
(AGENPARL) – Thu 27 March 2025 Comunicato stampa
Imprese femminili: più piccole, più giovani,
più straniere, più del Sud
Sono 1,3 milioni le attività guidate da donne in Italia,
che stanno crescendo e diventando più forti
Roma, 27 marzo 2025 – Sono più piccole, più giovani, più straniere, più dislocate nel
Mezzogiorno. Sopravvivono anche un po’ meno delle altre, ma si stanno strutturando,
puntano sui settori a maggior contenuto di conoscenza e in molte provano a fare il salto
alla “taglia” superiore. Il milione e 307mila imprese femminili registrate, che
rappresentano a fine 2024 oltre un quarto (il 22,2%) del totale delle imprese italiane,
sono state al centro di un evento digital organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore,
destinato a far luce sulle caratteristiche, le peculiarità e l’approccio alle fonti di
finanziamento di questo segmento importante del sistema produttivo nazionale.
“Creare opportunità a favore dell’imprenditoria femminile è un obbligo per chiunque si
ponga come obiettivo lo sviluppo del Paese”, ha sottolineato il presidente di
Unioncamere, Andrea Prete. “Per questo il sistema camerale è impegnato nel Piano
nazionale imprenditoria femminile, gestito da Invitalia per conto del Ministero delle
Imprese e del Made in Italy. Tra le iniziative condotte anche grazie ai Comitati per
l’imprenditorialità femminile, presenti in tutte le Camere di commercio, il Giro d’Italia delle
Donne che fanno Impresa, la diffusione della cultura imprenditoriale femminile attraverso
azioni di accompagnamento, informazione e formazione. A questo si aggiunge l’impegno
per la certificazione della parità di genere”.
Dopo il picco toccato nel 2021, quando le imprese femminili avevano superato il milione e
342mila unità, le aziende guidate da donne hanno conosciuto una lenta diminuzione,
analoga ma meno insistita rispetto alle aziende non femminili. Rispetto al 2014, questa
tipologia di impresa ha comunque segnato una crescita dello 0,4% a fronte di una
diminuzione delle attività non femminili del -3,6%.
In quasi tre casi su quattro, le attività guidate da donne operano nel settore dei servizi
(72,6% contro 60,1%), sono più piccole di dimensione (le microimprese sono il 96,2% del
totale a fronte del 94% delle aziende non femminili), registrano una maggior
concentrazione di ditte individuali (60,5% contro 47,3%, anche se le società di capitali
condotte da donne sono aumentate del +45% rispetto al 2014, arrivando a rappresentare
lo scorso anno più di un quarto di tutte le imprese femminili) e una minor presenza di
imprese artigiane (il 16,7% contro il 22,6% delle non femminili). Ma presentano una
maggiore incidenza di imprese guidate da donne under 35 (il 10,3% contro il 7,7%) e da
straniere (12,6% contro 11%).
Per ulteriori informazioni:
Solo in un settore le imprese femminili sopravanzano quelle maschili: le Altre attività dei
servizi, dove le donne d’impresa incidono per il 60% sul totale. In altri ambiti, comunque,
queste imprese “pesano” molto. Nel tessile, abbigliamento e calzature sono il 37,7%, nella
Sanità ed assistenza sociale il 36,6%, nell’Istruzione il 31,1%, nell’Alloggio, ristorazione e
servizi turistici il 29,7%.
Tra le buone notizie segnalate dall’analisi il fatto che aumentano in maniera consistente in
10 anni le imprese giovanili a maggior contenuto di conoscenza: +41,3% le Attività