
(AGENPARL) – Fri 28 March 2025 LAVORO, MS5 NELLE PIAZZE COI METALMECCANICI: “RINNOVARE SUBITO CCNL, GOVERNO SI MUOVA”
ROMA, 28 MARZO 2025 – Da Nord a Sud, questa mattina i parlamentari del Movimento 5 Stelle sono scesi in piazza al fianco dei metalmeccanici nel corso dello sciopero unitario indetto da Fiom, Fim e Uilm per sollecitare la riapertura delle trattative per il rinnovo del Ccnl. “Questi lavoratori – afferma il deputato Agostino Santillo, che ha presenziato alla manifestazione di Caserta – non chiedono privilegi, ma il rispetto dei loro diritti essenziali, come degli aumenti salariali che superino l’inflazione per difendere il potere d’acquisto, una riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, e delle tutele concrete su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche per loro saremo tutti a Roma alla manifestazione del 5 aprile”. Per la vicepresidente Chiara Appendino, che era in piazza a Torino, “il governo Meloni non solo non fa nulla contro carovita e carobollette ma danneggia le imprese e si oppone al salario minimo. Sta legalizzando lo sfruttamento e i risultati sono evidenti: da quando governa, i salari reali sono scesi di oltre il 4%. Queste sono le emergenze che una Presidente del Consiglio seria dovrebbe affrontare, invece di pensare a buttare miliardi per armarci fino ai denti”. “Davanti a uno stallo che va avanti da quasi dodici mesi e che coinvolge 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, un Governo serio si sarebbe immediatamente attivato per trovare una soluzione. Invece la premier Meloni e la ministra del Lavoro Calderone continuano a starsene con le mani in mano, inerti. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi, dentro e fuori dal Parlamento, per queste donne e questi uomini” assicura da Napoli la vicecapogruppo pentastellata alla Camera Carmela Auriemma. “Con l’inflazione che divora il potere di acquisto i lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi” dichiara, sempre da Napoli, il deputato Dario Carotenuto secondo cui “la soluzione non può certo essere quella di convertire l’industria metalmeccanica in industria bellica. Sarebbe un messaggio terribile per la pace e un errore a livello di prospettiva economica, rispetto a cui – conclude – anche oggi gli stessi lavoratori si sono detti contrari”.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle