
(AGENPARL) – Mon 24 March 2025 (ACON) Trieste, 24 mar – “Una sconfitta per tutti! Per le
istituzioni carcerarie, per la societ? civile e anche per la
politica che, ancora una volta, non sono riuscite a evitare una
tragedia quasi annunciata. Il suicidio del giovane di nazionalit?
egiziana avvenuto a Trieste punta nuovamente i riflettori sulle
mura del Coroneo, ma anche di tutte le analoghe strutture
italiane, per un atto che sarebbe stato necessario prevenire e
scongiurare”.
Lo ribadisce, in una nota stampa, la consigliera regionale
Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), ricordando di aver chiesto
pi? volte l’intervento delle autorit? preposte e delle
Istituzioni per “combattere il sovraffollamento degli spazi, la
carenza di personale e un sistema che va urgentemente rivisto per
evitare gesti estremi come quello del quasi trentenne,
incarcerato nel capoluogo giuliano senza ancora una condanna e,
comunque, a causa di un reato minore. Ora pi? che mai – aggiunge
– ce lo dice anche l’Europa: la popolazione carceraria va ridotta
e urgono riforme che concedano misure alternative alla detenzione
e puntino a un corretto reinserimento attraverso soluzioni come i
percorsi di formazione professionale”.
“Di certo, i dati forniti dalle associazioni impegnate contro
questi drammi nelle case circondariali – precisa Capozzi – sono
implacabili. ? necessario individuare e applicare con celerit?
tutte le misure utili e necessarie per evitare che simili atti di
autolesionismo si ripetano. Soprattutto nella consapevolezza che
riguardano quasi sempre i rei di piccoli reati e non i ben pi?
aggressivi criminali incalliti, recidivi e socialmente
pericolosi”.
“Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, sono
moltissime le situazioni di fragilit? – prosegue l’esponente
pentastellata – in quei luoghi interdetti alla piet?, e i casi a
rischio si moltiplicano di giorno in giorno. Gran parte dei
suicidi o dei tentativi di suicidio si verificano poco dopo
l’ingresso negli istituti, a causa dell’impatto con situazioni
spaventose, o poco prima della scarcerazione in totale assenza di
prospettive”.
“Luoghi di esclusiva punizione vanno trasformanti in ambienti
rieducativi, dove espiare le proprie colpe imparando a non
commettere pi? azioni illecite. Non a caso – sottolinea la
rappresentante del M5S – in passato avevo aderito con convinzione
a un digiuno-staffetta promosso dal Garante dei detenuti, perch?
la realt? carceraria merita attenzione e soluzioni. Chi sconta
una pena non pu? essere considerato un reietto ma, anzi, a lui
vanno garantiti tutti i diritti. Il disagio psicologico che
emerge va di pari passo con l’uso, e spesso con un cosciente
abuso, di psicofarmaci che costituiscono lo strumento principale
con cui viene gestita la salute mentale dei carcerati, ricorrendo
talvolta persino ai Trattamenti sanitari obbligatori (Tso)”.
“? mia ferma intenzione – conclude Capozzi – utilizzare tutti i
canali a mia disposizione per effettuare un sopralluogo, limitato
non solo al carcere di Trieste, per portare avanti questa
battaglia di civilt? e di sensibilit?. Non ? il momento delle
accuse, ma neppure quello del rimbalzo delle responsabilit?:
tutti noi dobbiamo fare qualcosa per tutelare le umanit? pi?
fragili, persone con problemi, poveri, marginali senza dimora,
tossicodipendenti e immigrati”.
ACON/COM/fa
241642 MAR 25