
(AGENPARL) – Mon 17 March 2025 Conferenza integrata dei sindaci del Valdarno aretino, avviato il
progetto di inclusione per i cittadini stranieri attraverso la
coprogettazione con il terzo settore
Un’iniziativa innovativa che, grazie alla coprogettazione con il terzo settore, punta a
potenziare i servizi per i cittadini stranieri del Valdarno aretino, favorendo
integrazione, supporto legale, abitativo e lavorativo, con sportelli diffusi e un
rafforzato centro di ascolto
Il Comune di San Giovanni Valdarno, individuato come capofila per la Conferenza dei sindaci per
le politiche di inclusione rivolte ai cittadini stranieri, ha avviato una riorganizzazione delle attività
sul territorio, con l’obiettivo di rafforzare il supporto e l’integrazione delle comunità straniere. In
particolare, è stato avviato un progetto innovativo che coinvolge enti del terzo settore, a partire dal
bando pubblicato nel luglio 2024 e i lavori di coprogettazione che sono iniziati nel settembre 2024.
Hanno partecipato a questo processo di coprogettazione Betadue, Fondazione Giovanni Paolo II,
Oxfam e Arci. La coprogettazione, che rappresenta uno strumento fondamentale di collaborazione
tra il pubblico e il privato, ha permesso di valorizzare le competenze e la conoscenza del territorio
proprie degli enti coinvolti. L’obiettivo di questa modalità di lavoro è quello di identificare soluzioni
concrete e condivise per rispondere ai bisogni sociali emergenti, favorendo l’integrazione e la
coesione sociale.
“Si tratta di un obiettivo molto importante che la Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino – ha
dichiarato la presidente Valentina Vadi, anche sindaco di San Giovanni Valdarno – è riuscita a
raggiungere con questo progetto di inclusione rivolto ai cittadini stranieri. Il Comune di San
Giovanni Valdarno, in qualità di capofila con delega ai servizi e alle attività per le comunità
straniere, ha promosso e realizzato questo progetto basato sulla coprogettazione con gli enti del
terzo settore. È la prima volta che, nel Valdarno aretino, riusciamo a sviluppare un progetto di
questa natura. Desidero ringraziare gli enti del terzo settore che hanno lavorato con grande impegno
e professionalità per il raggiungimento di questo importante risultato, che rappresenta il secondo
successo dopo il progetto ‘Diritti al lavoro Valdarno’, finanziato con 800mila euro per l’inclusione
sociale e l’occupazione delle persone vulnerabili. Un ringraziamento speciale va anche agli uffici
del Comune di San Giovanni Valdarno e al responsabile delle politiche sociali Gabriele Rossi, che
ha saputo coordinare un progetto di così alta qualità e valore”.
Il progetto si sviluppa all’interno della cornice della riforma del terzo settore (Legge 106/2016) e
pone al centro la necessità di rafforzare il coordinamento tra gli enti pubblici e privati coinvolti, così
da massimizzare l’efficacia dei servizi. Una delle principali azioni previste riguarda l’innovazione
del servizio del centro di ascolto per stranieri, che verrà potenziato attraverso l’utilizzo di strumenti
digitali, per rendere i servizi più capillari e facilmente accessibili. Il progetto prevede anche lo
sviluppo di servizi specifici per i migranti del territorio, come sportelli per l’informazione legale,
orientamento giuridico e supporto nella ricerca di soluzioni abitative e lavorative.
Particolare attenzione è rivolta alle azioni di comunità, mirate a favorire l’integrazione delle
comunità straniere nel contesto sociale e culturale locale, con il rafforzamento dei corsi di lingua
italiana sul territorio. In aggiunta, saranno promosse azioni di sensibilizzazione e informazione in
ambito sanitario, per migliorare l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi sanitari e promuovere una
maggiore consapevolezza sui diritti e le opportunità disponibili. Saranno anche avviate attività di
monitoraggio e analisi dei bisogni, attraverso una reportistica strutturata che consenta di raccogliere
dati utili per migliorare la gestione delle politiche sociali.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di unire le forze per migliorare l’efficacia dei servizi offerti alla
cittadinanza straniera, rispondendo in modo integrato e sinergico ai diversi bisogni emersi. La
coprogettazione tra enti pubblici e privati garantisce una risposta concreta e completa, creando un
modello di inclusione che guarda al futuro.
“Il progetto, esito di un percorso di coprogettazione con gli enti del terzo settore – ha sottolineato
Gabriele Rossi, responsabile dei servizi sociali del comune di San Giovanni Valdarno – ha
consentito di riorganizzare i servizi rivolti ai cittadini stranieri della zona Valdarno. Le possibilità
offerte dalla coprogettazione hanno consentito di lavorare insieme per organizzare servizi innovativi
e integrati. Sono stati messi a punto sportelli dedicati all’orientamento legale, uno per il supporto
socio-lavorativo e uno per quello abitativo. Inoltre lo sportello di ascolto è stato reso più capillare
utilizzando anche le modalità offerte dal telefono e dalle app. Abbiamo cercato di spostare gli
soportelli dai comuni ai luoghi della comunità in modo da facilitare la partecipazione dei cittadini
stranieri. Di particolare importanza l’introduzione della figura dell’operatore di comunità che ha la
finalità di promuovere l’integrazione concentrandosi sui contesti e non solo sui cittadini stranieri.
Oltre alla mediazione linguistica e culturale a disposizione dei servizi, saranno attivati corsi di
italiano e percorsi di formazione per gli enti pubblici e sensibilizzazione sull’educazione sanitaria.
Ancora una volta risulta di fondamentale importanza la collaborazione fra tutti gli enti pubblici
afferenti alla conferenza, comuni e Asl, ed il Terzo Settore per dare risposte a bisogni complessi”.
“Vorrei ringraziare la Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno Aretino – ha dichiarato Stefano
Ermini della Fondazione Giovanni Paolo II – per aver avviato un percorso così bello e partecipato.
Il nostro ruolo, come Terzo Settore, è quello di analizzare i bisogni del territorio, comprendere le
esigenze, in particolare delle comunità straniere, e proporre attività e servizi concreti. L’obiettivo è
avvicinare i cittadini stranieri ai servizi pubblici, creando una relazione di fiducia che permetta di
avviare un vero percorso di inclusione e di cittadinanza attiva nel nostro territorio”.
“Questa esperienza – ha aggiunto l’avvocato Claudia Balocchini, che ha supportato la Conferenza
dei sindaci nella procedura di coprogettazione – ha dimostrato nella pratica che modelli di co-
progettazione fertile esistono e devono essere conosciuti e sviluppati. Anche per questa ragione
occorre comunicare e diffondere il più possibile le esperienze trasformative di successo, come
quella della Conferenza Zonale del Valdarno, sia alla cittadinanza coinvolta, che a livello
istituzionale (dalla Regione Toscana, all’Anci e fino al Forum del Terzo Settore”.
Questa mattina si è tenuto l’incontro della Conferenza integrata dei sindaci del Valdarno aretino,
durante il quale sono stati presentati i servizi per l’inclusione dei cittadini stranieri della zona
Valdarno ai servizi sociali della Asl Toscana sud est e dei comuni, per favorire un ulteriore scambio
di idee e proposte per migliorare l’integrazione nel territorio.