
Il trend di crescita nel deposito di contratti di produttività registrato dall’inizio dell’anno continua costante oltre il 20% anche nella rilevazione dei dati al 17 marzo. Il report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali attivato a seguito del Decreto interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività, annovera 11.491 contratti depositati e attivi al 17 marzo 2025, il 7,6% in più rispetto alla metà di marzo dello scorso anno, con un incremento di 829 contratti in un mese.
La conferma, da parte della Legge di Bilancio per il 2025, della detassazione sui premi corrisposti sostiene la crescita dello strumento per il quale il “Report deposito contratti” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali registra, da inizio gennaio al 17 marzo, una variazione percentuale dei contratti depositati del 21,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. La maggior parte di quelli attivi rientrano nella tipologia aziendale (9.366) anche se è la componente contratti territoriali che continua a far segnare la crescita maggiore, con un incremento del 18,8% tra il 2024 e il 2025 (da 1.789 a 2.125).
Diverse le finalità dei contratti attivi: 9.344 obiettivi di produttività, 7.398 di redditività, 5.958 di qualità, mentre 1.207 prevedono un piano di partecipazione e 6.966 misure di welfare aziendale. A beneficiarne oltre 3 milioni di lavoratori, cui è riconosciuto un premio medio annuo di 1.581 euro.
Rispetto alla dimensione delle aziende che si avvalgono di questo strumento per riconoscere ai propri lavoratori importi aggiuntivi alla retribuzione in funzione del raggiungimento degli obiettivi, la metà è di appannaggio delle imprese con meno di 50 dipendenti. La quota restante si divide tra le aziende con almeno 100 dipendenti (35%) e quelle di fascia intermedia con numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 (15%).
I premi corrisposti ai lavoratori sono sottoposti a un’aliquota per l’imposta sostitutiva che la Legge di Bilancio per il 2023 (articolo 1, comma 63, della L. n. 197/2022) ha dimezzato rispetto al passato e portato al 5%. La detassazione è stata confermata nella Manovra per il 2024 (articolo 1, comma 18, legge n. 213/2023) e sarà attiva nel triennio 2025-2027 secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio per il 2025 (articolo 1, comma 385, legge n. 207/2024). La riduzione opera per i lavoratori dipendenti del settore privato, titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato e con un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80mila euro nell’anno precedente, fino a un massimo di 3mila euro lordi, incrementabili a 4mila euro nelle imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.