
(AGENPARL) – Thu 27 March 2025 *Gaza: Ruotolo (Pd), raccogliamo appello Hosam, continuiamo a raccontare,
ricordare, lottare*
“C’è modo e modo per uccidere l’informazione. Uno è uccidere i
giornalisti.” Hosam Shabat, 23 anni, è stato ucciso il 24 marzo a Gaza
Nord. Era un giornalista. Uno dei pochi rimasti nel cuore dell’orrore, a
raccontare ciò che il mondo non vuole vedere. La sua auto è stata colpita
in un attacco mirato. Lo hanno fatto tacere. Ma la sua voce continua a
parlare.
Era uno studente. Poi la guerra gli ha tolto l’università, la normalità, il
futuro. E allora ha iniziato a documentare. Perché a Gaza oggi si diventa
giornalisti così: per necessità, per urgenza, per amore della verità.
Da ottobre sono almeno 208 i giornalisti uccisi. Gaza è diventata un
cimitero dell’informazione. Hanno bombardato scuole, università, redazioni.
Vogliono cancellare tutto: le vite, le storie, la memoria.
Hosam aveva scritto un messaggio nel caso fosse stato ucciso. Diceva: “Ho
documentato ogni orrore. Ora vi chiedo: non smettete di parlare di Gaza.” È
un testamento civile. Un grido che non possiamo ignorare.
L’Europa non può più stare zitta. Questo è un attacco alla libertà di
stampa, alla memoria storica, alla verità. Serve una mobilitazione delle
coscienze, della società civile, del mondo della cultura e
dell’informazione. Noi raccogliamo l’appello di Hosam. Continueremo a
raccontare, a ricordare, a lottare.
Per lui. Per tutti i giornalisti uccisi. Per la libertà”. Così Sandro
Ruotolo, responsabile Cultura, memoria e informazione nella segreteria
nazionale Pd ed eurodeputato.
Roma, 27 marzo 2025
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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