
(AGENPARL) – Sat 22 March 2025 Comunicato Stampa n. 5
del 22 marzo 2025
Per una Pac post 2027 più equa che garantisca l’agricoltura, la pesca, i territori e il diritto al cibo
Roma, 22 Marzo 2025 – “L’agricoltura nell’Unione europea e in particolare in Italia ha bisogno
di un budget per la Politica agricola comune più elevato in termini reali perché sia possibile
raggiungere gli ambiziosi obiettivi reddituali, occupazionali, di equità, ambientali, di diritto al
cibo e di sicurezza e sovranità alimentare contenuti in ‘Una visione per l’agricoltura e
l’alimentazione’, il documento che la Commissione Ue presenterà lunedì 24 marzo
all’attenzione del Consiglio europeo per l’agricoltura e la pesca – dichiara Gianni Fabbris,
segretario nazionale di Altragricoltura Cssa, che aggiunge “Soprattutto, però, c’è bisogno di
chiarezza e di finalizzare gli obiettivi agli interessi dei cittadini prima ancora che alla
speculazione industriale e commerciale”.
Quanto alle risorse, Fabbris fa notare come “nel Consiglio Ue del 20 marzo scorso non è
ancora stato affrontato in maniera compiuta il capitolo del nuovo Quadro finanziario
Pluriennale dell’Unione e che riguarderà anche la Pac post 2027”, presupposto fondamentale
per dare concretezza ad obiettivi che, per essere raggiunti, hanno bisogno di investimenti
che riorientino scelte che hanno svuotato interi settori ed interi territori della presenza delle
imprese.
È il caso dell’agricoltura e della pesca dell’Europa Mediterranea sacrificate da oltre tre
decenni di scelte politiche Europee e Nazionali che hanno letteralmente espulso una gran
parte delle piccole e medie aziende dal Sud dell’Europa spostando e delocalizzando le
produzioni mediterranee verso il Nord e l’Est del Bacino Mediterraneo, non certo a favore
delle economie rurali di quei Paesi bensì dell’agroindustria internazionale. I Green Corridor prima, gli accordi Bilaterali poi, hanno innestato e alimentato un vasto processo che, nel mentre ha svuotato le campagne italiane di aziende agricole e le marinerie di imprese della pesca, ha esposto il Paese alla valanga di importazioni di materie prime alimentari prodotte a costi enormemente più bassi dal sistema industriale che ha delocalizzato le produzioni in aree con bassissimo costo del lavoro.
La PAC, che era nata come sistema di wellfare per garantire cibo e benessere sociale agli
Europei, convertendosi in strumento per rafforzare le dinamiche del mercato speculativo e
della finanziarizzazione dei processi, ha accompagnato la perdita di valore del lavoro agricolo
e della pesca e della redditività delle aziende. Riorientarla, significa restituire reddito e dignità
alle aziende produttive ed al lavoro proprio nelle aree e nei settori strategici per gli interessi
europei; servono investimenti e azioni mirate sia sul primo che sul secondo pilastro anche
per rispondere alle sfide poste dal documento unionale in cui ci sono precisi impegni di
natura normativa sulla semplificazione del sistema dei pagamenti per le piccole e medie
imprese agricole e misure per intervenire sulla concorrenza sleale proveniente dai Paesi Terzi
e per meglio gestire le pratiche commerciali sleali all’interno dell’Unione.
“Siamo felici che, almeno nei documenti, la Commissione Ue sembra essersi accorta che è
necessario aumentare il reddito degli agricoltori, intervenendo sulle distorsioni all’interno
delle filiere, imponendo un sistema normativo Ue a tutela dei redditi, che colpisca la
speculazione e scongiuri il rischio che gli agricoltori continuino a produrre beni poi ceduti a
prezzi inferiori ai costi medi di produzione – aggiunge Fabbris – per questo sollecitiamo il
Ministro Lollobrigida a prenderne atto ed a far sentire forte la voce di uno dei Paesi del
Mediterraneo che da troppo tempo sta pagando i maggiori prezzi in termini di
Impoverimento e chiusura delle piccole e medie aziende e perdita di lavoro.”
All’interno della Pac poi esistono delle sacche di spreco e di iniquità: denari che non vanno
agli agricoltori o che finiscono solo a quelli evidentemente più ricchi ed alla rendita
improduttiva e speculativa e che vanno eliminate. “Riteniamo che una delle strade possibili
per incrementare gli aiuti agli agricoltori attivi ed ai giovani possa essere quella di un
recupero di risorse dato da una maggiore integrazione tra i Fondi di coesione e quelli della
Pac nel quadro delle azioni per rendere vivibili le zone rurali con investimenti in infrastrutture
di pubblica utilità, come pure prefigurato dal documento della Commissione, che non mette
in discussione la Pac e la sua autonomia finanziaria, ma punta a coordinare gli obiettivi delle
politiche comunitarie sulle aree interne e rurali – continua Fabbris.
Sull’aumento del sistema della degressività, Fabbris infine sottolinea come “Possa essere
considerato uno strumento valido solo se realmente finalizzato a reindirizzare le risorse
drenate dalle grandi aziende agricole dell’agroindustria verso le piccole e medie imprese che
rappresentano circa l’80% del tessuto imprenditoriale agricolo dell’Unione”.
Il comunicato di Altragricoltura è sul sito https://altragricoltura.net/articoli/per-una-pac-post-2027-piu-equa-che-garantisca-lagricoltura-la-pesca-i-territori-e-il-diritto-al-cibo/