
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ridimensionato l’entità di una possibile forza di mantenimento della pace paneuropea che potrebbe essere schierata in Ucraina nel caso di un accordo per porre fine alla guerra con la Russia.
Parlando ai media francesi in vista del vertice virtuale organizzato dal primo ministro britannico Sir Keir Starmer per discutere i piani della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, Macron ha chiarito che non è prevista una massiccia presenza militare francese in Ucraina. Secondo quanto riportato da Le Parisien, il presidente francese ha dichiarato che “l’obiettivo non è di avere una massa (di soldati)”, ma piuttosto un dispiegamento limitato a “qualche migliaio di uomini per nazione, in aree chiave”. Queste forze si concentreranno principalmente sull’addestramento delle truppe ucraine e sul “mostrare il nostro sostegno a lungo termine”.
Sebbene al momento nessun altro Paese si sia ufficialmente impegnato a unirsi alla missione di mantenimento della pace franco-britannica, Macron ha sottolineato che i piani sono ancora in fase di definizione e che “diversi” altri stati, inclusi potenzialmente alcuni non europei, potrebbero contribuire.
La prospettiva di un dispiegamento di truppe europee in Ucraina ha suscitato reazioni da parte del Cremlino, che lo considera un’”escalation” del conflitto. Tuttavia, Macron ha ribadito che la decisione finale spetta all’Ucraina: “L’Ucraina è sovrana; se chiede alle forze alleate di stare sul suo territorio, non spetta alla Russia accettare o meno”.
Dopo il vertice virtuale con altri 29 leader mondiali, Starmer ha annunciato che la pianificazione militare per l’invio di una forza di mantenimento della pace in Ucraina sta entrando nella sua “fase operativa”. Il primo ministro britannico ha aggiunto che i leader militari si riuniranno giovedì a Londra per “mettere in atto piani solidi per sostenere un accordo di pace e garantire la futura sicurezza dell’Ucraina”.
Nel frattempo, Starmer ha accusato Mosca di “indugiare e ritardare” il cessate il fuoco proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sottolineando che i continui attacchi russi sono “in totale contrasto con il dichiarato desiderio di pace del presidente Putin”. Secondo Starmer, se Putin rifiutasse un “cessate il fuoco immediato e incondizionato”, la NATO dovrebbe aumentare la pressione diplomatica e militare per portarlo al tavolo delle trattative.
Per raggiungere questo obiettivo, Starmer ha affermato che le potenze della NATO accelereranno il sostegno militare all’Ucraina, rafforzeranno le sanzioni economiche contro la Russia e continueranno a esplorare vie legali per far sì che Mosca paghi i danni di guerra inflitti all’Ucraina.
Da parte sua, Putin ha dichiarato di essere aperto a un cessate il fuoco, ma ha sottolineato che devono essere definite alcune “sfumature”, tra cui impedire all’Ucraina di riarmarsi significativamente e stabilire chi sarà responsabile del monitoraggio della tregua.
Secondo quanto riportato domenica dall’inviato speciale Steve Witkoff, il presidente russo dovrebbe avere un colloquio con Donald Trump la prossima settimana per discutere i dettagli di un possibile accordo di pace.