
(AGENPARL) – Sun 30 March 2025 Associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione
SUCCESSO DI PUBBLICO, INTERESSE E CURIOSITÀ PER STEFANIA DE PASCALE CHE CON
PIANTARE PATATE SU MARTE HA APERTO IERI SERA LA XVI EDIZIONE DEL PREMIO COM&TE
“Gli astronauti bevono il caffè. Lo confeziona la Lavazza appositamente per i voli spaziali”.
A rivelarlo al folto pubblico che ha partecipato ieri sera al primo appuntamento della XVI
edizione della Rassegna letteraria Premio Com&Te, la professoressa Stefania De Pascale, docente
dell’Università Federico II di Napoli, autrice del saggio Piantare patate su Marte Il lungo viaggio
dell’agricoltura, edito da Aboca.
Ma oltre a questo caffè spaziale, cos’altro si può coltivare nello spazio?
“Il modo di nutrirsi degli astronauti è cambiato -ha spiegato Stefania De Pascale- All’inizio
adoperavano delle pappette contenute in contenitori somiglianti a quello del dentifricio. E nello
spazio, a bordo delle astronavi e delle stazioni, si impara anche a riutilizzare le risorse: si purifica
l’acqua, si rigenerano le urine e si condensa il sudore. Il concetto di scarto non esiste, perché tutto è
pensato in ottica circolare per allungare il più possibile la durata delle missioni. Ortaggi da foglia,
come le insalate, hanno dimostrato una buona adattabilità alle condizioni di microgravità e sono
coltivati con successo a bordo della stazione spaziale nelle “salad machines”. Ma anche i cereali, i
pomodori nani, le barbabietole, i ravanelli e numerose altre piante utilizzate a scopo alimentare sono
state coltivate in ambiente spaziale e assaggiate dagli astronauti. La parte più interessante della
coltivazione spaziale ci sarà solo nei prossimi anni”.
Al solito è stata molto attenta la partecipazione del pubblico nell’affollatissima Sala
Tramontana dell’Holiday Inn di Cava de’ Tirreni, che ha seguito la presentazione della
pubblicazione della prof.ssa De Pascale con grande interesse e curiosità.
“L’obiettivo possibile è arrivare di nuovo sulla Luna, mentre per Marte ci sarà ancora da
lavorare”, ha chiarito la De Pascale.
A stimolare l’autrice, nelle vesti di intervistatori, sono stati la dottoressa Emilia Di Mauro e
l’avvocato Marco Salerno.
“Come sarebbe il mondo senza piante? Semplicemente non esisterebbe -ha precisato la
scrittrice- la nostra vita dipende dal regno vegetale, a cui siamo legati da una relazione simbiotica,
anche se spesso lo ignoriamo. La nostra sopravvivenza dipende dalle piante, anche nello spazio non
potremmo fare a meno di loro”.
Sollecitato dalle numerose domande degli studenti della giuria popolare del Premio speciale
Com&Te Giancarlo Siani, Stefania De Pascale ha parlato poi dell’applicazione pionieristica di
tecniche come l’idroponica e l’aeroponica a ciclo chiuso, l’agricoltura verticale e l’illuminazione
artificiale a LED per le piante nello studio dell’agricoltura spaziale ha già stimolato lo sviluppo di
sistemi simili nelle nostre colture protette, con potenziali vantaggi soprattutto laddove le risorse
sono scarse o degradate. Un riferimento, quest’ultimo, che ha trovato riscontro anche nelle domande
Associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione
degli studenti della Sezione Alberghiera dell’IIS Della Corte Vanvitelli, dove, con questi metodi,
vengono coltivate erbe aromatiche e spezie da adoperare in cucina.
Non poteva mancare un accenno ad Elon Mask e ai suoi progetti di arrivare su Marte. “La
preoccupazione -ha affermato la scrittrice- è che i privati possano avere più interessi economici che
scientifici. Spero che ci si dia presto delle regole comuni nell’approccio allo spazio”.
“Intanto, pensiamo alla Terra -ha esortato la docente universitaria- qui dobbiamo arrivare ad
avere una sostenibilità dell’agricoltura per produrre cibo che secondo previsioni della FAO dovrà
servire per almeno il 60% della popolazione in più negli anni a venire. Non esiste una sola
agricoltura, ma ce ne sono diverse. La piccola agricoltura, il piccolo orto, possono andare bene ma
non certo per sfamare il mondo”.
Prossimo salotto letterario venerdì 4 aprile con il libro Tropico Mediterraneo Viaggio in un
mare che cambia di Stefano Liberti, edito da Laterza.
Per ogni altra informazione può essere consultato il sito http://www.premiocomete.it
Foto di Francesco Cuccaro.