
(AGENPARL) – Wed 19 March 2025 Cala anche nel vicentino (ma meno della media regionale) l’export manifatturiero.Cavion: “Alcuni settori soffrono più di altri. Fondamentale rivedere la mappa
dei mercati di destinazione ampliandola e continuando a investire in qualità”
“Anche nel vicentino nel 2024 si registra un calo dell’export manifatturiero sebbene meno delle altre province venete. Da un lato quindi resta la preoccupazione, anche a fronte di un braccio di ferro sui dazi, dall’altro le imprese vicentine mostrano una reazione cercando di arginare il momento di incertezza guardando a nuovi mercati e investendo in qualità. Verso la fine dell’anno, infatti, si è riguadagnato terreno sperando per il 2025 di continuare. Stanno cambiando nel loro complesso le dinamiche del mercato internazionale, e i loro attori, e dovremo, come comparto e come Paese, capire come muoverci e come intercettare nuovi mercati. Ricordo al proposito che il nostro Ufficio Internazionalizzazione è attivo con punti appoggio, i desk, che da tempo guardano oltre i mercati tradizionali per individuare nuove fette di mercato. Ne sono esempio i recenti contatti con il Brasile, la presentazione di nuove opportunità in Guatemala e il prossimo incontro per conoscere la realtà del Sud Africa”.Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, commenta così i dati relativi all’export manifatturiero, complessivi del 2024, che nel vicentino scende a 22 miliardi 403 milioni di euro, con una contrazione dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Una dinamica che però rileva un miglioramento in quanto il calo è più contenuto rispetto al -2,6% registrato nel 2023. Situazione opposta, invece, si osserva a livello regionale dove nel 2024 si accentua la flessione delle esportazioni manifatturiere: se nel 2023 si registrava un leggero calo pari a -0,6%, nel 2024 la contrazione è del -2,2% rispetto all’anno precedente. L’analisi per trimestre delle esportazioni vicentine mostra una attenuazione della flessione nel corso del 2024, fino ad arrivare al IV trimestre 2024 in cui si rileva una crescita dell’export pari a +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, interrompendo la serie di variazioni trimestrali negative che andava avanti da 6 trimestri consecutivi.
“La capacità dell’artigianato di rispondere al mercato è di nuovo attestata dai dati. Infatti, a livello settoriale, si rileva una maggior tenuta dei comparti a maggior concentrazione di micro e piccole imprese che segnano un -0,7% rispetto all’anno precedente, grazie alla forte crescita dei Prodotti delle altre industrie manifatturiere (orafo) che registra un aumento del +13,9%, mentre gli altri settori manifatturieri segnano un -2%”, aggiunge Cavion.
Le maggiori flessioni delle esportazioni si osservano per Prodotti della metallurgia (-12,5%, pari a -237 milioni di euro), Articoli di abbigliamento (-10,0%, pari a -122 milioni di euro), Prodotti in metallo esclusi macchinari (-6,7%, pari a -107 milioni di euro) e Articoli in pelle (-4,6%, pari a -123 milioni di euro). “Ovvero – precisa il presidente- quei comparti più sensibili alle difficoltà legate alle filiere. Basti pensare, per la meccanica, quanto pesano le difficoltà della Germania. Ci sono, tuttavia, anche dei settori in crescita: oltre al settore orafo già visto (+13,9%, +323 milioni di euro), Legno e prodotti in legno (+20,4%, +19 milioni di euro), Bevande (+14,4%, +39 milioni di euro), Prodotti chimici (+9,6%, +91 milioni di euro) e Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+9,5%, +22 milioni di euro)”.
La contrazione delle esportazioni è determinata dal calo verso i mercati europei che registrano un -3,6% rispetto al 2023, mentre le vendite verso i mercati extra europei segnano un leggero aumento, pari a +0,8%, in netto miglioramento rispetto al -3,5% registrato nel 2023. Come ricorda Cavion, sui mercati europei pesa soprattutto la forte contrazione della Germania (-9,2% nel 2024, pari a -249 milioni di euro), che da sola spiega oltre la metà (59,4%) della flessione delle esportazioni vicentine verso i mercati europei. Sulla dinamica verso il mercato tedesco incide soprattutto la forte contrazione del settore della Meccanica che registra un calo del -15,5%, pari a -189 milioni di euro, e spiega i tre quarti (75,9%) della flessione dell’export verso la Germania.
In forte calo anche le esportazioni verso Austria (-17,6%, -99 milioni di euro), Cechia (-6,8%, -33 milioni di euro), Stati Uniti (-5,1%, -118 milioni di euro) e Polonia (-4,2%, -34 milioni di euro). Ma si osservano anche mercati in espansione come, ad esempio, Turchia verso cui l’export vicentino cresce del +22,8% (pari a +135 milioni di euro), Emirati Arabi Uniti (+9,8%, +48 milioni di euro), Spagna (+7,5%, +74 milioni di euro), Paesi Bassi (+5,3%, +31 milioni di euro), Cina (+4,5%, +23 milioni di euro) e Regno Unito (+4,3%, pari a +36 milioni di euro).
Comunicato 44 – 19 marzo 2025