
(AGENPARL) – Tue 25 March 2025 SANT’ORSOLA: CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE: “UN TUMORE INVADEVA METÀ DEL MIO VISO”. OPERATO CON RICOSTRUZIONE SENZA MUTILARE ESTETICA E FUNZIONALITÀ
Asportato un tumore esteso senza mutilare il volto del paziente. Possibile grazie alla specializzazione dei professionisti e all’uso sempre più avanguardistico di realtà aumentata . Contemporaneamente impiantate tre protesi personalizzate e realizzato trapianto con osso della fibula: così il tumore è stato battuto conservando estetica e funzionalità
Qui le immagini della ricostruzione e i materiali foto/video > [ https://we.tl/t-0ugfm2eMHt | https://we.tl/t-0ugfm2eMHt ]
Un tumore che parte dalla mascella e che presto invade tutto: orbita, naso, seni paranasali e base del cranio. L’intera parte destra del volto. “Il problema era grande e la nostra risposta lo è stata altrettanto. Dopo avere eliminato la malattia abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento complesso e all’avanguardia – spiega il prof. Achille Tarsitano, Direttore Chirurgia Maxillo Facciale IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ” – In questo caso demolire, senza avere la possibilità di una contestuale ricostruzione di alta precisione, avrebbe significato mutilare il viso sia dal punto di vista estetico che funzionale”.
Un’impresa unica: tre protesi personalizzate realizzate con diversi materiali e grazie all’utilizzo della pianificazione chirurgica virtuale, della realtà aumentata e della tecnologia 3D. Ma non solo: “Abbiamo affiancato alle protesi personalizzate – continua Tarsitano – un trapianto di alcune componenti utilizzando l’osso della fibula del paziente . Il tutto grazie alla collaborazione fondamentale dei colleghi della Chirurgia plastica guidati dal dott. Federico Contedini ”.
Un risultato straordinario per un intervento non ordinario se si pensa che fino a pochi anni fa una ricostruzione come questa sarebbe stata difficile anche solo da immaginare. “Per la chirurgia maxillo-facciale l’uso delle tecnologie 3D e della realtà aumentata ha rappresentato una nuova frontiera. Il progetto di ricerca su questa tematica è nato all’interno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna . In virtù dei positivi risultati ottenuti, è stato possibile trasferire la tecnologia nella pratica clinica. – conclude Tarsitano – Oggi riusciamo a proporre ai pazienti soluzioni che rispettano fedelmente la figura di partenza. Questo è estremamente significativo perché stiamo parlando del volto. L’impatto clinico e sociale è altissimo”.
Il paziente grazie alla sofisticata ricostruzione ha avuto brevissimi tempi di ripresa: dopo cinque giorni dall’intervento ha ripreso a parlare e dopo soli 12 giorni ad alimentarsi normalmente. La vista è rimasta inalterata e dopo 15 giorni dall’intervento era a casa. Oltre alla chirurgia non sono previste altre terapie e quindi si può considerare guarito. Sta seguendo terapie di riabilitazione mirate, compresi esercizi di logopedia.
“Il tumore è comparso per la prima volta 10 anni fa, allora era impossibile fare qualcosa di diverso dalla chirurgia conservativa – racconta Massimiliano – a ottobre è tornato per la terza volta: mi è stato proposto quindi di agire in modo più aggressivo grazie alle protesi e alle nuove competenze. Sono molto grato ai professionisti e non solo ai chirurghi: al Sant’Orsola mi sono sentito a casa tutto il tempo. – continua Massimiliano – Per me è stato fondamentale: ho subito un intervento durato 14 ore e sono stato ricoverato due settimane. Oggi mi riconosco nel mio viso allo specchio e ho potuto contare sulla presenza umana di professionisti straordinari che si sono presi cura di me, mi hanno dato forza e voglia di tornare alla mia vita”.
“In Emilia-Romagna i risultati più stupefacenti della ricerca e dell’innovazione tecnologica in ambito medico sono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno – sottolinea l’Assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – grazie al nostro sistema sanitario pubblico e universalistico, a tecnologie all’avanguardia, e a professionisti d’eccellenza. In concreto, ciò significa permettere a un paziente di guarire da un tumore al volto senza compromettere la qualità della sua vita. In altre realtà, queste tecniche sono riservate solo a pochi privilegiati. Per questo continueremo a lottare per un sistema sanitario che garantisca cure a tutti, compresi i molti pazienti provenienti da altre regioni. Un doveroso ringraziamento e le congratulazioni vanno a tutti i ricercatori e all’équipe chirurgica che hanno permesso di raggiungere questo straordinario risultato”.
CHIRURGIA DI ULTIMA GENERAZIONE: REALTÀ AUMENTATA E TECNOLOGIA 3D
La tecnologia CAD/CAM (Computer Assisted Design – Computer Assisted Manufacturing) permette di progettare digitalmente un intervento demolitivo e ricostruttivo sulla base della TAC del paziente. Attraverso un programma di pianificazione virtuale, è possibile disegnare e stampare in 3D guide di taglio personalizzate, che consentono al chirurgo di replicare con precisione il piano chirurgico virtuale e di realizzare protesi fedelissime con materiali di ultima generazione.