
(AGENPARL) – Tue 18 March 2025 (ACON) Trieste, 18 mar – “La diffusione incontrollata del
granchio blu ? un’emergenza che minaccia la biodiversit?, le
imprese ittiche e l’intero ecosistema marino. Con la mozione che
ho presentato, si chiede alla Regione di continuare con
determinazione l’interlocuzione con il Governo nazionale affinch?
solleciti l’Unione Europea a intervenire in modo rapido e
concreto, senza introdurre norme che rallentino o compromettano
gli interventi gi? avviati”.
Ad annunciarlo, in una nota, ? il consigliere regionale Diego
Bernardis (Fedriga presidente), primo firmatario e promotore del
nuovo atto di indirizzo intitolato “Granchio blu, l’Unione
europea agisca con urgenza e non ostacoli le soluzioni per
contrastare l’emergenza”, depositato in Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia.
“L’obiettivo della proposta ? fornire un sostegno alle imprese di
pesca e acquacoltura – aggiunge Bernardis -. Occorre valorizzare
le iniziative gi? in campo, come l’uso di predatori naturali e i
fondi stanziati dal Governo per il contenimento e lo smaltimento
del granchio blu, ma anche sollecitare risorse supplementari e
una cornice normativa europea che non ostacoli questi progetti”.
“Secondo i recenti dati di Coldiretti, i danni economici causati
alla pesca italiana da questa specie aliena, inizialmente stimati
in circa 100 milioni di euro, si sarebbero gi? raddoppiati in
meno di un anno, a riprova della gravit? e urgenza di intervenire
a tutti i livelli istituzionali. Numeri allarmanti – sottolinea
Bernardis – che confermano la necessit? di una strategia rapida e
condivisa per arrestare la proliferazione del granchio blu e
supportare concretamente chi vive di pesca e acquacoltura”.
“Auspico che il Consiglio regionale voglia esprimere con forza il
messaggio di un’istituzione locale che, di fronte a una crisi
ambientale e socio-economica di tale portata, pu? rappresentare
le istanze del territorio. Tuttavia – conclude Bernardis – ?
indispensabile che l’Unione Europea riconosca la seriet? di
questa emergenza e metta a disposizione strumenti concreti, senza
ideologie e dando pieno sostegno alle Regioni e agli Stati
membri. Se ciascuno far? la propria parte, potremo difendere la
biodiversit? dei nostri mari e tutelare il lavoro di tante
famiglie che vivono di pesca e acquacoltura”.
ACON/COM/fa
181443 MAR 25