
(AGENPARL) – Fri 28 March 2025 CHIARA COLOSIMO (COMMISSIONE ANTIMAFIA) A GIU’ LA
MASCHERA” (RADIO 1 RAI): MAFIA: “C’E’ UNA DISAFFEZIONE
DELLE COMUNITA’ TERRITORIALI”
Roma, 28 marzo 2025
Sul tema della mafia “c’è una disattenzione che sicuramente in parte è voluta da chi
in politica sta con cattive idee, da una disattenzione dei media, ma purtroppo è dovuta
a una disaffezione delle comunità territoriali, che in alcuni casi si sono assuefatte alla
presenza della criminalità organizzata. Per esempio, ieri è stato di nuovo sciolto di
nuovo il comune di San Luca. Ci sono alcune zone d’Italia dove sembra che non si
possa fare a meno della criminalità organizzata. E’ questa è la più grande sconfitta
che noi dobbiamo registrare”. Lo ha affermato la presidente della Commissione
antimafia, Chiara Colosimo, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la
maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Si parla meno
di mafie: perché?”.
Secondo Chiara Colosimo per contrastare il senso di sfiducia dei cittadini che vivono
in determinate realtà le istituzioni devono esserci “non soltanto durante il momento
dello scandalo e della massima attenzione. E soprattutto si può aggiungere alla
straordinaria opera che tutti i giorni fanno gli inquirenti, le procure e tutti quelli che
lavorano per mettere a segno quei blitz di cui ogni tanto sentiamo parlare, un
movimento culturale che è completamente assente”, il cui compito è quello di
sensibilizzare su “quello che è il pericolo più grande, l’estrema fascinazione dei più
giovani, come ci raccontano i social. C’è un grandissimo rischio, che i più giovani
vengano completamente messi in mano alla criminalità organizzata, e proprio perché
sono le nuove leve cercano modi più rumorosi e più pericolosi per farsi spazio
all’interno delle grandi organizzazioni”.
Sulla presenza di candidati “impresentabili” nelle liste locali dei partiti politici Chiara
Colosimo ha spiegato che “non sempre i partiti hanno gli strumenti a disposizione per
sapere davvero chi stanno per candidare. L’assenza di partiti strutturati che
conoscono il territorio porta alla presenza nelle liste di persone semisconosciute, che
poi quando vai a controllare si scopre che così limpide non sono. Quello che mi
preoccupa è che ancora ieri, ennesima indagine sul voto di scambio, ennesimo arresto
eccellente, ennesima reazione immediata, con sempre con quella virgola che dice “sì,
però poi vediamo”. Io credo che “poi vediamo” in questa fase deve essere messo da
parte. Perché dovremmo essere capaci di dare l’immagine della politica
irreprensibile, di gente che da un taglio netto con alcuni anche solo dubbi. Se poi i
dubbi vengono dissipati c’è tutto il tempo per recuperare quella persona e quella
candidatura. Non si può fare perché la criminalità organizzata sottrae lavoro e
sviluppo alla nostra nazione e ai nostri territori. Non è soltanto di una questione di
pizzo e racket, ma è proprio un’economia alternativa su cui la criminalità organizzata
si è specializzata, e che sta creando danni enormi anche ai conti dello Stato”.
Sull’infiltrazione della mafia nei colletti bianchi “la politica può fare tantissimo.
Abbiamo moltissime possibilità attraverso la legislazione antimafia di inserirci, ma
forse non sono in questo momento sufficienti, forse perché questo cambio di volto
della criminalità organizzata ci deve far fare attenzione soprattutto su quello. E per
questo motivo che la Commissione antimafia ha insediato un comitato che si occupa
proprio delle infiltrazioni negli appalti pubblici, perché a quel punto noi, ascoltando
tutti gli attori protagonisti, stiamo stilando un elenco delle cose in più che si possono
fare”.