
(AGENPARL) – Tue 25 March 2025 In calo nel 2024 le imprese torinesi
Perse in un anno 1.678 attività, in particolare per il calo del commercio e
dell’industria: tengono i servizi alle persone e alle imprese. In leggera decrescita
turismo, soprattutto a causa del costante calo dei bar, e costruzioni, per lo stop a
bonus e incentivi. Tra le categorie di impresa, bene le straniere, deciso calo delle
giovanili. Rilevato in 10 anni un generalizzato invecchiamento degli imprenditori.
Torino 25 marzo 2025 *** Presentati questa mattina i dati sulla natimortalità
imprenditoriale torinese, frutto dell’indagine annuale condotta dalla Camera di commercio
di Torino.
“Nel 2024 registriamo una nuova contrazione del numero di imprese con un andamento che
sembra aver smaltito lo sprint post pandemico. Poche le aperture, soprattutto da parte di
giovani imprenditori, ma in aumento anche le chiusure nel breve periodo, come testimonia
il tasso di sopravvivenza a 3 anni, che è in calo per la prima volta da un decennio commenta Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio Torino. – Per favorire
nuove aperture e imprese più solide e resistenti nel tempo, offriamo servizi qualificati e
gratuiti che accompagnano l’imprenditore nella definizione dell’idea e nel suo sviluppo”.
Le imprese torinesi nel 2024
Con cessazioni 1 (12.374 unità) che superano di poco le aperture (12.354), il tasso di
crescita del 2024 risulta prossimo allo zero (-0,01%), dopo anni in cui è stato positivo.
Se effettuiamo un confronto con le altre tredici città metropolitane 2 italiane, Torino, che è
la quarta per numero di imprese registrate dopo Roma, Milano e Napoli, è la sola insieme a
Genova (-0,01%) e Cagliari (-0,43%) ad aver concluso il 2024 con un tasso negativo.
Il numero complessivo di imprese registrate passa dal 222.538 del 2023 a 220.860 nel
2024, perdendo complessivamente 1.678 imprese. Torino città, dove ha sede il 49%
delle attività imprenditoriali della provincia, ha registrato un calo meno accentuato,
passando da 108.862 unità a fine 2023 a 108.248 nel 2024 (-614 imprese).
Fonte: elaborazioni della Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
Al netto delle cessazioni d’ufficio.
Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e
Venezia.
Tasso di sopravvivenza
Per la prima volta nell’ultimo decennio, il tasso di sopravvivenza medio a distanza di 3 anni
dall’iscrizione dell’impresa ha registrato nel 2024 un evidente calo, scendendo dal 71,8%
al 68,4%. Anche nelle altre città metropolitane confrontabili con Torino, il tasso di
sopravvivenza risulta diminuito: Milano passa da 70,1% a 69,1%; Napoli dal 71,2% al
70,4%; Roma dal 65,5% al 64,7%.
Fonte: elaborazioni della Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
Natura giuridica
Negativo il tasso di crescita per le imprese individuali (il 53,6% del totale, -0,47%), per le
società di persone (il 20,7%, -2,45%) e per le cooperative (1% del totale, -1,64%). Le due
uniche categorie in crescita nel corso del 2024 sono le società di capitali, il cui peso in un
anno sale di quasi un punto percentuale (rappresentano il 23,9%) e il tasso di crescita del
+3,39%, e le “altre forme”, benché con un peso ancora piuttosto contenuto (l’1,1%,
+0,25%). Nel lungo periodo emerge l’incremento della consistenza delle società di
capitali (+31,7% rispetto al 2015).
Andamento dei settori nel 2024
L’analisi mostra un andamento contrapposto, sia nel breve periodo sia in uno spazio
temporale più ampio (2019), dei servizi in crescita rispetto ai settori dell’agricoltura,
dell’industria, del commercio e del turismo. Un’analisi a parte, invece, meritano le attività
edili: dopo un periodo di forte espansione grazie all’introduzione degli incentivi fiscali e dei
bonus edilizi, il 2024 mostra i primi segnali di rallentamento.
Nello specifico, poi, è il commercio a registrare l’andamento peggiore con una
riduzione nel 2024 del –1,8% rispetto al 2023 e del -4,4% rispetto al 2019, seguito
dall’industria con –1,7% (-6,7%) e dall’agricoltura -1,3% (-5,1%).
Una minore riduzione si evidenzia nei servizi di alloggio e ristorazione, la cui flessione è
del –0,8% a confronto dello scorso anno (-2,4% sul 2019), mentre il settore delle
costruzioni, come già evidenziato, mostra un leggero calo del –0,4% (a cui si contrappone
il risultato positivo del +7,7% di sei anni fa).
Crescono i servizi, sia nel breve sia nel lungo periodo: +0,2% e + 5,1% sono le
variazioni delle attività prevalentemente orientate alle imprese e +1,4% e +8,0% quelle
dei servizi alle persone.
SERVIZI PREVALENTEMENTE ORIENTATI ALLE IMPRESE (+0,2%; IL 27,0%)
Quello dei servizi alle imprese si conferma il primo settore per consistenza imprenditoriale
con 59.544 imprese e un andamento stabile nel 2024 (+0,2%). Il comparto più
numeroso, quello delle attività immobiliari, mostra un lieve calo (-0,8%), mentre sono in
crescita le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,0%) grazie soprattutto alle
attività di consulenza imprenditoriale e alle agenzie di pubblicità. Tra le attività di
noleggio, agenzie di viaggio e altre attività di supporto alle imprese (-0,4%) tengono le
imprese di pulizia e di manutenzione di aree verdi mentre vi è un exploit dei servizi di
noleggio autoveicoli (+10,1%). Continuano a crescere poi da oltre un decennio le attività
finanziarie, mentre sono in decrescita i servizi di trasporto e magazzinaggio (-1,5%).
COMMERCIO (-1,8%; IL 23,5%)
Continua il calo delle imprese del commercio che con 51.862 unità registrano un -1,8%. A
crescere
sostanzialmente
commercio
autoveicoli
manutenzione/riparazione (+2,8%) e il commercio on-line (+4,9%). In flessione invece
tutti gli altri comparti, in primis il commercio ambulante (-3,6%) e il commercio al dettaglio
in sede fissa (-3,4%). Scendono anche il commercio all’ingrosso (-2,6%) e più lievemente
gli intermediari del commercio (-1,6%).
Nell’ambito del commercio a sede fissa, continua la flessione dei negozi di articoli culturali
e ricreativi (-5,5%), dove in caduta troviamo nuovamente edicole e cartolerie, e il calo
degli esercizi di abbigliamento. Decrescita anche per ferramenta, negozi di mobili,
fiorai, negozi di ottica e fotografia e benzinai. In ambito alimentare crescono le
pescherie mentre si conferma il calo di panetterie, macellerie e negozi di frutta e
verdura.
Nell’ambito del commercio ambulante sono in diminuzione tutte le categorie.
COSTRUZIONI (-0,4%; IL 15,8%)
Dopo la forte espansione registrata a partire dal 2020, nel 2024 si rileva un leggero calo:
scende a 34.983 lo stock di imprese edili, evidenziando una variazione del -0,4% sul
2023. La contrazione è attribuibile sia all’andamento delle attività di costruzione di
edifici sia a quelle di ingegneria civile. Tendenzialmente stabile (+0,2%) si mostra,
invece, il comparto dei lavori di costruzione specializzati (il 77,9%) grazie alle imprese
operanti nella tinteggiatura e posa in opera di vetri, nella posa in opera di infissi e in
altri lavori di completamento e finitura degli edifici.
INDUSTRIA (-1,7%; L’8,7%)
Continua la decrescita dell’industria manifatturiera che, con 19.268 imprese, ripete la
performance negativa dello scorso anno, diminuendo di un ulteriore -1,7%.
A livello settoriale, risultano in crescita le attività di riparazione, manutenzione e
installazione di macchine e apparecchiature e i mezzi di trasporto soprattutto grazie
alle attività specializzate nella costruzione di altri mezzi, in particolar modo aeromobili e
veicoli spaziali.
Tutti gli altri settori dell’industria evidenziano invece una decrescita. Nello specifico, a
registrare le variazioni più negative sono le imprese produttrici di apparecchiature
elettriche ed elettroniche, ma anche l’industria della gomma e delle materie
plastiche e quella della meccanica. In diminuzione anche le industrie dei prodotti
chimici e farmaceutici, le imprese della carta e dell’editoria, del legno e della
metallurgia. In calo meno deciso le attività alimentari e delle bevande e l’industria
tessile e abbigliamento.
ISTRUZIONE, SANITÀ E SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI (+1,4%; IL 7,7%)
Con 17.368 imprese registrate a fine 2024, i servizi alla persona risultano in crescita
complessivamente del +1,4%. Negli ultimi cinque anni, il settore ha sempre fatto
registrare la performance migliore tra tutti i comparti, confermandosi trainante per il
tessuto economico della provincia. Ottima la performance dell’istruzione dove crescono sia
i corsi sportivi e ricreativi, sia quelli di formazione culturale; in aumento anche corsi
di formazione e quelli di aggiornamento professionale e le scuole per corsi di
lingua che passano da 106 a 190 imprese.
Le attività di assistenza sanitaria evidenziano un incremento del +3,7%: all’interno si
amplia la presenza degli studi odontoiatrici e degli studi medici specialistici, mentre
gli altri servizi di assistenza sanitaria – che includono le attività di fisioterapia, quelle
paramediche e i laboratori di analisi cliniche – flettono lievemente.
Continuano a crescere in maniera rilevante anche le attività sportive e di divertimento;
tra queste le palestre, che nel 2023 avevano segnato un rallentamento, nel 2024 tornano a
salire, così come le discoteche.
Infine, continua l’incremento dei centri estetici, stabili i parrucchieri, mentre calano le
lavanderie. Aumenta il numero di pompe funebri, studi di tatuaggi e piercing, servizi
di cura degli animali da compagnia e servizi di organizzazione feste e cerimonie.
SERVIZI DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE (-0,8%; IL 6,9%)
Con 15.240 imprese i servizi di alloggio e ristorazione chiudono l’anno 2024 con una
diminuzione del -0,8%. Il 94% del settore si riferisce ai servizi di ristorazione che,
nel complesso, risultano in decrescita del -0,9%; la restante fetta attiene alle attività di
alloggio, le quali registrano invece un incremento di consistenza del +2%.
Nell’ambito della ristorazione si rileva un ulteriore calo dei bar che, rappresentando oltre
un terzo del settore, si stabilizzano a quota 5.404 unità con una variazione del -3,4%
rispetto al 2023, mentre è positivo il risultato dei ristoranti, per i quali la crescita
riguarda sia quelli con servizio di somministrazione sia quelli con preparazione di cibo da
asporto.
Fra i servizi di alloggio, alla diminuzione del numero di alberghi (-1,1%; il 3,1%) si
contrappone l’aumento dei bed & breakfast e affittacamere (+8,8%; il 2,4%).
AGRICOLTURA (-1,3%; IL 5,1%)
Nel 2024 si assiste a una nuova diminuzione dello stock delle imprese agricole: sono
11.262 le attività registrate con una variazione del -1,3%. In particolare, decrescono le
coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali, le coltivazioni di cereali
e le attività di allevamento di bovini da latte. In leggera crescita le colture di ortaggi,
la floricoltura e le coltivazioni di uva.
Categorie di imprese 3
LE IMPRESE STRANIERE
Con 32.801 unità, di cui l’81,3% imprese individuali, crescono anche nel 2024 le imprese
straniere: il tasso di crescita continua a essere positivo, pari a +2,38%. Rispetto a 10
anni fa questa componente è cresciuta del +38,1%.
Il settore delle costruzioni si conferma il primo per importanza e cresce del +2,6%
rispetto a fine 2023. Anche tutti gli altri comparti evidenziano una buona crescita rispetto
all’anno precedente, in particolare i servizi di alloggio e ristorazione (+4,3%) e i servizi alle
persone (+4,1%).
Nel 2024, a crescere è anche il numero di posizioni imprenditoriali straniere4: con
43.104 unità, registrano un incremento del +2,0% rispetto al 2023. Gli imprenditori
stranieri rappresentano una componente imprenditoriale importante nel nostro territorio,
che ha visto una crescita esponenziale sia rispetto al 2019 (+18,5%) sia rispetto a fine
2015 (+30,6%).
Si tratta prevalentemente di imprenditori con un’età compresa tra i 30 e i 49 anni (il
54,6%) ma la componente più giovane (con meno di 30 anni) rappresenta quasi il 7%,
percentuale (4,1% gli imprenditori di origine italiana della stessa fascia di età).
Ben il 27% delle posizioni imprenditoriali straniere sono di genere femminile. La Romania
si conferma la prima nazionalità degli imprenditori stranieri (il 23,3% del totale), seguita da
Marocco (il 13,9%), Cina (il 7,2%) e Albania (il 5,2%).
Si considerano femminili, giovanili e straniere, le imprese la cui partecipazione, rispettivamente di donne, giovani under 35 e
di persone non nate in Italia, risulta complessivamente superiore al 50%, mediando le composizioni di quote di partecipazione
e di cariche amministrative detenute, per tipologia di impresa.
Le posizioni imprenditoriali si riferiscono al numero di cariche ricoperte da un imprenditore nato all’estero all’interno di una o
più imprese; una stessa persona può ricoprire una o più cariche all’interno della stessa impresa o in aziende diverse, in
qualità di titolare, socio e amministratore.
LE IMPRESE ARTIGIANE
Dopo tre anni consecutivi di crescita, nel 2024 le imprese artigiane registrano una
flessione: con 59.415 unità diminuiscono del -0,8% rispetto all’anno precedente. Se
l’analisi viene effettuata rispetto a cinque anni fa (2019), le imprese artigiane risultano in
crescita sul territorio torinese (+1,5%), ma se si confronta la consistenza rispetto l’ultimo
decennio, la città metropolitana di Torino ha perso quasi 3.500 attività dell’artigianato
(-5,5% rispetto al 2015). Il tasso di crescita nel 2024 è pari a -0,58%.
L’edilizia, che rappresenta il primo settore (il 43,2% del totale), registra una diminuzione
del –0,9%; l’industria manifatturiera, secondo comparto per importanza (il 18,0%)
evidenzia il calo più sostenuto (-2,5%), seguita dalle attività turistiche (-2,0%). Più
modesta la diminuzione dei servizi prevalentemente orientati alle imprese che nel 2024
segnano un -0,4% (il 14,9%).
LE IMPRESE FEMMINILI
A fine 2024 nella città metropolitana di Torino erano registrate 49.090 imprese
femminili, in diminuzione rispetto a fine 2023 del -0,7%. Il tasso di crescita risulta
negativo (-0,30%), tuttavia migliore di quello piemontese (-0,46%), ma peggiore di
quello italiano (+0,45%). Le imprese femminili rappresentano il 22,2% del tessuto
imprenditoriale complessivo, dato in linea sia con la media nazionale, sia con quella
piemontese. Delle 49.090 imprese femminili, il 15,1% sono straniere e il 10,5% sono
giovanili.
Si tratta di imprese prevalentemente strutturate come imprese individuali (il 62,6% del
totale), mentre le società di persone e di capitale rappresentano rispettivamente il 18,2% e
il 17,7%.
Se si analizzano i settori di attività, le imprese femminili si caratterizzano per essere
principalmente specializzate nei servizi alle imprese (il 28,1%), in crescita del +0,7%
rispetto a fine 2023. Buona anche la performance dei servizi prevalentemente orientati alle
persone che, con il 16,0% del totale, aumentano del +0,9%. Stabili le attività di alloggio e
ristorazione (il 9,0%), mentre il commercio, secondo settore per importanza (il 25,7%)
registra una diminuzione sostenuta.
Nel 2024 le posizioni imprenditoriali 5 riferite a donne sono risultate 103.866,
continuando la tendenza di riduzione di questa componente del tessuto imprenditoriale
(-1,5% rispetto al 2023). Se si analizza il trend di medio e lungo periodo, il territorio negli
ultimi cinque anni ha perso poco meno di 4.000 imprenditrici e quasi 7.900 rispetto a fine
2015.
Se si delinea il profilo delle imprenditrici, si tratta in prevalenza di donne con un’età
compresa fra 50 e 69 anni (il 47,5%) e fra 30 e 49 anni (il 32,3%). Crescono del
+1,8% le imprenditrici straniere con 11.502 unità, pari all’11,1% del totale.
LE IMPRESE GIOVANILI
Nel 2024 sono 20.295 le imprese giovanili, ovvero con titolari o prevalenza di soci
under 35, in netta diminuzione rispetto a fine 2023 (-644 unità).
La componente giovanile oggi rappresenta il 9,1% delle imprese complessive della città
metropolitana di Torino, peso che nel corso del medio e lungo periodo è diminuito: se nel
2019 le imprese under 35 rappresentavano il 9,5% del tessuto complessivo, nel 2015 la
percentuale raggiungeva il 10,3%. Guardando i settori di attività, il calo del 2024 è
trasversale a tutti i principali comparti, fatta eccezione per i servizi alle persone
(l’11,1%) che segnano un +1,5%. Sono però i servizi alle imprese a confermarsi per il
secondo anno consecutivo il primo settore per numero di imprese giovanili (il 25,9%),
seguiti dal commercio (il 24,8%). La forma giuridica prevalente è l’impresa
individuale che rappresenta l’80,3% del totale.
Le posizioni imprenditoriali si riferiscono al numero di cariche ricoperte da un imprenditore di genere femminile all’interno di una o più
imprese; una stessa persona può ricoprire una o più cariche all’interno della stessa impresa o in aziende diverse, in qualità di titolare, socio e
amministratore.
Il fenomeno dell’invecchiamento
Un’ulteriore analisi svolta quest’anno sulle posizioni imprenditoriali, evidenzia rispetto a 10
anni fa (2015) un generale “invecchiamento” degli imprenditori con dinamiche
differenti in termini di genere: nella fascia d’età sotto i 29 anni diminuisce la presenza di
imprenditori (-7,4%), ma soprattutto quella di imprenditrici giovani (-25,4%) con un
calo complessivo del -13,5%. Calano anche le posizioni nella classe fra i 30 e i 49 anni,
seppure con un divario di genere meno accentuato. Aumenta, invece, il numero di chi
conduce un’impresa fra gli over 50 senza particolari differenze di genere (+12,8% per gli
uomini, +12,3% per le donne e +12,7% nel totale).
Il fenomeno dell’invecchiamento riguarda anche gli stranieri, fra i quali si registra un forte
innalzamento di imprenditori (+83,5%) e di imprenditrici (+78,9%) nella fascia over 50
(+82,3% complessivamente), a causa di un progressivo consolidamento, dopo i primi anni
di immigrazione. Nella fascia media fra 30 e 49 anni, si rileva ancora una crescita (+13,8%
e +15,8%; +14,4% nel totale), mentre fra i più giovani (età sotto i 29 anni) le posizioni
imprenditoriali diminuiscono (-12,2%), a causa del forte decremento di posizioni femminili
(-40,1%).
I servizi della Camera di commercio di Torino per le nuove imprese
Il settore Nuove Imprese della Camera di commercio di Torino si occupa di favorire la
nascita di nuove imprese attraverso un insieme di servizi gratuiti finalizzati ad
accompagnare l’aspirante imprenditore dall’idea alla realizzazione del progetto. Tra i servizi
operativi nel 2025:
• il progetto Futurae, che offre accompagnamento e consulenza agli stranieri
interessati ad avviare un’impresa
• Impresa informata, il servizio di consulenza integrata per aspiranti imprenditori