
(AGENPARL) – Wed 19 March 2025 *Università e PNRR, Barcaioli: “Alloggi negati all’Umbria, conseguenza di *
scelte* sbagliate del passato”*
(au) – Perugia 19 mar. 025 – “Nei progetti Pnrr per le residenze
universitarie, l’Umbria non esiste. Non una riga, non un investimento, non
una prospettiva. È la conseguenza diretta di una gestione miope e
arrendevole della vecchia giunta, che ha lasciato il nostro territorio ai
margini delle politiche nazionali. E ogni giorno, man mano che scaviamo tra
le carte ereditate, scopriamo nuovi buchi, nuove occasioni mancate, nuovi
danni. L’esclusione di Perugia e Terni dal piano di finanziamenti per gli
alloggi universitari è solo l’ultima, ennesima, conferma di un’eredità che
pesa come un macigno”. Così Fabio Barcaioli, assessore regionale
all’Istruzione, commenta i dati allarmanti del report “È tutto sbagliato,
il Pnrr sta fallendo”, presentato oggi a Roma dall’Unione degli
Universitari.
Secondo il dossier, a fronte dell’obiettivo di 60.000 nuovi posti letto da
raggiungere entro giugno 2026, il Ministero ha finora autorizzato appena
11.623 unità. Numeri del tutto insufficienti, che si inseriscono in un
quadro già poco piacevole. Su 900.000 studenti fuori sede, quelli che oggi
hanno accesso a un alloggio pubblico sono solo il 5%. L’Umbria, con i suoi
13.500 universitari non residenti e appena 1.350 posti letto disponibili, e
una copertura solo del 10%, doveva essere in prima linea nell’assegnazione
di nuove risorse, invece è stata lasciata fuori.
“La precedente amministrazione ha accettato passivamente questo scenario,
senza alzare la voce, senza costruire una strategia, senza porre il
problema a livello nazionale – prosegue Barcaioli – E così oggi ci troviamo
con una Regione tagliata fuori dai giochi, mentre gli studenti continuano a
subire il peso di affitti insostenibili e un’offerta abitativa ridicola
rispetto alla domanda”.
L’assenza di investimenti minaccia direttamente la competitività del
sistema universitario umbro. “Non possiamo permettere che l’Università di
Perugia e gli altri atenei della regione diventino sempre meno attrattivi
perché privi di servizi essenziali – conclude Barcaioli – La nostra
priorità ora è ribaltare questa tendenza, riportare l’Umbria al centro del
dibattito nazionale e pretendere le risorse che ci spettano”.