
(AGENPARL) – Sat 22 March 2025 Giustizia: Costa (Fi), giusto processo non si conclude dopo accusa pm ma con 3 gradi giudizio
“Il giusto processo dovrebbe concludersi con una sentenza dopo tre gradi di giudizio davanti ad un giudice. Oggi invece il processo si conclude nell’immaginario collettivo dopo l’accusa del Pm nei confronti di una persona.Che sia un’ordinanza di custodia cautelare, un avviso di garanzia, un provvedimento di sequestro, diventa la vera sentenza, emessa non da un giudice terzo ed imparziale, ma da una parte. E’ la sentenza mediatica emessa dal pubblico ministero, mentre il giudice delle indagini preliminari sembra un opossum, quell’animale che si finge morto per non essere attaccato. Perché laddove il giudice decidesse di mettersi di traverso sulla strada dell’accusa, verrebbe travolto. Quante sono le proroghe di indagini preliminari negate al pubblico ministero? Zero. Quante sono le richieste di autorizzazione alle intercettazioni negate dal giudice al pubblico ministero? Quasi zero. Quante sono le misure cautelari che i giudici negano ai pubblici ministeri? Vicino a zero. Perché il Pm ha una grande forza mediatica. I giornali prendono quel che dice per oro colato. Noi dovremmo avere un processo con i riflettori e le indagini nel riserbo. Accade esattamente l’opposto. Per questo, con la separazione delle carriere, vogliamo rafforzare il ruolo del giudice che deve manifestare la sua forza e il suo controllo fin dalla fase delle indagini”. Così il deputato di Forza Italia Enrico Costa, intervenendo al convegno “La riforma della giustizia di Forza Italia” in corso a Palermo.
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