibilità
del Fondo depositate presso la Banca nel conto intestato allo stesso organismo
(14.309 milioni, corrispondenti a 11.407 milioni di DSP), alimentate dalla
quota di partecipazione sottoscritta nel tempo in valuta nazionale;
b) la partecipazione al PRGT, pari a 1.578 milioni (1.258 di DSP), è finalizzata
alla concessione di prestiti a lungo termine a condizioni agevolate a Stati con
squilibri strutturali di bilancia dei pagamenti;
c) i prestiti erogati al Fondo da parte dell’Istituto per conto dello Stato italiano
nell’ambito dei New Arrangements to Borrow (NAB), integralmente rimborsati
alla fine del 2024, sono finalizzati a rafforzare la capacità di prestito dell’FMI
per prevenire e gestire le crisi;
d) la partecipazione all’RST, pari a 662 milioni (528 di DSP), contribuisce al
finanziamento di investimenti a medio e a lungo termine per contenere i
rischi climatici e pandemici;
e) le disponibilità in DSP originano dalle assegnazioni effettuate dal Fondo a
partire dal 1969, in proporzione alla quota di partecipazione dell’Italia. Con
l’ultima assegnazione del 2021 (14.444 milioni), il totale assegnato all’Italia
è pari a 21.020 milioni di DSP; al netto degli utilizzi e dei nuovi acquisti,
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
le disponibilità alla fine del 2024 ammontavano a 21.693 milioni di DSP,
per un controvalore in euro di 27.212 milioni. Per l’ammontare assegnato è
iscritta, nei confronti del Fondo, una passività alla voce assegnazioni di DSP
da parte dell’FMI (voce 8), il cui controvalore in euro alla fine dell’esercizio
era pari a 26.368 milioni.
I titoli in valuta, classificati come non detenuti fino alla scadenza, sono aumentati da
38.850 a 41.728 milioni soprattutto per effetto dell’apprezzamento del dollaro statunitense
rispetto all’euro (tav. 5). Per la quasi totalità sono rappresentati da obbligazioni e certificati
di deposito emessi da Amministrazioni pubbliche estere e organismi internazionali. Per il
77 per cento sono denominati in dollari statunitensi, per il 7 per cento in yen giapponesi,
per il 6 per cento in sterline inglesi, per il 5 per cento in dollari australiani, per il 4 per
cento in dollari canadesi e per l’1 per cento in renminbi cinesi.
Tavola 5
Titoli in valuta – movimenti
(milioni di euro)
Non residenti
nell’area euro (1)
Residenti
nell’area euro (2)
Totale
Obbligazionari
Obbligazionari
Consistenze iniziali
38.297
38.850
Aumenti
39.374
39.521
36.996
37.099
rivalutazioni nette da prezzo (4)
rivalutazioni nette da cambio (4)
1.674
1.708
-36.581
-36.643
-36.191
-36.240
perdite nette
rivalutazioni nette da prezzo (4)
svalutazioni da prezzo (5)
svalutazioni da cambio (5)
41.090
41.728
acquisti (3)
premi e sconti
Diminuzioni
vendite e rimborsi (3)
Consistenze finali
(1) Sottovoce 2.2. – (2) Sottovoce 3.1. – (3) Comprendono gli adeguamenti al costo medio della valuta. – (4) In aumento/diminuzione dei
conti di rivalutazione. – (5) A carico del conto economico.
Le altre attività in valuta (sottovoci 2.3, 2.4, 3.2 e 3.3), denominate principalmente
in dollari statunitensi, yen e sterline, sono composte da depositi a termine (3.475 milioni),
conti correnti (3.354 milioni), operazioni temporanee (1.480 milioni) e banconote estere
(3 milioni).
Tra le altre passività in valuta (sottovoci 6.2 e 7.2), anch’esse denominate
essenzialmente in dollari statunitensi, rilevano in particolare le disponibilità delle
Pubbliche amministrazioni per la gestione del servizio di incassi e pagamenti in valuta
verso l’estero (834 milioni).
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
[2] Operazioni di politica monetaria
Nella tavola 6 sono riportate le consistenze alla fine dell’esercizio e i dati medi
annui delle operazioni di politica monetaria.
Tavola 6
Operazioni di politica monetaria
(milioni di euro)
Rifinanziamento a istituzioni creditizie
(voce 5) (1)
5.1 operazioni di rifinanziamento principali
5.2 operazioni di rifinanziamento
a più lungo termine
5.3 altre operazioni
di cui: operazioni di rifinanziamento
marginale
Totale
Titoli detenuti per finalità di politica
monetaria (sottovoce 7.1)
Saldi
Valori medi
Variazioni
1.867
3.859
3.011
11.494
140.305 -128.811
64.177
243.164 -178.987
22.857
149.801 -126.944
68.037
246.176 -178.139
590.627
656.798
629.156
683.038
11.363
9.496
-66.171
Variazioni
-53.882
Passività verso istituzioni creditizie
(voce 2)
2.1 conti correnti (inclusa riserva
obbligatoria)
19.339
20.344
-1.005
18.658
19.417
2.2 depositi overnight
103.256
168.359
-65.103
142.722
227.268
-84.546
2.3 altre passività
Totale
122.595
188.703
-66.108
161.380
246.685
-85.305
(1) Il collateral depositato presso la Banca d’Italia a garanzia delle operazioni di rifinanziamento a istituzioni creditizie ammontava al 31
dicembre 2024 a 189 miliardi (267 alla fine del 2023).
Le operazioni di rifinanziamento alle istituzioni creditizie (voce 5) sono diminuite
significativamente sia nel valore di fine esercizio (da 149.801 a 22.857 milioni) sia in quello
medio annuo (da 246.176 a 68.037 milioni), per effetto del rimborso delle TLTRO335.
A fine esercizio le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine erano rappresentate
esclusivamente da quelle con scadenza a tre mesi, aumentate da 2.912 a 11.494 milioni.
Anche le operazioni di rifinanziamento principali sono cresciute, sia nella consistenza
media sia nel valore di fine esercizio (da 9.496 a 11.363 milioni). Alla fine del 2024 la
quota dei fondi erogata alle istituzioni creditizie italiane sul totale dell’area dell’euro era pari
al 67 per cento (37 alla fine del 2023), a fronte di una chiave capitale del 16,02 per cento.
Le passività verso istituzioni creditizie (voce 2) si sono ridotte sia nella consistenza
di fine esercizio (da 188.703 a 122.595 milioni) sia in quella media annua (da 246.685
a 161.380 milioni). Alla fine del 2024 la quota di depositi detenuta dalle istituzioni
creditizie italiane sul totale dell’area dell’euro era pari al 4 per cento (5 alla fine del
2023) a fronte di una chiave capitale del 16,02 per cento.
Nel 2024 le istituzioni creditizie italiane hanno rimborsato 137.393 milioni.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
La consistenza a fine anno dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria
(sottovoce 7.1) è diminuita, passando da 656.798 a 590.627 milioni; è scesa anche
la consistenza media, seppure in misura inferiore rispetto ai saldi di fine esercizio.
Tali minori consistenze riflettono le decisioni del Consiglio direttivo della BCE di
interrompere i reinvestimenti dei titoli in scadenza dell’APP e di ridurre, nel secondo
semestre del 2024, quelli dei titoli del PEPP. Il dettaglio dei movimenti dei titoli detenuti
per finalità di politica monetaria (sottovoce 7.1) è riportato nella tavola 7.
Tavola 7
Titoli detenuti per finalità di politica monetaria (sottovoce 7.1) – movimenti
(milioni di euro)
Titoli obbligazionari
Totale
CBPP3
Consistenze iniziali
26.480
350.241
26.834
249.753
2.797
656.798
Aumenti
23.039
23.205
acquisti
23.039
23.200
premi e sconti netti
-5.039
-47.705
-4.506
-31.688
-89.376
-4.966
-46.992
-4.411
-29.961
-86.759
Diminuzioni
vendite e rimborsi
perdite nette (1)
covered government corporate
bonds
bonds
bonds
premi e sconti netti
-1.727
-2.612
Consistenze finali
21.441
302.536
22.328
241.104
2.748
590.627
(1) Perdite originate dalle vendite di titoli concertate a livello di Eurosistema; tali vendite sono effettuate per rispettare i limiti imposti dal
sistema di controllo dei rischi.
Conformemente alle decisioni del Consiglio direttivo, tutti i titoli acquistati
nell’ambito dei programmi di politica monetaria attualmente in essere sono valutati al
costo ammortizzato soggetto a impairment (cfr. Principi, criteri e schemi di bilancio)36.
Qualora sussistano indicatori di impairment, vengono condotte ulteriori analisi per
accertare eventuali impatti sui flussi di cassa attesi dei titoli considerati.
Le verifiche di fine esercizio condotte a livello di Eurosistema non hanno evidenziato
perdite da impairment. Il fondo per operazioni di politica monetaria – costituito nel
precedente esercizio a fronte di un titolo del programma PEPP corporate considerato
impaired – pari complessivamente a 43 milioni (di cui 7 di pertinenza della Banca d’Italia),
è stato interamente utilizzato in seguito alla vendita del titolo da parte della BCN che lo
aveva acquistato (cfr. anche Fondi di accantonamento e fondo rischi generali).
La tavola 8 riporta, solo per finalità di confronto, il valore di mercato dei titoli di
politica monetaria detenuti dalla Banca.
Ad eccezione di un ammontare non significativo di azioni, valutate a valori di mercato, detenute da una BCN
dell’Eurosistema a seguito della ristrutturazione del debito di un emittente.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Tavola 8
Titoli detenuti per finalità di politica monetaria (sottovoce 7.1) confronto con il valore di mercato
(milioni di euro)
Variazioni
Costo
ammortizzato
Valore di
mercato
Costo
ammortizzato
Valore di
mercato
Costo
ammortizzato
Valore di
mercato
CBPP3
PSPP government bonds
PEPP covered bonds
PEPP government bonds
PEPP corporate bonds
Totale
21.441
302.536
22.328
241.104
2.748
590.627
20.392
288.351
21.163
225.461
2.581
558.406
26.480
350.241
26.834
249.753
2.797
656.798
24.849
328.899
24.950
227.203
2.549
609.140
-5.039
-47.705
-4.506
-8.649
-66.171
-4.457
-40.548
-3.787
-1.742
-50.734
Alla fine dell’esercizio il valore di mercato dei titoli di politica monetaria
ammontava a 558.406 milioni. La differenza rispetto al valore di bilancio, negativa
per 32.221 milioni (-5 per cento), è riconducibile principalmente ai titoli pubblici del
PSPP e del PEPP e risulta in diminuzione rispetto alla fine del 2023, quando era pari a
-47.658 milioni (-7 per cento rispetto al valore di bilancio).
[3] Altre attività in euro verso istituzioni creditizie dell’area euro
La voce 6 dell’attivo, pari a 536 milioni (130 nel 2023), include prevalentemente
operazioni di reverse repo per l’attività diretta di securities lending e, in misura minore,
le disponibilità relative alla gestione del servizio di incassi e pagamenti in euro all’estero
per conto delle Pubbliche amministrazioni.
[4] Portafoglio titoli
I titoli dell’aggregato A (tavv. 9 e 10) sono costituiti esclusivamente da obbligazioni
in euro e sono esposti in relazione alla residenza dell’emittente:
nella voce 4 (attività in euro verso non residenti nell’area euro), che include
principalmente obbligazioni emesse da organismi internazionali;
nella sottovoce 7.2 (titoli in euro emessi da residenti nell’area euro – altri titoli),
costituita prevalentemente da titoli di Stato italiani e da titoli emessi da altri
Stati e da istituzioni pubbliche dell’area dell’euro;
nella voce 8 (crediti in euro verso la Pubblica amministrazione), che comprende i titoli
di Stato italiani assegnati all’Istituto in seguito al concambio ex lege 289/200237.
Nel corso dell’esercizio è giunto a scadenza l’ultimo titolo riveniente dalle cessate gestioni degli ammassi
obbligatori.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Tavola 9
Portafoglio titoli
(milioni di euro)
Variazioni
1. Titoli detenuti sino alla scadenza
a) di Stato e di istituzioni pubbliche (sottovoce 7.2)
b) altre obbligazioni (voce 4 e sottovoce 7.2)
c) di Stato da concambio e ammassi (voce 8)
72.922
58.606
1.301
13.015
74.694
60.265
1.270
13.159
-1.772
-1.659
2. Titoli diversi da quelli detenuti sino alla scadenza
a) di Stato e di istituzioni pubbliche (sottovoce 7.2)
b) altre obbligazioni (voce 4 e sottovoce 7.2)
Totale A
5.088
3.777
1.311
78.010
4.703
3.674
1.029
79.397
-1.387
48.250
47.041
46.967
45.844
1.283
1.197
21.508
20.482
1.026
17.567
3.941
69.758
147.768
17.258
3.224
67.449
146.846
2.309
A. TITOLI IN EURO (voci 4 e 8 e sottovoce 7.2)
B. TITOLI IN EURO E IN VALUTA A FRONTE DI RISERVE,
ACCANTONAMENTI E FONDI (sottovoce 10.1)
1. Titoli detenuti sino alla scadenza e altri investimenti
permanenti
a) di Stato e di istituzioni pubbliche
b) altre obbligazioni
c) azioni e partecipazioni
– di società ed enti controllati
– di altre società ed enti
– di altre società ed enti in valuta
d) ETF e quote di OICR
2. Titoli diversi da quelli detenuti sino alla
scadenza e da altri investimenti permanenti
a) azioni e partecipazioni di altre società
ed enti (in euro)
b) ETF e quote di OICR (in valuta)
Totale B
Totale (A+B)
Tavola 10
A. Titoli in euro – movimenti
(milioni di euro)
Totale
Titoli obbligazionari
detenuti sino alla scadenza
diversi da quelli detenuti sino
alla scadenza
voce 4
sottovoce 7.2
voce 8
voce 4
sottovoce 7.2
Consistenze iniziali
Aumenti
acquisti
rivalutazioni nette (1)
premi e sconti netti
1.270
60.265
6.104
6.104
13.159
4.072
79.397
7.596
7.565
Diminuzioni
vendite e rimborsi
trasferimenti
perdite nette
rivalutazioni nette (1)
premi e sconti netti
svalutazioni (2)
Consistenze finali
1.301
-7.763
-7.372
58.606
13.015
4.417
-8.983
-8.442
78.010
(1) In aumento/diminuzione dei conti di rivalutazione. – (2) A carico del conto economico.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
I titoli dell’aggregato B (tavv. 9 e 11) sono denominati in euro e in valuta
(prevalentemente dollari statunitensi). Gli investimenti in valuta estera effettuati
nell’ambito del portafoglio a fronte di riserve, accantonamenti e fondi costituiscono
un’autonoma posizione rispetto alle attività e passività in valuta (cfr. Oro, attività e
passività in valuta). L’aggregato è composto per il 68 per cento da titoli obbligazionari,
soprattutto titoli di Stato, e per il 32 per cento da azioni, partecipazioni, ETF e
quote di OICR. I titoli sono principalmente emessi da residenti in paesi dell’area
dell’euro; gli investimenti azionari riguardano quasi interamente titoli quotati.
Tavola 11
B. Titoli a fronte di riserve, accantonamenti e fondi (sottovoce 10.1) – movimenti
(milioni di euro)
Titoli
Azioni e partecipazioni
ETF e quote di OICR
obbligazionari
investimenti investimenti investimenti investimenti
permanenti
permanenti
permanenti
permanenti
Totale
Consistenze iniziali
46.261
17.258
3.224
67.449
Aumenti
5.631
1.474
1.606
8.805
5.354
7.013
Diminuzioni
vendite e rimborsi (2)
perdite nette
premi e sconti netti
svalutazioni da prezzo (5)
-4.438
-4.134
-1.165
-6.496
-5.833
Consistenze finali
47.454
17.567
3.941
69.758
acquisti (2)
trasferimenti
utili netti
rivalutazioni nette da prezzo (3)
adeguamenti da cambio (4)
(1) Classificati per la totalità come detenuti sino alla scadenza. – (2) Comprendono gli adeguamenti al costo medio della valuta. –
(3) In aumento/diminuzione dei conti di rivalutazione. – (4) Plusvalenze o minusvalenze che, al netto della valutazione delle relative
operazioni di copertura dal rischio di cambio, affluiscono rispettivamente ai conti di rivalutazione e nel conto economico tra le
svalutazioni. – (5) A carico del conto economico. Le svalutazioni sugli investimenti permanenti si riferiscono a perdite da impairment
rilevate su titoli azionari.
I titoli obbligazionari del portafoglio sono iscritti pressoché interamente (96 per
cento) nel comparto di quelli detenuti sino alla scadenza e quindi valutati al costo
ammortizzato soggetto a impairment. Le verifiche di fine esercizio condotte su questi
titoli, applicando i medesimi criteri stabiliti a livello di Eurosistema per i titoli di
politica monetaria, non hanno evidenziato perdite da impairment.
Valutando ai prezzi di mercato anche gli strumenti finanziari classificati come
detenuti sino alla scadenza, il valore complessivo del portafoglio (146.372 milioni)
risultava inferiore di 1.396 milioni rispetto al valore di bilancio. I titoli detenuti sino a
scadenza, il cui valore di libro (61.129 milioni) alla fine dell’esercizio era superiore alla
valutazione ai prezzi di mercato (56.250 milioni), erano rappresentati principalmente
da titoli di Stato.
Nel comparto degli investimenti permanenti del portafoglio sono incluse: (a) le
partecipazioni in società controllate e collegate (tav. 12; cfr. nella relazione sulla gestione
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
il paragrafo: Informazioni relative ai rapporti con le società controllate e collegate); (b) altre
partecipazioni in società non quotate; (c) quote di fondi di investimento specializzati nel
settore delle piccole e medie imprese italiane e in progetti infrastrutturali o funzionali
alla transizione climatica.
La Banca è socio unico nella società SIDIEF. Non si procede al consolidamento del
bilancio di tale società, in quanto l’Istituto non rientra tra gli enti previsti dall’art. 25
del D.lgs. 127/1991; il consolidamento sarebbe comunque irrilevante ai fini della
rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del
risultato economico dell’Istituto.
La Banca detiene inoltre:
una partecipazione dello 0,50 per cento nella società EuropaFi. Sulla base di
patti parasociali la Banca esercita su questa società, unitamente ad altre BCN
dell’Eurosistema partecipanti al capitale, un controllo secondo i principi
dell’in‑house providing contenuti nella direttiva UE/2014/24;
una partecipazione del 18,26 per cento nella società Valoridicarta; la governance
di tale società è regolata da un patto parasociale stipulato con l’Istituto Poligrafico
e Zecca dello Stato, detentore della restante quota del capitale. Anche in questo
caso la Banca esercita un controllo secondo i principi dell’in-house providing.
Tavola 12
Partecipazioni in società controllate e collegate
Dati alla fine del 2024
SOCIETÀ
Numero
di azioni
possedute
Dati della partecipata relativi
all’esercizio 2023 (milioni
di euro)
Percentuale di
Valore
partecipazione
di bilancio
al capitale (milioni di euro)
Patrimonio
netto (1)
Utili/Perdite
Società Italiana di Iniziative Edilizie e
Fondiarie spa – Roma
azioni da euro 1.000)
567.000
586,8
646,3
6.650
148,9
18,26
EuropaFi sas – Longues, Vic-le-Comte,
Francia
azioni da euro 100)
Valoridicarta spa – Roma (2)
azioni da euro 1)
(1) Comprensivo del risultato dell’esercizio. – (2) Il valore di bilancio è stato adeguato alla corrispondente frazione di patrimonio netto
della partecipata risultante dal bilancio 2023, rilevando un impairment per 570.386 euro.
Tra le altre partecipazioni in società non quotate figurano, nel comparto degli
investimenti permanenti, le azioni della Banca dei regolamenti internazionali,
denominate in DSP e valutate a prezzi e cambi storici; la partecipazione della Banca è
pari al 9,25 per cento del capitale di tale organismo.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
[5] Rapporti intra Eurosistema
Tavola 13
Rapporti con la BCE e con le altre BCN dell’area euro
(milioni di euro)
Variazioni
Attivo
9.1 partecipazione al capitale della BCE
9.2 crediti equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE
9.3 crediti connessi con l’operatività di TARGET
9.4 crediti netti derivanti dall’allocazione delle
banconote in euro all’interno dell’Eurosistema
9.5 altri crediti nell’ambito dell’Eurosistema (netti)
1.418
6.498
1.510
6.854
36.133
45.283
-9.150
Totale
44.049
53.647
-9.598
9.1 passività connesse con l’operatività di TARGET
9.2 passività nette derivanti dall’allocazione delle
banconote in euro all’interno dell’Eurosistema
9.3 altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)
415.924
520.875
-104.951
1.877
1.126
Totale
417.801
522.001
-104.200
Passivo
Nella tavola 13 è rappresentato il dettaglio delle attività e delle passività della
Banca verso l’Eurosistema e le relative variazioni intervenute nell’esercizio. Dal lato
dell’attivo:
il valore della partecipazione al capitale della BCE38 si è ridotto di 92 milioni per
effetto dell’adeguamento quinquennale della chiave capitale; tale adeguamento
è anche alla base della diminuzione di 356 milioni dei crediti equivalenti al
trasferimento delle riserve alla BCE39, determinati in proporzione alla partecipazione
sottoscritta.
Dal lato del passivo:
le passività connesse con l’operatività di TARGET ammontano a 415.924 milioni
(520.875 nel 2023) e rappresentano la posizione netta debitoria della Banca nel
sistema dei pagamenti TARGET;
Sulla base dell’art. 28 dello Statuto del SEBC, le BCN sono le sole sottoscrittrici e detentrici del capitale della
BCE. Le quote di partecipazione sono fissate conformemente allo schema stabilito dall’art. 29 dello Statuto,
adeguato con cadenza quinquennale, oppure nel caso si modifichi la composizione del SEBC. Alla fine del
2023 la quota di partecipazione della Banca al capitale della BCE era pari al 13,8165 per cento del capitale
sottoscritto; in seguito all’adeguamento quinquennale al 1° gennaio 2024, questa si è collocata al 13,0993
per cento. Considerando le sole BCN aderenti all’Eurosistema, in seguito all’adeguamento quinquennale la
percentuale di partecipazione si è ridotta dal 16,8518 al 16,0201 per cento.
I crediti equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE rappresentano il credito fruttifero, denominato in
euro e iscritto all’avvio della terza fase della UEM, a fronte del conferimento di oro, titoli esteri e valute. Ai
sensi dell’art. 30.2 dello Statuto del SEBC, i contributi delle BCN nella forma di trasferimento di riserve in
valuta alla BCE sono fissati in proporzione alla loro quota nel capitale sottoscritto.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
nelle altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette), pari a 1.877 milioni
(1.126 nel 2023), è incluso per 1.883 milioni il debito derivante dal
risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario rilevato nel 2024
(cfr. Commento alle voci del conto economico: Risultato netto della ridistribuzione
del reddito monetario); a ridurre parzialmente la sottovoce contribuisce il credito
di 6 milioni per la gestione dei prestiti della Commissione europea relativi allo
strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione legati
all’emergenza sanitaria (temporary Support to mitigate Unemployment Risks in an
Emergency, SURE).
[6] Altre attività
Nella voce altre attività confluiscono tutte le attività non classificabili nelle
precedenti voci di bilancio (tav. 14). La parte preponderante è costituita dai titoli
detenuti a investimento delle riserve, degli accantonamenti e dei fondi inclusi nella
sottovoce 10.1 (cfr. Portafoglio titoli).
Tavola 14
Altre attività (voce 10)
(milioni di euro)
Variazioni
10.1 attività finanziarie
70.320
71.335
-1.015
10.2 immobilizzazioni materiali e immateriali
1.582
1.648
10.3 imposte anticipate
5.121
2.719
2.402
10.4 diverse
8.481
12.025
-3.544
5.874
9.365
-3.491
cassa (monete in euro)
ratei e risconti attivi
altri investimenti a garanzia del TQP
partite da regolare
altre partite
Totale
1.143
1.326
1.518
85.504
87.727
-2.223
Nella sottovoce 10.1 sono inoltre comprese: (a) per 517 milioni le operazioni
di reverse repo e i margini corrisposti a garanzia di operazioni di repo effettuate con
intermediari finanziari non creditizi nell’ambito dell’attività diretta di securities
lending a valere sui programmi di politica monetaria (3.887 milioni nel 2023);
(b) per 45 milioni operazioni di reverse repo con intermediari creditizi nell’ambito
della medesima attività a valere sul portafoglio titoli della Banca (pari a zero nel
2023).
La composizione e i movimenti dell’anno delle immobilizzazioni materiali e
immateriali (sottovoce 10.2) sono illustrati nelle tavole 15, 16 e 17. Il valore di
mercato del patrimonio immobiliare della Banca stimato alla fine dell’anno risultava
di 1.932 milioni (2.003 alla fine del 2023).
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Tavola 15
Immobilizzazioni materiali (immobili) – movimenti
(milioni di euro)
Immobili a fini
istituzionali
Immobili a
investimento acc.ti a
garanzia del TQP (1)
Fabbricati Terreni (2) Fabbricati
Altri immobili (1)
Terreni
Fabbricati
Terreni
Totale
Consistenze iniziali lorde
Fondi di ammortamento
2.769
-2.401
4.029
-2.635
Consistenze iniziali nette
1.394
2.775
-2.470
3.972
-2.665
1.307
Aumenti
acquisti e spese incrementative
trasferimenti (costo)
altre variazioni (costo)
Diminuzioni
vendite e/o dismissioni (costo)
vendite e/o dismissioni (fondo amm.to)
ammortamenti
altre variazioni (costo)
Consistenze finali lorde
Fondi di ammortamento
Consistenze finali nette
(1) Immobili/terreni destinati alla vendita e/o non utilizzati e non più utilizzabili per finalità funzionali. – (2) I terreni, compresi quelli sui cui
insistono i fabbricati, non sono soggetti ad ammortamento.
Tavola 16
Immobilizzazioni materiali (altre) – movimenti
(milioni di euro)
Mobili
Impianti
Opere d’arte,
monete e
collezioni
Immob.ni
in corso e
acconti
Totale
Aumenti
acquisti e spese incrementative
trasferimenti (costo)
altri movimenti (costo)
Diminuzioni
vendite e/o dismissioni (costo)
vendite e/o dismissioni (fondo amm.to)
ammortamenti
altre variazioni (costo)
trasferimenti (costo)
Consistenze iniziali lorde
Fondi di ammortamento
Consistenze iniziali nette
Consistenze finali lorde
Fondi di ammortamento
Consistenze finali nette
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Tavola 17
Immobilizzazioni immateriali (sottovoce 10.2) – movimenti
(milioni di euro)
Procedure (1)
Canoni pluriennali Immobilizzazioni
per software in
in corso (1)
licenza d’uso
e acconti
Totale
Consistenze iniziali
Aumenti
acquisti e spese incrementative
trasferimenti
Diminuzioni
ammortamenti
trasferimenti
Consistenze finali
(1) Sviluppate nell’ambito dei progetti informatici dell’Eurosistema.
La composizione delle attività per imposte anticipate (sottovoce 10.3) è riportata
nella tavola 18.
Tavola 18
Imposte anticipate (sottovoce 10.3)
(milioni di euro)
Differenze
temporanee
Totale
Perdita fiscale esercizio 2024
8.538
2.348
2.348
Perdita fiscale esercizio 2023
8.035
2.210
2.210
8.034
2.209
2.209
ACE non dedotta esercizio 2023 (1)
Oneri maturati per il personale
e non erogati
Disallineamenti tra valori
civilistici e valori fiscali del
portafoglio azionario (2)
1.472
1.290
18.598
5.114
5.121
9.865
2.713
2.719
Altre
Totale
Differenze
temporanee
Totale
(1) Aiuto alla crescita economica (ACE). – (2) Differenze temporanee originate principalmente dalle svalutazioni civilistiche non deducibili.
Le attività per imposte anticipate iscritte alla fine del 2024 originano prevalentemente
dal riporto in avanti delle perdite fiscali ai fini Ires degli esercizi 2023 e 2024, ai sensi
dell’art. 84 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR)40.
Il regime di riporto delle perdite stabilito dall’articolo 84 del TUIR prevede che la perdita può essere computata
sine die in diminuzione del reddito dei periodi di imposta successivi in misura non superiore all’80 per cento
del reddito imponibile di ciascuno di essi e per l’intero importo che trova capienza in tale ammontare.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
L’iscrizione nello stato patrimoniale si basa sulla ragionevole certezza – tenuto
conto delle prospettive reddituali dell’Istituto – di generare imponibili positivi che
ne consentiranno il pieno recupero nei futuri esercizi.
Le attività per imposte anticipate hanno registrato una crescita netta di 2.402
milioni, per effetto:
del riporto nei periodi di imposta successivi della perdita fiscale ai fini Ires
dell’esercizio 2024, per 2.348 milioni;
dell’aumento, per 54 milioni, delle imposte anticipate derivanti da
altre componenti economiche, originato principalmente dal maggiore
disallineamento tra valori civilistici e valori fiscali del portafoglio azionario.
I movimenti dell’anno delle imposte anticipate sono illustrati nella tavola 41
del paragrafo: Commento alle voci del conto economico: Imposte sul reddito dell’esercizio
e sulle attività produttive.
Nella sottovoce diverse delle altre attività (sottovoce 10.4) sono inclusi anche
i ratei e risconti, riportati in dettaglio nella tavola 19, i quali diminuiscono
prevalentemente per l’azzeramento dei ratei relativi agli interessi sulle TLTRO3
interamente rimborsate nell’esercizio (cfr. il riquadro: Il tasso di interesse applicato alle
TLTRO3).
Tavola 19
Ratei e risconti attivi
(milioni di euro)
Variazioni
5.829
9.321
-3.492
5.353
5.566
interessi da operazioni di rifinanziamento
3.341
-3.317
interessi da titoli in valuta
interessi da attività diverse in valuta
5.874
9.365
-3.491
Ratei attivi
interessi da titoli in euro
altri
Risconti attivi
su spese di amministrazione
Totale
Nell’ambito della stessa sottovoce 10.4 sono allocati:
il totale di bilancio, pari a 1.143 milioni, del Fondo pensione complementare
a contribuzione definita per il personale assunto dal 28 aprile 1993, che trova
contropartita nella voce 10 altre passività. Il Fondo costituisce un patrimonio
separato sotto il profilo amministrativo e contabile ai sensi dell’art. 2117 del
Codice civile e la Banca ne gestisce gli investimenti rispettando i benchmark di
riferimento;
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
nelle altre partite, i crediti verso l’Amministrazione finanziaria, complessivamente
pari a 534 milioni per Ires, addizionale Ires e IRAP risultanti dalle dichiarazioni
fiscali relative al periodo di imposta 2023.
[7] Banconote in circolazione
La voce, che rappresenta la quota delle banconote in circolazione dell’Eurosistema
assegnata alla Banca d’Italia (cfr. Principi, criteri e schemi di bilancio), è diminuita nel
2024 di 8.877 milioni (da 242.975 a 234.098 milioni) per effetto della riduzione della
chiave capitale dell’Istituto. È risultato invece in lieve aumento (273 milioni) il valore delle
banconote effettivamente messe in circolazione dall’Istituto (da 197.692 a 197.965 milioni).
Poiché questo valore è stato inferiore a quello convenzionalmente attribuito, la
differenza, pari a 36.133 milioni, è iscritta come credito fruttifero di interessi verso
l’Eurosistema nella voce 9.4 dell’attivo crediti netti derivanti dall’allocazione delle
banconote in euro all’interno dell’Eurosistema.
[8] Passività in euro verso altri residenti nell’area euro
Le passività in euro verso altri residenti nell’area euro (tav. 20), pari a 26.468 milioni alla
fine del 2024 (57.397 nel 2023), si riferiscono principalmente ai depositi di controparti
diverse dalle istituzioni creditizie (21.598 milioni), soprattutto clearing houses, nonché
alle disponibilità del Fondo nazionale di risoluzione (cfr. il riquadro: Il Fondo nazionale
di risoluzione); la sottovoce 4.2 include anche operazioni di repo connesse con l’attività
diretta di securities lending per 1.855 milioni (6.974 alla fine del 2023).
Tavola 20
Passività in euro verso altri residenti nell’area euro (voce 4)
(milioni di euro)
Variazioni
4.1 Pubblica amministrazione
4.870
32.126
-27.256
4.744
31.989
-27.245
altre passività
4.2 altre controparti
21.598
25.271
-3.673
Totale
26.468
57.397
-30.929
disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria
Rispetto al 2023 le disponibilità del Tesoro sono diminuite sia nel saldo di fine esercizio,
sia in quello medio annuo (quest’ultimo è passato da 13.719 a 7.803 milioni). A tale riduzione
ha contribuito il maggiore ricorso del MEF a operazioni di pronti contro termine garantite da
titoli di Stato, strumento che da qualche anno rende più dinamica la gestione della liquidità.
Nella sottovoce 4.1 sono incluse anche altre passività verso la Pubblica amministrazione
(126 milioni), costituite esclusivamente da posizioni debitorie detenute a fronte di anticipi
ricevuti per la gestione del servizio di incassi e pagamenti in euro verso l’estero.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
I DEPOSITI GOVERNATIVI
La materia dei depositi governativi presso le banche centrali dell’Eurosistema
è disciplinata dagli atti di indirizzo BCE/2014/8 e BCE/2019/7 (e successive
modificazioni) e dalla decisione BCE/2024/11. In particolare, è previsto che i
depositi governativi a vista e quelli a tempo determinato siano remunerati per
l’intera consistenza a un tasso non superiore, rispettivamente, allo Euro short-term
rate (€STR) e al tasso OIS (overnight index swap) basato sul tasso €STR con scadenza
corrispondente, entrambi ridotti di 20 punti base.
In precedenza vigeva una soglia di remunerazione con un limite superiore pari
allo zero per cento, in un contesto di tassi positivi sulle giacenze oltre la soglia.
Transitoriamente, nel periodo compreso tra il 14 settembre 2022 e il 30 aprile 2023,
a seguito della decisione BCE/2022/30, è stato applicato un tasso di remunerazione
pari al minore tra il tasso sui depositi overnight e il tasso €STR; la decisione è
stata adottata al fine di incentivare una riduzione graduale e ordinata dei depositi
governativi, minimizzando così il rischio di effetti negativi sul funzionamento del
mercato repo e assicurando la regolare trasmissione della politica monetaria.
[9] Passività in euro verso non residenti nell’area euro
La voce, pari a 19.008 milioni (7.108 nel 2023), include per 334 milioni (687 nel
2023) i depositi della clientela dei servizi di gestione delle riserve in euro (Eurosystem Reserve
Management Services, ERMS)41 e per 18.674 milioni (6.421 nel 2023) altri depositi di clientela
istituzionale non residente per conto della quale la Banca svolge servizi di investimento.
[10] Altre passività
La voce comprende le componenti elencate nella tavola 21. I ratei e risconti passivi
sono dettagliati nella tavola 22.
Nella voce è inclusa, per 140 milioni, la posta speciale per la stabilizzazione dei
dividendi, alimentata con utili netti. La costituzione di tale posta è stata deliberata
dall’Assemblea dei Partecipanti del 31 marzo 2017 con l’obiettivo di agevolare
l’attuazione della politica dei dividendi42. La variazione dell’anno è dovuta all’utilizzo
di 140 milioni per integrare il dividendo di 200 milioni riconosciuto ai Partecipanti a
valere sull’utile netto relativo all’esercizio 2023.
Le BCN dell’Eurosistema possono offrire, secondo un quadro di regole e di condizioni economiche
armonizzate, servizi di gestione delle riserve in euro a banche centrali e organismi governativi di paesi che non
hanno adottato tale valuta, nonché a organismi internazionali.
Nel 2015 il Consiglio superiore aveva espresso l’orientamento di mantenere, per i successivi esercizi, il
dividendo annuale entro un intervallo compreso di norma fra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla
capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca. Nella delibera del 31 marzo 2017
si è stabilito che la posta speciale può essere alimentata annualmente per un importo pari alla differenza tra il
limite superiore di tale intervallo (380 milioni) e il dividendo posto in distribuzione.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Tavola 21
Altre passività (voce 10)
(milioni di euro)
Vaglia cambiari
Ratei e risconti passivi
Posta speciale per stabilizzazione dividendi
Partite da regolare
Altre partite
Totale
Variazioni
1.143
2.249
3.734
3.413
4.994
-1.164
-1.260
Tavola 22
Ratei e risconti passivi
(milioni di euro)
Ratei passivi
interessi su depositi di politica monetaria
interessi su passività in valuta
altri
Risconti passivi
Totale
Variazioni
Le altre partite comprendono il debito per gli interessi passivi sui saldi TARGET
maturati alla fine dell’esercizio e da regolare in quello successivo, in significativa
diminuzione rispetto al 2023.
[11] Fondi di accantonamento e fondo rischi generali
Le consistenze e i movimenti dei fondi di accantonamento (voce 11) sono riportati
nelle tavole 23, 24 e 25, mentre quelli del fondo rischi generali (voce 13) nella tavola 26.
Tavola 23
Fondi per il personale (sottovoce 11.1) – movimenti
(milioni di euro)
a garanzia del TQP
Fondo oneri
per il personale
per TFR (1)
Totale
Consistenze iniziali
Aumenti
accantonamento dell’esercizio
6.691
6.947
Diminuzioni
utilizzo dell’esercizio
altre variazioni in diminuzione
6.691
6.969
Consistenze finali
(1) Include il TFR del personale a contratto e quello dei dipendenti maturato precedentemente all’adesione al Fondo pensione complementare.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
I fondi per il personale (sottovoce 11.1) ammontano nel complesso a 6.969 milioni.
In particolare:
la voce relativa agli accantonamenti a garanzia del TQP resta invariata nell’esercizio;
l’eccedenza, pari a 97 milioni, rispetto al complesso degli impegni per pensioni e
indennità di fine rapporto stimati al 31 dicembre 2024, rimane prudentemente
allocata nella voce;
il fondo oneri per il personale aumenta di 22 milioni. L’incremento è riconducibile,
in particolare, ad alcune componenti retributive ancora da corrispondere, tra le
quali rileva l’adeguamento della retribuzione all’IPCA (al netto dei prezzi dei
beni energetici importati). Il fondo include anche, per complessivi 46 milioni
(41 nell’esercizio precedente), gli accantonamenti per prestazioni una tantum da
liquidare all’atto della cessazione dal servizio in favore dei dipendenti assunti dal 28
aprile 1993 aderenti al Fondo pensione complementare a contribuzione definita.
Tavola 24
Altri fondi (sottovoce 11.2) – movimenti
(milioni di euro)
Fondo
assicurazione
danni
Fondo
imposte (1)
Fondo su operazioni
di politica monetaria
Eurosistema
Totale
Consistenze iniziali
Aumenti
accantonamento dell’esercizio
altre variazioni in aumento
Diminuzioni
utilizzo dell’esercizio
altre variazioni in diminuzione
Consistenze finali
(1) Il fondo imposte accoglie le passività per imposte differite ai fini Ires e IRAP. La variazione della fiscalità differita è inclusa nelle altre
variazioni.
Nel 2023, nell’ambito degli altri fondi (sottovoce 11.2), era stato costituito il fondo
per rischi su operazioni di politica monetaria a fronte di una perdita da impairment di
43 milioni rilevata a livello di Eurosistema su un titolo del programma PEPP corporate
detenuto da una BCN in regime di condivisione dei rischi.
Nel 2024 questo titolo è stato venduto e il fondo costituito dalla Banca in proporzione
alla rispettiva chiave capitale, pari a 7 milioni, è stato interamente utilizzato (cfr. il
paragrafo: Commento alle voci del conto economico: Risultato netto della ridistribuzione del
reddito monetario).
Il fondo imposte accoglie esclusivamente le passività per imposte differite, il cui
dettaglio è riportato nella tavola 25. I movimenti dell’anno delle imposte differite sono
illustrati nella tavola 42 del paragrafo: Commento alle voci del conto economico: Imposte sul
reddito dell’esercizio e sulle attività produttive.
Il fondo rischi generali (voce 13) presidia i rischi finanziari e operativi, tra i quali rientrano
anche quelli relativi alle controversie legali. Nell’anno la sua consistenza è diminuita di
5.800 milioni per fare fronte alla perdita lorda dell’esercizio (tav. 26). Anche dopo questo
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
utilizzo, il livello di copertura dei rischi si mantiene adeguato nel medio termine, considerando
il ridimensionamento del bilancio e le prospettive reddituali positive già a partire dal 2025.
Tavola 25
Imposte differite
(milioni di euro)
Differenze
temporanee
Totale
Differenze
temporanee
Totale
Disallineamenti tra valori civilistici e
valori fiscali degli immobili (1)
Altre
Totale
(1) Differenze temporanee nette relative al complesso degli immobili dell’Istituto.
Tavola 26
Fondo rischi generali (voce 13) – movimenti
(milioni di euro)
Consistenze iniziali
Aumenti
accantonamento dell’esercizio
29.614
35.214
Diminuzioni
utilizzo dell’esercizio
-5.800
-5.800
-5.600
-5.600
Consistenze finali
23.814
29.614
[12] Conti di rivalutazione
La voce accoglie le plusvalenze non realizzate derivanti dalla valutazione ai prezzi e
tassi di mercato di oro, valute, titoli e operazioni a termine (cfr. Oro, attività e passività in
valuta e Portafoglio titoli). Le rivalutazioni nette si riferiscono soprattutto all’apprezzamento
dell’oro e, in misura minore, delle attività nette in valuta (tav. 27).
Tavola 27
Conti di rivalutazione (voce 12)
(milioni di euro)
Consistenze iniziali
Rivalutazioni nette
Consistenze finali
Rivalutazioni da cambio
di cui: oro
attività nette in valuta
attività finanziarie a fronte di riserve,
accantonamenti e fondi
132.108
127.818
4.287
53.215
50.706
2.376
185.323
178.524
6.663
Rivalutazioni da prezzo
di cui: titoli in valuta
titoli in euro
attività finanziarie a fronte di riserve,
accantonamenti e fondi
Totale
7.738
8.452
7.428
139.846
53.929
8.226
193.775
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
[13] Capitale e riserve
La voce si compone come illustrato nella tavola 28.
Tavola 28
Capitale e riserve (voce 14)
(milioni di euro)
Variazioni
14.1 Capitale
7.500
7.500
14.2 Riserve statutarie
11.064
11.064
ordinaria
6.469
6.469
straordinaria
4.595
4.595
14.3 Altre riserve
7.740
7.740
per rivalutazione monetaria (1)
3.813
3.813
fondo speciale rinnovamento immobilizzazioni materiali
1.805
1.805
avanzo di confluenza UIC D.lgs. 231/2007
2.122
2.122
26.304
26.304
Totale
(1) L. 72/1983, L. 408/1990, L. 413/1991, L. 342/2000, L. 266/2005.
Lo Statuto della Banca prevede che i diritti patrimoniali dei Partecipanti
siano limitati in via esclusiva al valore del capitale e ai dividendi; questi ultimi non
possono eccedere annualmente la misura del 6 per cento del capitale stesso. Le riserve
patrimoniali, indipendentemente dalla loro origine, possono essere utilizzate solo per
la copertura di eventuali perdite d’esercizio.
Nel corso del 2024 sono intervenute variazioni nella compagine dei Partecipanti
al capitale della Banca d’Italia; in particolare, si sono aggiunti una banca e un istituto
di assicurazione, mentre sono uscite due banche (in esito a fusioni per incorporazione)
e due imprese di assicurazione (una a seguito di fusione per incorporazione, l’altra
per liquidazione coatta amministrativa). Le operazioni perfezionate nell’anno hanno
comportato il trasferimento di circa lo 0,86 per cento del capitale della Banca.
Tavola 29
Quote di partecipazione al capitale
A fine 2024
DETENTORI
A fine 2023
Quote
Percentuale di
partecipazione
al capitale
Quote
Percentuale di
partecipazione
al capitale
Banche
144.719
142.999
Enti e istituti di previdenza e assistenza
94.180
96.000
Fondi pensione
17.640
17.640
Imprese di assicurazione
17.940
17.940
Fondazioni bancarie
25.521
25.421
Totale
300.000
100,0
300.000
100,0
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Al 31 dicembre 2024 i Partecipanti al capitale erano 17143. La composizione dei detentori
e le relative percentuali di partecipazione al capitale sono illustrate nella tavola 29.
Alla chiusura dell’esercizio 2024 non risultavano Partecipanti con un numero
complessivo di quote superiore al limite del 5 per cento stabilito dallo Statuto (cfr. nella
relazione sulla gestione: Il capitale dell’Istituto).
Impegni, garanzie rilasciate e altri conti d’ordine
Gli impegni e le garanzie rilasciate dalla Banca sono esposti nella tavola 30, che
riporta anche il totale dei titoli e valori di terzi in deposito presso l’Istituto, nonché
il totale di bilancio del Fondo nazionale di risoluzione costituito presso la Banca
d’Italia ai sensi dell’art. 78 del D.lgs. 180/2015 (cfr. il riquadro: Il Fondo nazionale
di risoluzione).
Tavola 30
Impegni e garanzie rilasciate
(milioni di euro)
Variazioni
Ordini in corso
1.332
di acquisto
di vendita
Operazioni a termine
3.399
4.446
-1.047
vendite a termine di valuta
2.171
2.602
acquisti a termine di valuta
1.199
1.070
futures
Impegni
34.632
35.037
34.375
34.789
Garanzie prestate
2.532
7.247
-4.715
Titoli e valori di terzi in deposito presso l’Istituto
82.237
94.310
-12.073
Totale di bilancio del Fondo nazionale di risoluzione (1)
Impegni del Fondo pensione complementare (2)
124.500
141.826
-17.326
verso l’FMI per concessione prestiti
altri
Totale
(1) Tiene conto degli ultimi dati disponibili. – (2) Operazioni di vendite a termine di valuta e di titoli.
Gli impegni verso l’FMI per la concessione di prestiti riguardano le iniziative
previste dal Fondo per finanziamenti da erogare per conto dello Stato italiano. Gli altri
impegni includono principalmente le somme da versare per la sottoscrizione di quote
di fondi di investimento.
Erano diventati 174 al 19 febbraio 2025, ultima data utile per acquistare quote con il diritto al dividendo del 2024.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Il valore di mercato dei titoli prestati dalla Banca d’Italia attraverso i
programmi automatici di prestito titoli, gestiti da intermediari specializzati, era
pari alla fine del 2024 a 817 milioni di dollari per i titoli in valuta e a 14.132
milioni di euro per i titoli detenuti per finalità di politica monetaria. Alla fine
dell’esercizio il valore di mercato dei titoli prestati attraverso l’attività diretta
di securities lending ammontava invece a 2.798 milioni per i titoli detenuti per
finalità di politica monetaria e a 460 milioni per quelli presenti nel portafoglio di
investimento denominato in euro44.
IL FONDO NAZIONALE DI RISOLUZIONE
Il D.lgs. 180/2015, nel recepire la direttiva UE/2014/59 sul risanamento e la
risoluzione delle banche (Bank Recovery and Resolution Directive, BRRD), ha
previsto l’istituzione di uno o più fondi di risoluzione italiani volti a consentire
il finanziamento delle azioni di risoluzione di intermediari finanziari in
dissesto. Questi fondi, alimentati principalmente con i contributi versati dagli
intermediari, forniscono all’autorità preposta le risorse finanziarie necessarie per
poter realizzare gli interventi di risoluzione. La Banca d’Italia è stata designata
come autorità nazionale di risoluzione. Sul piano organizzativo è stata costituita,
all’interno dell’Istituto e alle dirette dipendenze del Direttorio, l’Unità di
risoluzione e gestione delle crisi, alla quale spetta il compito di predisporre e
attuare le misure di risoluzione. Con provvedimento della Banca d’Italia del
18 novembre 2015 è stato istituito presso la Banca stessa il Fondo nazionale di
risoluzione delle crisi. Il Fondo costituisce un patrimonio autonomo e distinto a
tutti gli effetti da quello della Banca e da ogni altro dalla stessa gestito, nonché
dal patrimonio di ciascun soggetto che ha fornito le risorse raccolte nel Fondo
stesso. Per esigenze di trasparenza informativa, è previsto l’obbligo di redigere un
rendiconto annuale sull’attività del Fondo, sottoposto a revisione contabile dal
medesimo revisore indipendente che verifica il bilancio della Banca e pubblicato
entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento1. I costi operativi e
di funzionamento dell’Unità sono compresi tra i costi dell’Istituto, così come i
costi indiretti funzionali all’attività di risoluzione. Al Fondo è stata riconosciuta
un’autonoma soggettività tributaria ai fini Ires e IRAP.
Il Collegio sindacale della Banca svolge funzioni di controllo sull’amministrazione e sull’osservanza delle
norme, vigila sull’adeguatezza dell’assetto contabile del Fondo ed esamina il rendiconto – senza alcun
pregiudizio per l’attività svolta dal revisore esterno – redigendo allo scopo una propria relazione.
L’attività diretta di prestito titoli a valere sui programmi di politica monetaria è leggermente diminuita
nel 2024 rispetto all’anno precedente a causa del miglioramento delle condizioni del mercato repo; tale
miglioramento è riconducibile alla maggiore disponibilità di titoli sul mercato (a seguito della riduzione degli
acquisti di titoli da parte dell’Eurosistema) e dei rimborsi delle TLTRO3.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Commento alle voci del conto economico
[14] Interessi passivi netti
Anche nel 2024 gli interessi netti45 sono risultati negativi, sebbene in miglioramento
di 369 milioni rispetto al 2023 (da -5.675 a -5.306 milioni). Nello specifico, gli
interessi netti in euro e quelli in valuta sono aumentati rispettivamente di 219 milioni
(da -7.742 a -7.523) e di 150 milioni (da 2.067 a 2.217)46.
Gli interessi attivi sono stati pari a 22.414 milioni (tav. 31), in diminuzione di
5.065 milioni rispetto al 2023.
Tavola 31
Interessi attivi (sottovoce 1.1)
(milioni di euro)
Titoli in euro
di cui: SMP
CBPP3
PSPP government bonds
PEPP corporate bonds
PEPP government bonds
titoli di Stato concambio ex lege 289/2002
altri titoli obbligazionari
Operazioni di rifinanziamento principali
Variazioni
14.614
14.401
7.430
4.172
1.658
8.124
3.224
1.636
Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine
2.586
7.702
-5.116
Crediti intra Eurosistema
1.760
2.107
Diversi in euro
Titoli in valuta
1.525
1.484
Crediti verso l’FMI
1.278
1.261
Diversi in valuta
22.414
27.479
-5.065
Totale
Gli interessi attivi sui titoli in euro sono stati pari a 14.614 milioni. Quelli sui
titoli di politica monetaria (12.241 milioni) sono aumentati di 189 milioni per effetto
del rialzo dei tassi medi di rendimento – in particolare dei titoli governativi del PEPP –
nonostante le minori consistenze medie.
Gli interessi attivi sulle operazioni di rifinanziamento principali sono cresciuti da
129 a 155 milioni per la maggiore consistenza media.
Gli interessi passivi netti (voce 1) rappresentano il saldo degli interessi attivi e di quelli passivi maturati
nell’esercizio con esclusione di quelli sulle attività finanziarie detenute a fronte di riserve, accantonamenti e
fondi, esposti nella voce 6.
Gli interessi netti in valuta si riferiscono: al dollaro statunitense per 1.608 milioni (1.508 nel 2023), ai DSP
per 284 milioni (271 nel 2023), alla sterlina inglese per 150 milioni (126 nel 2023), al dollaro australiano per
93 milioni (82 nel 2023), al dollaro canadese per 62 milioni (62 anche nel 2023), al renminbi cinese per 14
milioni (14 anche nel 2023) e allo yen giapponese per 6 milioni (4 nel 2023).
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Gli interessi sulle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, relativi
prevalentemente alle TLTRO3, hanno invece registrato una marcata flessione (da 7.702
a 2.586 milioni) dovuta al rimborso delle operazioni (cfr. il riquadro: Il tasso di interesse
applicato alle TLTRO3).
IL TASSO DI INTERESSE APPLICATO ALLE TLTRO3
Il tasso di interesse applicato alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a
più lungo termine (TLTRO3) è stato fissato sulla base di un meccanismo di incentivi
stabilito dal Consiglio direttivo della BCE con l’obiettivo di preservare condizioni
creditizie favorevoli per l’economia reale.
Fino al 22 novembre 2022 il tasso di interesse per ciascuna operazione è variato tra
quello medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema e quello
medio sui depositi overnight, per la durata della rispettiva operazione TLTRO3,
fatta eccezione per i periodi compresi tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2021
(special interest rate period) e tra il 24 giugno 2021 e il 23 giugno 2022 (additional
special interest rate period), in cui è stato applicato un tasso di interesse inferiore di 50
punti base. In tali periodi speciali il tasso applicato alle banche che hanno raggiunto
gli obiettivi di erogazione del credito non poteva mai essere superiore al -1 per cento.
I tassi di interesse effettivi per ciascuna controparte sono stati conosciuti solo alla
scadenza o al rimborso anticipato di ciascuna operazione; prima di allora una stima
attendibile è stata possibile solo nella misura in cui i dati relativi ai tassi di interesse
calcolati sulla base dell’erogazione di prestiti in determinati periodi di osservazione
fossero già stati comunicati alle controparti.
Il 27 ottobre 2022 il Consiglio direttivo ha deciso che, dal 23 novembre 2022 fino
alla data di scadenza o di rimborso anticipato di ciascuna operazione TLTRO3 in
essere, il tasso di interesse sarebbe stato indicizzato alla media dei tassi di riferimento
della BCE applicabili in questo periodo.
Sono diminuiti, da 2.107 a 1.760 milioni, anche gli interessi attivi intra Eurosistema
per la riduzione di quelli sui crediti netti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro
all’interno dell’Eurosistema, passati da 1.877 a 1.526 milioni, a fronte della flessione della
consistenza del credito della Banca; tale flessione ha più che compensato l’incremento degli
interessi sui crediti equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE (passati da 225 a 232
milioni), dovuto al livello mediamente più elevato del tasso di remunerazione nell’anno
(cfr. il paragrafo: Commento alle voci dello stato patrimoniale: Rapporti intra Eurosistema)47.
I saldi derivanti dall’allocazione delle banconote all’interno dell’Eurosistema sono remunerati al tasso
marginale di interesse delle operazioni di rifinanziamento principali. I crediti equivalenti al trasferimento
delle riserve alla BCE sono remunerati anch’essi in base al tasso marginale di interesse delle operazioni di
rifinanziamento principali, ridotto tuttavia del 15 per cento per tenere conto della parte di riserve trasferite
rappresentata dall’oro, componente infruttifera. Dal 1° gennaio 2025 sarà applicato per entrambe le posizioni
il tasso sulle operazioni di deposito presso l’Eurosistema in sostituzione del tasso marginale di interesse delle
operazioni di rifinanziamento principali (cfr. il paragrafo: Eventi successivi alla chiusura del bilancio).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Gli interessi diversi in euro, pari a 67 milioni (53 nel 2023), sono costituiti
prevalentemente dagli interessi attivi sulle operazioni di reverse repo connesse con
l’attività diretta in prestito titoli.
Gli interessi sui titoli in valuta sono aumentati rispetto all’esercizio precedente (da 1.484
a 1.525 milioni) per effetto dei maggiori tassi di rendimento48. Analogamente sono cresciuti
anche gli interessi sui crediti verso l’FMI (da 1.261 a 1.278 milioni) e quelli sulle altre attività
in valuta (da 342 a 429 milioni, relativi principalmente a depositi in dollari statunitensi).
Gli interessi passivi sono stati pari a 27.720 milioni (tav. 32), in diminuzione di
5.434 milioni nel confronto con il 2023.
Tavola 32
Interessi passivi (sottovoce 1.2)
(milioni di euro)
Depositi di riserva delle banche in conto corrente
Variazioni
5.498
7.442
-1.944
Depositi dello Stato
Altri depositi in euro
1.031
Saldo passivo TARGET
Depositi overnight delle banche
19.797
22.769
-2.972
Diversi in euro
Assegnazioni di DSP da parte dell’FMI
Diversi in valuta
Totale
27.720
33.154
-5.434
La significativa contrazione degli interessi sul saldo passivo TARGET (da 22.769
a 19.797 milioni) è dipesa dalla riduzione della consistenza media, solo in parte
compensata dal più elevato tasso medio di remunerazione49.
Sono scesi in misura rilevante anche gli interessi sui depositi overnight delle
banche (da 7.442 a 5.498 milioni), per le minori consistenze medie nell’anno;
i depositi di riserva in conto corrente non sono stati remunerati per l’intero esercizio50.
Gli interessi attivi sono stati rilevati sui titoli in valuta denominati in: dollari statunitensi per 1.269 milioni
(1.234 nel 2023), sterline inglesi per 94 milioni (104 nel 2023), dollari australiani per 82 milioni (70 nel
2023), dollari canadesi per 61 milioni (61 nel 2023), renminbi cinesi per 14 milioni (14 anche nel 2023)
e yen giapponesi per 5 milioni (1 nel 2023).
Fino al 31 dicembre 2024 la posizione relativa all’operatività di TARGET è stata remunerata al tasso marginale
di interesse delle operazioni di rifinanziamento principali, ad eccezione dei saldi riferibili al regolamento delle
operazioni con la BCE sui programmi di finanziamento in valuta a controparti dell’area dell’euro che non
sono remunerati. Dal 1° gennaio 2025 tale posizione è invece remunerata al tasso sulle operazioni di deposito
presso l’Eurosistema (cfr. il paragrafo: Eventi successivi alla chiusura del bilancio).
A decorrere dal 20 settembre 2023, il Consiglio direttivo ha deciso di azzerare la remunerazione della
riserva obbligatoria, allo scopo di preservare l’efficacia della politica monetaria e, al contempo, migliorarne
l’efficienza attraverso la riduzione degli interessi da corrispondere alle banche. I depositi in conto corrente
detenuti in eccesso rispetto agli obblighi di riserva vengono invece remunerati al più basso tra il tasso sui
depositi overnight e zero.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
La flessione degli interessi passivi sulle disponibilità del Tesoro per il servizio
di tesoreria (da 649 a 269 milioni) riflette sia la diminuzione degli interessi (da
418 a 269 milioni)51 per la minore consistenza media, sia il venire meno di quelli
integrativi da corrispondere al Tesoro (231 milioni nel 202352; cfr. il paragrafo:
Commento alle voci dello stato patrimoniale: Passività in euro verso altri residenti
nell’area euro e il riquadro: I depositi governativi).
Gli interessi sugli altri depositi in euro, passati da 778 a 1.031 milioni sia per
le maggiori consistenze medie sia per l’incremento dei tassi medi di rendimento,
sono costituiti in prevalenza dagli interessi passivi sui depositi di controparti
residenti diverse dalle istituzioni creditizie, sui depositi della clientela ERMS e su
quelli degli altri clienti istituzionali non residenti (cfr. i paragrafi: Commento alle
voci dello stato patrimoniale: Passività in euro verso altri residenti nell’area euro e
Passività in euro verso non residenti nell’area euro).
Gli interessi diversi in euro, pari a 110 milioni (88 nel 2023), includono
soprattutto interessi passivi sulle operazioni di repo connesse con l’attività diretta
in prestito titoli.
Gli interessi corrisposti sulle assegnazioni di DSP da parte dell’FMI sono
aumentati (da 990 a 994 milioni), mentre quelli sulle altre passività in valuta sono
scesi (da 30 a 21 milioni).
[15] Risultato netto da operazioni finanziarie e svalutazioni
Il risultato netto realizzato su operazioni finanziarie è stato positivo per 67
milioni, in calo di 203 rispetto all’esercizio precedente (270 milioni nel 2023;
tav. 33). La variazione riflette in particolare la riduzione degli utili da negoziazione
in cambi (da 348 a 76 milioni)53, solo in parte compensata dalle minori perdite
realizzate sui titoli in valuta (da 55 a 3 milioni).
Sono aumentate le svalutazioni sulle attività nette in valuta, sia da prezzo,
principalmente per il rialzo dei rendimenti registrato nel 2024 sui titoli in dollari
statunitensi54, sia da cambio, in particolare in dollari australiani e yen giapponesi
(cfr. il paragrafo: Commento alle voci dello stato patrimoniale: Oro, attività e
passività in valuta).
Dal 1° maggio 2024 è applicato il tasso €STR ridotto di 20 punti base.
Gli interessi integrativi erano riconosciuti al Tesoro ai sensi del DPR 398/2003 (Testo unico delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di debito pubblico) e venivano calcolati come differenza tra il flusso
reddituale dei titoli a suo tempo acquisiti dalla Banca per la costituzione del conto disponibilità del Tesoro
e non ancora giunti a scadenza e la remunerazione del conto per un equivalente ammontare. Dall’esercizio
2024 è cessato il riconoscimento al Tesoro degli interessi integrativi a seguito del completo rimborso dei
suddetti titoli alla fine di dicembre del 2023.
In particolare, gli utili in cambi in dollari statunitensi sono passati da 305 a 61 milioni di euro.
Le svalutazioni da prezzo sui titoli in dollari statunitensi sono passate da 78 a 215 milioni di euro.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Tavola 33
Risultato netto da operazioni finanziarie e svalutazioni (voce 2)
(milioni di euro)
Variazioni
da negoziazione in cambi
da negoziazione su titoli in euro
da negoziazione su titoli in valuta
su contratti derivati
su altre operazioni
Utili (+) e perdite (-) realizzati su operazioni finanziarie
Svalutazioni (-) di attività e posizioni finanziarie
da cambio
da prezzo
– titoli in euro
– titoli in valuta
Totale
[16] Risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario
Il risultato netto del 2024 (voce 3), negativo per 1.876 milioni, è la somma
delle seguenti componenti:
il risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario del 2024,
negativo per 1.872 milioni (-1.130 milioni nel 2023). Questo importo
rappresenta la differenza tra il reddito monetario ridistribuito alla Banca
d’Italia, corrispondente a 7.215 milioni55, e quello dalla stessa accentrato,
pari a 9.087 milioni (cfr. il riquadro: Il reddito monetario);
l’effetto, negativo per 11 milioni, della rideterminazione degli importi relativi
a esercizi precedenti; questa è dovuta principalmente alla quota di pertinenza
dell’Istituto della perdita realizzata con la vendita nell’esercizio 2024 di
un titolo considerato impaired detenuto da una BCN dell’Eurosistema
nell’ambito del programma PEPP corporate (cfr. i paragrafi: Operazioni di
politica monetaria e Fondi di accantonamento e fondo rischi generali);
l’effetto, positivo per 7 milioni, dovuto all’integrale utilizzo del fondo
costituito nel 2023, a parziale copertura della perdita sopra menzionata.
Comprende la quota di competenza della Banca nella perdita realizzata dall’Eurosistema in relazione alla
ristrutturazione avvenuta nel 2024 del debito di un emittente i cui titoli erano detenuti da una BCN
nell’ambito dei programmi a rischio condiviso CSPP e PEPP corporate.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
Il peggioramento di 742 milioni del risultato netto della ridistribuzione
del reddito monetario del 2024 riflette una crescita del reddito ridistribuito alla
Banca (+346 milioni) inferiore rispetto a quella del reddito accentrato dall’Istituto
(+1.088 milioni). I fattori che hanno concorso alla variazione negativa sono
illustrati nella tavola 34.
Tavola 34
Scomposizione del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario
(milioni di euro)
Reddito monetario
Totale
Accentrato Ridistribuito
Eurosistema dalla Banca alla Banca
Risultato
netto
(B-A)
Totale
Accentrato Ridistribuito Risultato
Eurosistema dalla Banca alla Banca
netto
(B-A)
Rifinanziamento
alle istituzioni creditizie
6.710
2.741
1.075
-1.666
26.850
7.831
4.525
-3.306
Titoli detenuti per finalità
di politica monetaria
(a rischio condiviso) (1)
8.202
1.314
8.483
1.430
Titoli detenuti per finalità
di politica monetaria
(a rischio non condiviso) (2) 130.281
24.329
20.871
-3.458
127.854
23.984
21.546
-2.438
Crediti intra Eurosistema
equivalenti al trasferimento
delle riserve
1.448
1.335
Crediti intra Eurosistema
(netti) derivanti
dall’allocazione delle
banconote in euro
-5.232
1.526
-2.364
-4.817
1.877
-2.689
Depositi delle istituzioni
creditizie
-120.847
-5.498
-19.360
-13.862
-130.387
-7.850
Debiti/crediti intra
Eurosistema risultanti
dalle transazioni TARGET
15.609
-19.797
2.501
22.298
14.172
-22.769
2.388
25.157
Gap (3)
8.864
4.919
1.420
-3.499
-2.730
3.998
-4.458
Totale
45.035
9.087
7.215
-1.872
40.760
7.999
6.869
-1.130
-21.973 -14.123
(1) Il reddito accentrato e ridistribuito include gli utili e le perdite da negoziazione derivanti dalle vendite di titoli concertate a livello
di Eurosistema per rispettare i limiti imposti dal sistema di controllo dei rischi. – (2) Ai fini del calcolo del reddito monetario, sono
considerati fruttiferi di interessi in misura pari al tasso marginale applicato alle operazioni di rifinanziamento principali; pertanto il
relativo reddito accentrato differisce dagli interessi attivi esposti nella sottovoce 1.1. – (3) Differenza tra attività earmarkable e liability
base. Include altre componenti minori.
IL REDDITO MONETARIO
Il reddito monetario da accentrare di ciascuna BCN è pari al reddito annuo che
questa ottiene da specifiche attività (earmarkable) detenute a fronte delle passività
di riferimento (liability base). Gli attivi earmarkable sono costituiti principalmente
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
da: (a) rifinanziamento a istituzioni creditizie dell’area dell’euro per operazioni di
politica monetaria; (b) titoli detenuti per finalità di politica monetaria; (c) crediti
intra Eurosistema equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE; (d) crediti intra
Eurosistema (netti) risultanti dalle transazioni TARGET; (e) crediti intra Eurosistema
(netti) derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema;
(f) un determinato ammontare di oro e crediti in oro proporzionato alla chiave
capitale. L’oro è considerato infruttifero. I titoli pubblici acquistati nell’ambito del
PSPP (decisione BCE/2015/10) e nell’ambito del PEPP (decisione BCE/2020/17
e successive) sono considerati fruttiferi in misura pari al tasso marginale delle
operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. La liability base è costituita
principalmente da: (a) banconote in circolazione; (b) passività verso istituzioni
creditizie dell’area dell’euro relative a operazioni di politica monetaria denominate
in euro; (c) passività intra Eurosistema (nette) risultanti dalle transazioni TARGET;
(d) passività intra Eurosistema (nette) derivanti dall’allocazione delle banconote in
euro all’interno dell’Eurosistema. Gli interessi sulle passività incluse nella liability
base vengono dedotti dal reddito monetario da accentrare. Se l’ammontare degli attivi
earmarkable è superiore (o inferiore) alla liability base, la differenza (gap) è considerata
onerosa (o fruttifera) in base al tasso marginale delle operazioni di rifinanziamento
principali dell’Eurosistema.
Il reddito monetario complessivamente accentrato dalle BCN dell’Eurosistema viene
ridistribuito a ciascuna di esse in base alla rispettiva chiave capitale. La differenza tra la
quota del reddito monetario ridistribuito alla singola BCN e quello, maggiore o minore,
accentrato da questa, confluisce nella voce 3 del conto economico e viene regolata alla
fine del mese di gennaio successivo all’anno di riferimento. L’entità della differenza
dipende da due fattori: (a) il primo (effetto rendimento) è connesso con le differenze che
possono esistere tra BCN nei rendimenti percepiti su specifiche attività earmarkable e
negli interessi corrisposti su talune componenti della liability base; (b) il secondo (effetto
composizione) discende dalla presenza delle menzionate attività e passività nei bilanci
delle BCN in misura generalmente non coincidente con la rispettiva chiave capitale.
In conformità con l’art. 33.2 dello Statuto del SEBC, qualora la BCE subisca una
perdita d’esercizio e questa non possa essere coperta dal fondo di riserva generale,
il Consiglio direttivo può decidere di trattenere parzialmente o per intero il reddito
monetario dell’Eurosistema a copertura della perdita stessa, in proporzione e nei
limiti degli importi ripartiti tra le BCN. Con riferimento all’esercizio 2024, come già
avvenuto nel 2023, il Consiglio ha assunto la decisione di non trattenere il reddito
monetario dell’Eurosistema e di riportare a nuovo la perdita d’esercizio della BCE;
tale perdita verrà ripianata con gli utili che saranno realizzati in futuro.
[17] Risultato netto da tariffe e commissioni
Il risultato netto da tariffe e commissioni (voce 4) è stato pari a 37 milioni, in
aumento rispetto all’esercizio precedente (18 milioni; tav. 35) principalmente per le
maggiori tariffe attive per la gestione dei sistemi che forniscono i servizi TARGET.
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Il bilancio di esercizio
Tavola 35
Risultato netto da tariffe e commissioni (voce 4)
(milioni di euro)
Variazioni
Tariffe e commissioni attive
servizi TARGET
servizi finanziari per il settore pubblico
gestione titoli a garanzia operazioni di politica monetaria
Correspondent Central Banking Model
altre
Tariffe e commissioni passive
gestione accentrata titoli e custodia
altre
Totale
[18] Proventi da partecipazioni
Nel 2024 i proventi da partecipazioni (voce 5), pari a 284 milioni (zero nel 2023),
si riferiscono al reddito percepito a fronte della riduzione della chiave capitale a seguito
dell’aggiustamento quinquennale avvenuto il 1° gennaio 202456.
[19] Risultato netto delle attività finanziarie a fronte di riserve, accantonamenti e
fondi
La voce 6 del conto economico, pari a 1.874 milioni (tav. 36), è risultata in
aumento di 348 milioni rispetto al 2023 per: (a) i maggiori utili netti da negoziazione
(da 336 a 588 milioni) soprattutto di ETF denominati in dollari statunitensi57 e, in
misura minore, di azioni; (b) l’incremento degli interessi (da 893 a 1.065 milioni)
Tavola 36
Risultato netto delle attività finanziarie a fronte di riserve,
accantonamenti e fondi (voce 6)
(milioni di euro)
Interessi
Dividendi da azioni e partecipazioni
Utili e perdite da negoziazione
Svalutazioni
Altre componenti
Totale
Variazioni
1.065
1.874
1.526
Le BCN con chiave capitale in riduzione hanno ricevuto un pagamento compensativo di ammontare pari al
decremento della chiave capitale moltiplicato per il valore del patrimonio netto della BCE alla fine del 2023
(escluso il capitale e considerati i conti di rivalutazione e la perdita riportata a nuovo).
Gli utili realizzati su questi ETF ammontano a 373 milioni di euro (162 nel 2023).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
prevalentemente per i più elevati tassi medi di rendimento; (c) la crescita dei dividendi
percepiti su azioni e partecipazioni (da 520 a 574 milioni).
Hanno contribuito a ridurre il saldo della voce le maggiori svalutazioni (da -243 a
-365 milioni) quasi interamente riferite ai titoli del comparto azionario quotato in euro.
[20] Altri proventi
Gli altri proventi (voce 7), complessivamente pari a 142 milioni (93 nel
2023), includono per 117 milioni (73 nel 2023) i rimborsi ricevuti da altre BCN
dell’Eurosistema a fronte dei costi sostenuti dalla Banca per lo sviluppo in qualità di
provider di piattaforme, applicazioni e infrastrutture informatiche (cfr. il riquadro:
I costi e i rimborsi per le infrastrutture dell’Eurosistema).
[21] Spese e oneri diversi
Le spese e oneri diversi (voce 8) sono state pari a 2.152 milioni, in lieve aumento
rispetto al 2023 (tav. 37).
Tavola 37
Spese e oneri diversi (voce 8)
(milioni di euro)
Variazioni
Stipendi ed emolumenti per il personale in servizio
Oneri previdenziali e assicurativi
Altre spese relative al personale (1)
Pensioni e indennità di fine rapporto corrisposte
Adeguamento degli accantonamenti al TQP, contribuzione all’FPC
e altri oneri
Compensi per organi collegiali centrali e periferici
Spese di amministrazione
Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali
Costi per servizi di produzione di banconote (2)
Altre spese
2.152
2.120
Totale
(1) Include, in particolare, le spese per missioni e trasferimenti e per il welfare aziendale. – (2) Per servizi di produzione e acquisti di banconote all’esterno.
La crescita della spesa per il personale in servizio riflette principalmente la
dinamica inflativa (attribuita in base all’IPCA al netto della dinamica dei prezzi
dei beni energetici importati) e la variazione quali-quantitativa dell’organico
(tav. 38). Sono inoltre aumentate le indennità di fine rapporto corrisposte, per
effetto del maggior numero di cessazioni dal servizio; sono leggermente cresciute
anche le spese per pensioni (incluse nella stessa sottovoce), per il riconoscimento
degli incrementi legati alla perequazione. Nel 2024 non si sono resi necessari
accantonamenti al TQP.
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
I compensi per organi collegiali centrali e periferici comprendono in particolare gli
emolumenti attribuiti al Consiglio superiore, pari a 412.230 euro, ai membri effettivi
del Collegio sindacale, pari a 137.430 euro, e al Direttorio. Nel 2024 i compensi del
Direttorio sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno e ammontano a 480.000
euro per il Governatore, a 430.000 euro per il Direttore generale e a 350.000 euro per
ciascuno dei Vice Direttori generali.
Tavola 38
Compagine del personale
COMPOSIZIONE DEL PERSONALE
Area manageriale e alte professionalità
Area operativa
Personale a contratto
Totale (1)
Numero medio dei
dipendenti in servizio
Rapporti di composizione
(percentuale)
3.839
3.158
6.997
3.741
3.185
6.930
100,0
100,0
(1) La compagine media del personale, considerando pro quota il lavoro part time, è pari a 6.963 unità (6.903 nel 2023).
Le spese di amministrazione sono cresciute rispetto all’esercizio precedente,
passando da 517 a 529 milioni (tav. 39), principalmente per i maggiori costi dei servizi
ICT – sostenuti in particolare per le infrastrutture tecnologiche dell’Eurosistema –
e delle materie prime utilizzate nella produzione di banconote in relazione anche alla
maggiore quantità acquistata. Sono invece diminuite le spese di manutenzione degli
immobili a causa della riprogrammazione di alcune iniziative e della razionalizzazione
dell’attività manutentiva sugli stabili.
Le altre spese, pari a 48 milioni (47 nel 2023), includono imposte locali e indirette
per 29 milioni.
Tavola 39
Spese di amministrazione
(milioni di euro)
Variazioni
Servizi
ICT (1)
sicurezza, scorta valori e vigilanza
manutenzioni immobili e macchinari
utenze
noleggio macchinari
mense e pulizia locali
altri
Materiali e beni di consumo
fabbricazione biglietti
abbonamenti, pubblicazioni e info provider
materiali di consumo
Totale
(1) Include per 38 milioni (31 nel 2023) le spese per l’utilizzo dei servizi connessi con le infrastrutture tecnologiche dell’Eurosistema.
Le spese riferite al noleggio e alla manutenzione dell’hardware sono riportate rispettivamente nel noleggio macchinari e nelle
manutenzioni immobili e macchinari.
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
[22] Imposte sul reddito dell’esercizio e sulle attività produttive
Le imposte dell’esercizio (voce 10), che comprendono le imposte correnti dovute
all’erario, quelle relative a esercizi precedenti e la variazione delle imposte anticipate
e differite, evidenziano un contributo netto positivo pari a 2.363 milioni (2.340 nel
2023; tav. 40). Questo risultato è determinato soprattutto dall’iscrizione di attività
per imposte anticipate connesse con la perdita fiscale ai fini Ires dell’esercizio 2024
(cfr. i paragrafi: Commento alle voci dello stato patrimoniale: Altre attività e Fondi di
accantonamento e fondo rischi generali).
Tavola 40
Imposte sul reddito dell’esercizio (voce 10) – composizione
(milioni di euro)
Imposte correnti (-)
Imposte esercizi precedenti (+/-)
Totale
Totale
Variazione delle imposte anticipate (+/-)
2.401
2.402
2.363
2.364
Variazione delle imposte differite (+/-)
2.364
2.363
2.341
2.340
Imposte dell’esercizio (+/-)
L’Ires dell’esercizio è stata positiva per 2.391 milioni (2.356 nel 2023) e
corrisponde alla variazione netta delle imposte anticipate e differite che riflette
principalmente l’aumento delle attività per imposte anticipate, originato soprattutto
dalla citata perdita fiscale.
L’IRAP ha comportato un onere complessivo di un milione (stesso importo nel
2023), determinato dalla variazione netta delle imposte anticipate e differite.
Tavola 41
Imposte anticipate – movimenti
(milioni di euro)
Totale
Importo iniziale
2.713
2.719
Aumenti
2.478
2.484
2.478
2.484
2.348
2.348
5.114
5.121
imposte anticipate rilevate nell’esercizio
di cui: relative a perdite fiscali
Diminuzioni
imposte anticipate annullate nell’esercizio
Importo finale
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Il bilancio di esercizio
Tavola 42
Imposte differite – movimenti
(milioni di euro)
Totale
Importo iniziale
Aumenti
imposte differite rilevate nell’esercizio
Diminuzioni
imposte differite annullate nell’esercizio
Importo finale
Eventi successivi alla chiusura del bilancio
Il 13 marzo 2024 il Consiglio direttivo ha stabilito i parametri fondamentali del
nuovo assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria (cfr. nella relazione
sulla gestione il paragrafo: Decisioni dell’Eurosistema). Nello specifico, l’Eurosistema
continuerà a definire l’orientamento della politica monetaria mediante il tasso di
interesse sui depositi presso la banca centrale.
In questo contesto, il Consiglio direttivo ha convenuto che dal 1° gennaio 2025
tale tasso diventerà la base per la remunerazione: (a) dei saldi TARGET; (b) dei crediti e
delle passività relativi all’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema;
(c) dei crediti equivalenti al trasferimento delle riserve in valuta alla BCE. Inoltre sarà
anche il tasso convenzionale da applicare – ai fini del calcolo del reddito monetario –
per la remunerazione della differenza tra il valore delle attività earmarkable e della
liability base, nonché per la remunerazione dei titoli pubblici acquistati nell’ambito del
PSPP e del PEPP (cfr. il riquadro: Il reddito monetario).
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
PROPOSTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE
Il Consiglio superiore, avuto presente che:
la perdita lorda rilevata nel 2024 prima dell’utilizzo del fondo rischi generali ha
confermato l’evoluzione negativa molto pronunciata della redditività della Banca;
l’Assemblea ordinaria del 31 marzo 2017 ha deliberato, su proposta del Consiglio
e con il parere favorevole del Collegio sindacale, la costituzione di una speciale
posta utilizzabile per stabilizzare nel tempo l’ammontare degli utili netti corrisposti
ai Partecipanti nell’ambito della vigente politica di distribuzione dei dividendi
(dividend policy);
tale posta può essere alimentata annualmente per un importo pari alla differenza
tra l’estremo superiore dell’intervallo indicato nella dividend policy pro tempore
vigente e il dividendo effettivamente posto in distribuzione;
alla data indicata dall’art. 38, comma 2, lett. b), dello Statuto nessun Partecipante
detiene quote eccedenti la soglia del 5 per cento del capitale, superata la quale il
relativo dividendo deve essere imputato alle riserve statutarie della Banca;
su proposta del Direttorio e sentito il Collegio sindacale, ha deliberato di sottoporre
all’approvazione dell’Assemblea il seguente piano di riparto dell’utile netto 2024:
ai Partecipanti, un dividendo pari a ……………………………………………..
alla posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi ……………………..
allo Stato, la restante somma di …………………………………………………….
Totale
Considerato che la posta speciale deve essere utilizzata per integrare gli utili
attribuiti ai Partecipanti secondo la dividend policy pro tempore vigente, si procede
all’utilizzo per 140 milioni; ai Partecipanti verrebbe pertanto corrisposto l’importo
complessivo di 340 milioni. Dopo il predetto utilizzo, la posta speciale risulterebbe
azzerata.
IL GOVERNATORE
Fabio Panetta
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
DOCUMENTAZIONE
ALLEGATA AL BILANCIO
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
SUL CENTOTRENTUNESIMO ESERCIZIO DELLA BANCA D’ITALIA
E SUL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2024
Signori Partecipanti,
abbiamo esaminato il bilancio dell’esercizio 2024 della Banca d’Italia, redatto
secondo i principi contabili e i criteri di valutazione deliberati dal Consiglio superiore
e da noi condivisi, analiticamente illustrati nella nota integrativa.
Abbiamo condotto il nostro esame sul bilancio basandoci sulle norme e sui principi
di comportamento del Collegio Sindacale emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili.
La società di revisione ha rilasciato la propria relazione che conferma che il bilancio
della Banca d’Italia fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione
patrimoniale e dei risultati economici dell’esercizio.
A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio della Banca d’Italia al 31 dicembre
2024 è conforme ai principi contabili e ai criteri di valutazione indicati nella nota
integrativa. Gli stessi sono aderenti alle norme vigenti e riflettono, in particolare, le
regole contabili armonizzate dettate dal Consiglio direttivo della BCE e recepite ai fini
della rendicontazione di esercizio ai sensi dell’art. 8 del decreto legislativo 10 marzo
1998, n. 43.
Richiamiamo l’attenzione, in particolare, sulle seguenti fattispecie oggetto di
esaustiva informativa in nota integrativa e nella relazione sulla gestione:
l’iscrizione nello stato patrimoniale di attività per imposte anticipate si basa sulla
ragionevole certezza di recuperarne fiscalmente l’intero ammontare, tenuto conto
delle prospettive reddituali dell’Istituto; l’aumento netto dell’anno di 2.402 milioni
di euro (da 2.719 milioni a 5.121 milioni), è dovuto principalmente al riporto nei
periodi di imposta successivi della perdita fiscale ai fini Ires del corrente esercizio;
il Consiglio superiore ha deliberato l’utilizzo di 5.800 milioni di euro del fondo
rischi generali a copertura della perdita lorda dell’esercizio;
anche dopo il predetto utilizzo, il fondo rischi generali e gli altri fondi e riserve
patrimoniali garantiscono un livello di copertura dei rischi che si mantiene
adeguato in una prospettiva di medio termine, considerando che la riduzione del
bilancio è destinata a proseguire anche negli esercizi futuri atteso che il capitale
rimborsato sui titoli di politica monetaria in scadenza non viene più reinvestito.
Vi attestiamo che la consistenza complessiva dei fondi di accantonamento, pari a
7.461 milioni di euro, è da noi giudicata prudente. In particolare, gli “accantonamenti a
garanzia del trattamento di quiescenza del personale (TQP)” presentano una eccedenza
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Il bilancio di esercizio
di 97 milioni di euro che rimane prudenzialmente allocata nella corrispondente voce
di bilancio.
Abbiamo esaminato la relazione sulla gestione che correda il bilancio di esercizio e
la riteniamo coerente con il bilancio stesso.
Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 abbiamo vigilato sull’osservanza
della Legge, dello Statuto e del Regolamento generale della Banca nonché sul rispetto
dei principi di corretta amministrazione.
Abbiamo assistito a tutte le riunioni del Consiglio superiore e abbiamo eseguito le
verifiche ed i controlli di competenza, compresi quelli relativi alle consistenze di cassa e
dei valori della Banca e dei terzi. L’attività delle Unità periferiche è stata da noi seguita,
ai sensi degli artt. 20 e 21 dello Statuto, con l’ausilio dei Censori delle Sedi e delle
Succursali, ai quali rivolgiamo un sentito ringraziamento.
Abbiamo vagliato l’adeguatezza degli assetti organizzativi in ambito amministrativo
e contabile, verificandone il concreto funzionamento e riscontrando l’esistenza di un
sistema atto ad assicurare completezza e attendibilità nella rilevazione contabile dei fatti
di gestione.
Nel corso dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, e dai colloqui intercorsi
con la società di revisione e con i responsabili delle funzioni, non sono emersi fatti
significativi da menzionare nella presente Relazione.
Signori Partecipanti,
Il bilancio che viene sottoposto alla Vostra approvazione chiude con le seguenti
risultanze:
Attività ……………………………………………………………………………………………………………..
Passività ……………………………………………………………………………………………………………
Capitale e riserve …………………………………………………………………………………………
Utile netto dell’esercizio…………………………………………………………………………….
Il Consiglio superiore Vi propone, ai sensi dell’art. 38 dello Statuto e con il nostro
parere favorevole, il seguente riparto dell’utile netto:
– ai Partecipanti un dividendo pari a ……………………………………………….. €
– alla posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi……………. €
– allo Stato, il residuo di ………………………………………………………………………… €
Totale …………………………………… €
Il bilancio di esercizio
BANCA D’ITALIA
Avendo presente che, sulla base di quanto deliberato dall’Assemblea dei
Partecipanti il 31 marzo 2017, la posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi deve
essere utilizzata per integrare gli utili attribuiti ai Partecipanti secondo la dividend policy
pro tempore vigente, il Consiglio Superiore ha deliberato di procedere al suo utilizzo
per 140 milioni; ai Partecipanti viene, pertanto, corrisposto l’importo complessivo di
340 milioni. Dopo il predetto utilizzo la posta speciale risulta azzerata.
Diamo atto che alla data fissata dall’art. 38, comma 2, lettera b) dello Statuto non
risultavano quote di partecipazione al capitale sociale eccedenti il limite del 5% fissato
dall’art. 3, comma 4 dello Statuto e che di conseguenza ai Partecipanti sarà corrisposto
l’intero dividendo.
Signori Partecipanti,
avuto anche presente il disposto dell’art. 37, comma 2 dello Statuto, Vi proponiamo
– ai sensi dell’art. 37, comma 3, e dell’art. 38, comma 1 – di approvare il bilancio
dell’esercizio 2024 che Vi viene sottoposto – nel suo stato patrimoniale, nel conto
economico e nella nota integrativa – corredato dalla relazione sulla gestione, assieme
alla proposta di ripartizione dell’utile.
Roma, 7 marzo 2025
IL COLLEGIO SINDACALE
Gaetano Presti (Presidente)
Giuliana Birindelli
Giovanni Liberatore
Giuseppe Melis
Anna Lucia Muserra
BANCA D’ITALIA
Il bilancio di esercizio
AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA
AL 31 DICEMBRE 2024
DIRETTORIO
Fabio PANETTA
Luigi Federico SIGNORINI
Alessandra PERRAZZELLI
Paolo ANGELINI
Chiara SCOTTI
– Governatore
– Direttore generale
– Vice Direttrice generale
– Vice Direttore generale
– Vice Direttrice generale
CONSIGLIERI
Franca Maria ALACEVICH
Francesco ARGIOLAS
Alberto BERTONE
Mirella BOMPADRE
Nicola CACUCCI
Renata CODELLO
Francesca COZZANI
SUPERIORI
Salvatore DI VITALE
Andrea ILLY
Massimo LUCIANI
Donatella SCIUTO
Orietta Maria VARNELLI
Marco ZIGON
COLLEGIO
SINDACALE
Gaetano PRESTI – Presidente
Giuliana BIRINDELLI
Giovanni LIBERATORE
Giuseppe MELIS
Anna Lucia MUSERRA
SINDACI
SUPPLENTI
Paola CHIRULLI Andrea NERVI
AMMINISTRAZIONE
CENTRALE
FUNZIONARI GENERALI
Marino Ottavio PERASSI – Avvocato generale
Alberto MARTIELLO – Capo del dipartimento risorse umane e informazione
Magda BIANCO – Capo del dipartimento tutela della clientela
ed educazione finanziaria
Gian Luca TREQUATTRINI – Segretario del Direttorio
Giuseppe SIANI – Capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria
Sergio NICOLETTI ALTIMARI – Capo del dipartimento economia e statistica
Ciro VACCA – Capo del dipartimento immobili e appalti
Giuseppe ZINGRILLO – Capo del dipartimento informatica
Paolo SESTITO – Capo del dipartimento pianificazione, organizzazione e bilancio
Stefano DE POLIS
– in distacco presso l’istituto per la vigilanza
sulle assicurazioni (ivass) – Segretario generale
Paolo DEL GIOVANE – Capo del dipartimento mercati e operazioni di politica monetaria
Stefano SIVIERO – Capo del dipartimento pagamenti e infrastrutture di mercato
Enzo SERATA
– Direttore dell’unità di informazione finanziaria per l’italia (uif)
AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA
AL 31 MARZO 2025
DIRETTORIO
Fabio PANETTA
Luigi Federico SIGNORINI
Alessandra PERRAZZELLI
Paolo ANGELINI
Chiara SCOTTI
– Governatore
– Direttore generale
– Vice Direttrice generale
– Vice Direttore generale
– Vice Direttrice generale
CONSIGLIERI
SUPERIORI
Franca Maria ALACEVICH
Salvatore DI VITALE
Alberto BERTONE
Mirella BOMPADRE
Nicola CACUCCI
Renata CODELLO
Francesca COZZANI
Andrea ILLY
Donatella SCIUTO
Orietta Maria VARNELLI
Marco ZIGON
COLLEGIO
SINDACALE
Gaetano PRESTI – Presidente
Giuliana BIRINDELLI
Giovanni LIBERATORE
Giuseppe MELIS
Anna Lucia MUSERRA
SINDACI
SUPPLENTI
Paola CHIRULLI Andrea NERVI
AMMINISTRAZIONE
CENTRALE
FUNZIONARI GENERALI
Marino Ottavio PERASSI – Avvocato generale
Alberto MARTIELLO – Capo del dipartimento risorse umane e informazione
Magda BIANCO – Capo del dipartimento tutela della clientela
ed educazione finanziaria
Gian Luca TREQUATTRINI – Segretario del Direttorio
Giuseppe SIANI – Capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria
Sergio NICOLETTI ALTIMARI – Capo del dipartimento economia e statistica
Ciro VACCA – Capo del dipartimento immobili e appalti
Giuseppe ZINGRILLO – Capo del dipartimento informatica
Paolo SESTITO – Capo del dipartimento pianificazione, organizzazione e bilancio
Stefano DE POLIS
– in distacco presso l’istituto per la vigilanza
sulle assicurazioni (ivass) – Segretario generale
Paolo DEL GIOVANE – Capo del dipartimento mercati e operazioni di politica monetaria
Stefano SIVIERO – Capo del dipartimento pagamenti e infrastrutture di mercato
Enzo SERATA