
(AGENPARL) – Wed 26 March 2025 del Tribunale dell’Unione europea
L’ordinario di Diritto dell’Unione europea nella Facoltà di Giurisprudenza siederà nella “General Court”. La nomina per un mandato di sei anni, a partire dal prossimo settembre, ha avuto luogo insieme a quella di altri 12 giudici di Stati membri
Francesco Bestagno, ordinario di Diritto dell’Unione europea nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato nominato giudice del Tribunale dell’Unione europea dai Rappresentanti dei governi dei 27 Stati membri, riuniti a Bruxelles. Siederà nel Tribunale dell’Ue, che è uno dei due organi giurisdizionali che compongono la Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Attualmente il professor Bestagno è in aspettativa in quanto Consigliere giuridico e Responsabile dell’Ufficio giuridico della Rappresentanza Permanente d’Italia all’Unione europea, a Bruxelles.
La nomina al Tribunale per un mandato di sei anni, a partire dal prossimo settembre, ha avuto luogo insieme a quella di altri 12 giudici di Stati membri, nel quadro del rinnovo parziale della composizione del Tribunale che avviene ogni tre anni. Sono stati nominati quei candidati nazionali che hanno superato con parere positivo l’esame, previsto dai Trattati, svolto negli scorsi mesi in francese (lingua di lavoro della Corte) e in lingua inglese, di fronte a un Comitato composto da ex Presidenti della Corte di Giustizia, ex Presidenti di Corti costituzionali e supreme nazionali, nonché da altri giudici internazionali. L’esame, volto ad assicurare l’adeguatezza allo svolgimento delle funzioni demandate ai giudici dei due organi della Corte di giustizia dell’Ue, costituisce un filtro di cui non esistono esempi analoghi in altri Tribunali internazionali e Corti costituzionali nazionali.
Il Tribunale dell’Ue – o “General Court” – è composto da due giudici per Stato membro. È competente a decidere innanzitutto sulle azioni dirette da parte delle imprese o dei singoli volte a ottenere l’annullamento di atti delle istituzioni che li riguardano, quali, per esempio, le decisioni della Commissione che impongono sanzioni in materia di concorrenza, o che vietano una fusione o acquisizione di imprese o un aiuto di Stato, o atti del Consiglio che indicano un privato o un’impresa come destinatario di “misure restrittive” in relazioni a crisi, come quella dell’aggressione all’Ucraina. Rientrano nella giurisdizione del Tribunale, per esempio, i ricorsi relativi alla registrazione di marchi e disegni industriali; in materia di antidumping e altre misure di difesa commerciale; in merito alla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale delle istituzioni dell’Ue.
Inoltre, da quest’anno, il Tribunale è diventato competente anche per le questioni pregiudiziali che sono sollevate da giudici nazionali in materie specifiche (quali l’IVA, le accise, le questioni doganali, i diritti dei passeggeri).